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FSAC Convention and Trade Show 30 maggio - 2 giugno 2016

Miami Funer a Montréal (Parte 2 di 2)

FSAC TRADE SHOW

Per quanto riguarda invece l’esposizione canadese ricorderemo (“nous nous souviendrons”! in effetti) un’organizzazione alquanto approssimativa (mezz’ora prima dell’apertura il banco di registrazione era vuoto!) e la scelta di un sito gigantesco, labirintico e poco accattivante - si tratta di un eufemismo - alquanto tetro e simile ad una certa architettura sovietica di mezzo secolo fa. Le organizzatrici condividevano pienamente le nostre riserve ma le decisioni erano state prese, a suo tempo, da una persona che non fa più parte dell’organizzazione e gli impegni assunti erano manifestamente vincolanti. Le cose dovrebbero migliorare l’anno prossimo quando l’appuntamento, che è annuale, avrà luogo nella PEI, la Prince Edward Island, l’Isola del Principe Edoardo, la provincia canadese situata al nord est del Paese, a sud di Terranova, di fronte al confine tra Nuova Scozia e Québec, caratterizzata dalle tipiche rocce e terre rosse con boschi di abeti rossi che si ergono dietro alle dune e alle scogliere. L’interesse turistico è assicurato per il resto...si vedrà.
Al disagio della location si è aggiunto qualche altro fattore negativo che ha suscitato un certo stupore tra i partecipanti. In particolare il fatto che il prezzo della cena finale, piuttosto salatino, non comprendesse l’aperitivo con il risultato che chi desiderava prepararsi adeguatamente prima di accomodarsi a tavola ha dovuto sobbarcarsi lunghe file alle casse dei tavoli dove venivano serviti i drinks, a costi non esattamente modici. “Business is business”, ed i canadesi del Québec pur parlando francese sono sempre dei nord americani nel loro modo di pensare ed agire, ma una così non l’avevamo ancora vista. C’è sempre tempo per imparare anche se crediamo che i sontuosi, signorili e gratuiti (!) benefit di Tanexpo continueranno ad essere ricordati per un bel po’ trovando anzi lodevolissimi emuli in altri eventi: Devota in Austria, Funermostra in Spagna, Necroexpo in Polonia, Necropolis-Tanexpo World Russia a Mosca, Uitvaartbeurs in Olanda ... La vecchia Europa presenta ancora qualche charme ed un certo savoir vivre!
Tra gli espositori qualche europeo, come le olandesi Facultatieve Technologies ed Orthometals assieme ai francesi di Simplifia. Dagli USA i due giganti: Batesville e Dodge.Tra i canadesi non poteva mancare Victoriaville, l’azienda produttrice di cofani che presentava una macabra lista di personaggi eccellenti che avevano avuto l’onore e la fortuna di essere deposti in bare di quell’azienda. Primi ministri, ministri e altri importanti personaggi tra i più recenti René Angélil (74 anni), il defunto marito siro-libano-canadese agente e pigmalione della famosissima e ricchissima cantante Céline Dion (48 anni), passato a miglior vita a causa di un cancro lo scorso 14 Gennaio. Molte polemiche si sono innescate in seguito di quel funerale in quanto il governo del Québec ha offerto prontamente dei funerali di stato alla famiglia del defunto. Tutto è stato “illico”,  preso in mano dalla società di produzione della coppia – la Production Feeling - che ha trovato modo di spendere la bagatella di  450.000 euro (700.000 dollari canadesi) per il servizio funebre. La nota dei costi è stata quindi trasmessa al Ministero competente, quello delle relazioni internazionali del Québec, che l’ha accolta con un certo stupore (e chi non sarebbe rimasto di stucco?) visto che la somma abitualmente consacrata a tali casi (soprattutto campioni di hockey su ghiaccio, lo sport nazionale, e personaggi eminenti della cultura cui probabilmente Angélil era stato assimilato) varia tra i 45.000 ed i 75.000 dollari. Per chiudere il caso il Ministero delle relazioni internazionali ha deciso di partecipare alle esequie con una cifra di 49.770,76 dollari lasciando i rimanenti 650.000 e spiccioli alla famiglia in gramaglie che non ha fatto, come del resto la società di produzione, alcun commento. Il tentativo di far piovere sul bagnato è andato quindi a vuoto. Ma la cosa più strana è che il modello di cofano impiegato era esposto sullo stand di Victoriaville e che il prezzo che ci è stato comunicato dal responsabile dello stand - dirimpettaio di quello di Miami Funer, col quale avevamo stabilito rapporti di grande simpatia -  era inferiore ai 1.000 dollari e cioè a più o meno 750 euro; anche ammettendo ricarichi sovrumani non si riesce proprio a capire come si sia potuti arrivare ad un tale importo! 
Per il resto, sta diventando una pedanteria, ancora una volta dobbiamo mettere in evidenza il progredire inesorabile della cremazione. Ed ancora una volta le cose più interessanti si sono osservate nel  settore delle urne dove giovani creatori, provenienti da realtà diverse ma che hanno fiutato delle opportunità reali nel funerario, si sono sbizzarriti creando dei prodotti originali e di sicuro interesse. Pensiamo soprattutto ai lavori lignei de L’Eclisse di Bernard Royer, a quelli in vetro ed in bronzo di Welmo ed alla produzione classica di Joyal&Allard. Tutti saranno certamente con noi a Miami Funer nel 2017!

