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Sanagi: che cos’è e perché conviene

Il nuovo prodotto da impiegare come controcassa interna nei cofani destinati alla tumulazione.

Negli ultimi anni si sta ponendo grande attenzione allo studio di soluzioni che possano agevolare il lavoro quotidiano dell’operatore funebre e che al contempo rispondano all’esigenza generalizzata di migliorare gli standard igienici e ambientali, particolarmente importanti nel nostro lavoro.
È quindi con piacere che vi presentiamo un nuovo prodotto che coniuga in sé requisiti di maneggevolezza, sicurezza e sostenibilità ambientale. Stiamo parlando di Sanagi, un manufatto autorizzato dalla Regione Piemonte con determina n. 2220 del 24 novembre 2022 per il libero utilizzo su tutto il territorio nazionale.

Ma sentiamo direttamente dal suo ideatore, Alessandro Oteri, di che cosa si tratta.

Sono nel settore da molti anni - ci racconta Alessandro Oteri - occupandomi della commercializzazione di articoli funerari. Questa mia attività fa sì che mi confronti costantemente con gli impresari, toccando con mano tutte le problematiche connesse alla professione. È così che mi è balenata l’idea di capire se fosse possibile offrire una alternativa ai materiali da utilizzare come controcassa interna nei cofani funebri destinati a tumulazione stagna, come quelli in polipropilene o i più tradizionali zinchi. Dopo molte ricerche e altrettanti test, i miei sforzi sono stati premiati ed è nato Sanagi, un prodotto versatile, flessibile e sicuro. Per rendere meglio l’idea, semplifico dicendo che si tratta di un sacco e pertanto, nelle sue misure standard di 190 cm di lunghezza, 40 di larghezza e 55 di altezza, è adattabile a tutti i cofani in commercio. È realizzato in poliaccoppiato di poliestere, alluminio e polietilene e garantisce, migliorandole, le performance dei prodotti attualmente in commercio».
Ci può descrivere i principali vantaggi rispetto a quanto finora presente sul mercato?
Beh, il vantaggio più evidente è sicuramente determinato dalle sue caratteristiche di flessibilità e di leggerezza e quindi di facile trasporto, stoccaggio e utilizzo. Inoltre rispetto allo zinco, non teme di venire danneggiato da urti o di subire alcun tipo di corrosione. La chiusura può essere effettuata con una termosaldatrice semplice che non sprigiona fumi nocivi come la saldatura a caldo, quindi molto più sicura».
E quali in particolare le benefiche ripercussioni sull’ambiente?
Lungo tutta la filiera della propria vita, Sanagi comporta un minor impatto ambientale. L’energia necessaria alla sua realizzazione non ha paragone con quella impiegata per produrre la materia prima e per costruire le controcasse in zinco, e ciò implica una significativa riduzione di emissioni nocive. Pensiamo poi al trasporto: per 100 confezioni di Sanagi è sufficiente un pallet standard, mentre per 100 zinchi ce ne vorrebbero all’incirca 12! Un evidente guadagno a favore della lotta nell’abbattimento di gas inquinanti del traffico veicolare. Ed infine, anche nella fase di smaltimento Sanagi si dimostra competitivo: al contrario degli altri materiali rigidi, grazie alle sue doti di duttilità può essere facilmente piegato occupando uno spazio infinitamente inferiore nei rifiuti speciali cimiteriali».
È la volta ora di passare la parola ai diretti utilizzatori di Sanagi per capire il loro grado di soddisfazione.

Abbiamo scelto di intervistare un testimonial che opera nella storica città di Vigevano, in provincia di Pavia, che ci racconta la sua storia e la sua esperienza con Sanagi.
Innanzitutto mi presento: sono Donato Espedito, titolare dell’Impresa Il Paradiso, fondata nell’anno 2000. Il mio percorso è stato molto diverso da quello della maggior parte dei miei colleghi che per lo più hanno continuato una tradizione di famiglia. La mia vita lavorativa è infatti cominciata in un settore completamente differente (ero autotrasportatore) e mai avrei pensato di entrare in questo mondo. Ma evidentemente a volte il destino ci si mette in mezzo e decide per te. Presenziando il funerale di una zia in Calabria, terra di origine della mia famiglia, ritrovai un mio caro amico di infanzia che gestisce una delle agenzie funebri del paese. Chiacchierando del più e del meno mi fece una domanda secca: “ma perché non apri anche tu un’impresa di pompe funebri?” Se lì per lì la cosa mi fece sorridere, in realtà ci pensai tutta la notte. Forse era nel mio DNA o forse avevo semplicemente bisogno di un cambiamento radicale, fatto sta che da un giorno all’altro la mia vita è stata completamente rivoluzionata».
Si è mai pentito di questa scelta?
Assolutamente no! È un lavoro che ho amato fin dal primo momento e anche dopo più di vent’anni l’entusiasmo non è mai venuto meno. Nel 2007 ho aperto nel paese limitrofo di Gambolò la mia prima casa funeraria, quando ancora se ne cominciava solo a parlare. Dovendo chiuderla qualche anno più tardi per motivi logistico/burocratici, non ho esitato ad inaugurare una nuova struttura per il commiato a Vigevano, con tre camere ardenti e una cappella interna destinata a cerimonie private. Per mantenere il legame con le mie radici ho avviato un’agenzia anche in Calabria. Oltre alla mia famiglia, a cui sono orgoglioso di aver trasmesso questa passione, ci avvaliamo di 5 collaboratori per gestire i circa 300 servizi annuali».
Come ha conosciuto Sanagi e che cosa ci può dire in proposito?
Da almeno 15 anni per le nostre forniture ci rivolgiamo alla ditta del signor Oteri, che per me è garanzia di serietà professionale e di prodotti di qualità. Pertanto quando mi ha proposto di testare Sanagi ho risposto senza indugi o preconcetti. L’utilizzo è semplicissimo: può essere sistemato all’interno del cofano sia sotto che sopra l’imbottitura. In quest’ultimo caso i bordi superiori del manufatto andranno ripiegati per rimanere nascosti lungo la sagoma della salma. Al momento della chiusura della cassa basterà rialzare i bordi e fissarli con punti di saldatura. C’è anche un tutorial che mostra in modo chiaro e preciso tutta la procedura, ma in caso di dubbi è possibile ricevere ulteriori spiegazioni. Rispetto agli zinchi i vantaggi sono enormi. Innanzitutto nello stoccaggio del materiale, perché si sa che gli spazi non sono mai abbastanza! Poi la leggerezza: una controcassa in zinco pesa sui 15 chili, contro i 4 etti di Sanagi, e ciò si traduce in un indubbio aiuto nel trasporto dei feretri, specialmente se effettuato a spalla. Non si deve più ricorrere a saldatori a gas per la chiusura, scongiurando così rischi di esplosione, di incendi e di inalazione di fumi derivanti da piombo e acidi. Con questo prodotto si evita poi di ferirsi con tagli che purtroppo capitano spesso maneggiando gli zinchi. Inoltre, ultimo ma non meno importate, è concorrenziale anche nei costi. Insomma, lo trovo francamente un prodotto straordinario, una vera proposta innovativa pensata per rendere certe operazioni davvero molto più facili e sicure».
Che altro aggiungere? Che da quando è stato immesso in commercio, Sanagi si sta già imponendo come un prodotto rivoluzionario, tanto che in un solo anno ha già conquistato un’importante fetta del mercato delle controcasse interne ai cofani funebri. Un futuro tutto in discesa per questo innovativo manufatto dalle enormi potenzialità!
 
Raffaella Segantin

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