- n. 5 - Settembre/Ottobre 2015
- Opinioni
Papa Francesco, la Cinquecento e la Volkwagen
Le solite chiacchiere da bar
Papa Francesco è sbarcato negli Stati Uniti e, dopo avere sedotto bagni di folla con sagge parole di cristiano umanesimo, ha stupito il mondo saltando a bordo di una Fiat 500 L rigorosamente nera. Un fantastico spot in mondovisione! Anche se, non molto tempo fa, il rivoluzionario erede di Pietro aveva annunciato che non avrebbe mai abbandonato la sua vecchia Renault 4. Boutade dei primi tempi e, poi, occorre dire che sempre di una utilitaria si tratta!
È stata una bella immagine per l’ex marchio italiano, ma qualche mala lingua, parafrasando il vecchio Giulio nazionale ("a pensar male si fa peccato, ma sovente ci si azzecca"), dopo aver notato anche la papamobile, una Jeep decappottabile, ha sussurrato a mezza voce che Mr. Marchionne potesse aver anche rifilato una busta al Vaticano che a una questua, si sa, non dice mai no.
Roba da non credere! C’è sempre chi inventa discorsi da bar, eppure i due modelli appartengono al medesimo marchio: FCA, che va letto lentamente. Nondimeno, lasciandosi sedurre dai pettegolezzi, in certi ambienti si insinua che lo scandalo Volkswagen, scoppiato nella patria del dollaro per un pugno di CO2 in più, non sia frutto caduto per caso.
Al bar dello Sport le sparano grosse!
I soliti maldicenti seduti al bar dello sport le sparano grosse. Uno sostiene che in terra americana vi siano almeno 40 centrali nucleari di vecchia costruzione, potenziali mine atomiche ben più pericolose di un brillante turbodiesel. Un altro aggiunge che la superpotenza industriale è quella che fino ad oggi ha maggiormente contribuito al riscaldamento globale. Un altro ancora rincara la dose insinuando un maligno sospetto: e se fosse tutto un piano studiato a tavolino per dare l’ultima mazzata alla povera vecchia Europa? Si tratterebbe solo di normale, sleale concorrenza.
“Mors tua, vita mea”: una machiavellica mentalità monopolistica dove il fine giustifica i mezzi. In soldoni: più si spegne l’Europa, più brillerà ancora un po’ la fiamma fatua dell’America, capitalismo saturo e minacciato dalle potenti nazioni emergenti. Chiacchiere di fantapolitica, cose dette da gente che non sa niente: certo che a pensarci bene, però, la Germania è sempre stata una forte concorrente.
Scandalo Volkswagen, complotti americani, inquinamento terrestre, l’uomo in terra che rappresenta il Divino, intrighi vaticani, motori truccati, segreti piani di illuminati e di industriali. Non mancano i soggetti per ricamarci su con prosopopea o con sarcasmo e con ironia. La verità diventa un giallo: è sfuggente, tortuosa, affascinante e viscida come la pelle di un serpente.
Forse non la conosceremo mai, neppure con l’andar del tempo. Intanto il buon Papa Francesco, che ha fatto un giro su tutte le tv del mondo con un’italoamericana FCA 500, di sigillo tedesco ne aveva già soppiantato uno. Papa Ratzinger, ex vescovo di Roma, prega e riflette in disparte, ma questa è un’altra storia, un altro argomento già trattato dai ragazzi del bar!
Carlo Mariano Sartoris