Rotastyle

Mosca 14 - 16 Ottobre 2015

Necropolis Tanexpo World Russia (Parte 3 di 3)

Qualche considerazione

L’assenza di operatori peninsulari ci impone una riflessione sulle cause della stessa. Se è ben vero che la crisi si fa sentire e che la quotazione del rublo è crollata, da qualche anno a questa parte (oggi un euro vale più di 70 rubli, mentre qualche anno fa ne valeva 35; in altri termini l’acquisto in Europa costa oggi il doppio all’acquirente russo...) è altrettanto vero che la chiave per la sopravvivenza delle aziende risiede nella “esportazione ad un giusto prezzo di prodotti innovativi e di alta qualità”. Evitando di cadere nel tragico errore in cui si sono impelagati certi produttori italiani che giocandosela sulla guerra dei prezzi hanno rovinato il mercato. Tale stato di cose ci è stato confermato dal titolare di una grossa azienda tedesca, leader nel suo Paese e di cui volutamente non daremo informazioni, che ci ha assicurato di fare affari d’oro in Russia a prezzi largamente superiori a quelli da lui praticati in Germania. Non abbiamo ragioni per non prestare fede alle sue parole. Del resto la prova che il mercato esista è data anche dalla presenza in fiera di una bara dal gusto dubbio (sembra un pacchetto regalo con tanto di fiocco!) il cui prezzo annunciato era di 999.999 rubli corrispondenti a circa 15.000 euro, che tre anni fa sarebbero stati 30.000. Di questo prodotto si vendono ogni anno parecchie decine di esemplari a conferma del fatto che esiste un segmento di mercato capace di assorbire il prodotto di alta qualità o meglio, nel caso specifico, di alto prezzo. Sarebbe interessante conoscere il ricarico praticato dalle imprese. Siamo su prezzi enormi anche se ancor relativamente lontani da quelli di un cofano laminato d’oro che avevamo visto, proposto a 130.000 dollari, nella show-room della famosa “Campbell” di New York e che era servito, poco tempo prima, per i funerali di Imelda Marcos, la ricchissima vedova del defunto presidente filippino spentasi in esilio in “Gotham” (così i newyorkesi chiamano spesso la loro città) e nota alle cronache mondane soprattutto per le migliaia di paia di scarpe che riempivano il suo guardaroba.
Quest’ anno c’erano meno proposte di marmi funerari, soprattutto di quelli dei numerosi produttori (crisi cinese?) dello Xiamen, che affollavano da sempre i corridoi di Necropolis-Tanexpo World Russia. Viceversa è sempre più chiara, in Russia come altrove, la tendenza allo sviluppo della cremazione confermata dalla presenza di numerosi fornitori di urne. Tra l’altro è entrato in scena un nuovo fabbricante, ungherese, di forni: la Cremtech di Budapest che rivedremo tra poco tempo a Parigi.
Quello che colpisce, nella manifestazione moscovita, è il continuo ricambio di espositori in particolare per quanto riguarda i prodotti “tradizionali” russi: macchine da incisione (quasi tutte le iscrizioni sulle lapidi sono incise), corone di fiori, teli funerari con iscrizioni delle diverse religioni (cristiana, musulmana, israelita, …). Ciò dimostra che il mondo funerario di quel Paese è in fermentazione ed in rapida evoluzione. I progressi realizzati da vent’anni a questa parte sono giganteschi e gran parte del merito va riconosciuta al lavoro svolto da Serguey Yakushin e dai suoi collaboratori, presenti e passati.
Tanexpo è, evidentemente, orgogliosa del partenariato messo in opera con i colleghi russi e continuerà a collaborare con loro nell’interesse della professione. Ad maiora!
 
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