Con noi a Montréal

Lasciamo quindi il Canada ed il clima francamente estivo di Montréal (mentre Parigi era semi inondata), dove abbiamo incontrato con gran piacere Alessandro Bosi, il Segretario generale della Feniof, assieme a Leonardo Pericciuoli, con cui abbiamo trascorso qualche simpatico momento di franca  e cameratesca complicità. Così come abbiamo rivisto con gioia oltre ai moltissimi amici argentini, colombiani e brasiliani (con in testa Gisela Dardengo Adissi vice-presidente di SINCEP – Sindacato dei Crematori e Cimiteri Privati del Brasile) tutti pronti a raggiungerci a Miami, Mike Grehan, l’imprenditore australiano basato ad Hong Kong il cui obiettivo è molto semplicemente quello di diventare il numero uno dei cofani nel mondo, Barbara Kemmis della CANA (Associazione Crematistica del Nord America) che sarà presente attivamente in Florida, ed ancora Junietta Macauley giunta con i suoi ammiratissimi abiti tradizionali dalla Sierra Leone dove finalmente sembra che il virus dell’ebola si sia esaurito, senza dimenticare Idermaa Garavsuren presidentessa della federazione mongola di pompe funebri anch’essa ammirata per la sua tenuta tipica in occasione della cena finale. È stato un piacere fare poi la conoscenza di Jisheng Wang, Direttore Esecutivo e Presidente del colosso cinese Fu Shu Yuan di Shangai che dovrebbe raggiungere nel 2017 il fatturato di ben 16,4 miliardi (sì miliardi! ossia billions!) di dollari. Ed ancora dall’Asia, oltre alla folta delegazione giapponese, abbiamo rivisto Wilson Tong della Vertical Expo di Hong Kong che organizzerà Asia Funeral Expo dal 9 all’11 Maggio 2017 a Macao e, “last but not least” (ultimo ma non meno importante), l’adorabile Ziquian Ang, compagno di tante serate ad Indianapolis ed a Bologna, titolare giovanissimo e dinamico oltreché di una simpatia contagiosa, di un’azienda di primissimo piano, accompagnato dal suo braccio destro, la cara Debbie Andres che ha lasciato la fredda Milwaukee a nord di Chicago per trasferirsi a Singapore presso la Flying Home, l’azienda di famiglia di Ang. Saranno evidentemente con noi l’anno prossimo e chissà che non ci riservino delle graditissime sorprese… ma non anticipiamo nulla! Fugacemente, perché impegnatissimo, abbiamo salutato anche Peter Biemans, della Funeral Products, oltremodo interessato alla partecipazione a Miami Funer.

Montréal in definitiva è stato un successo nonostante l’esposizione in tono minore. Le gentili organizzatrici hanno fatto del loro meglio per ovviare alle incongruità dei predecessori. Le ricordiamo con profonda riconoscenza: Roberta Rainville, Rachel Cleland, e Christiane. Sarà molto meglio a PEI, ne siamo certi!
Di Montréal ci rimane il ricordo di una città che, anche se non di una bellezza straordinaria pur trovandosi in una provincia affascinante, è, con i suoi quattro milioni e mezzo di abitanti la seconda del Paese dopo Toronto. Essa fa parte, è bene precisarlo, delle prime venti città al mondo per importanza economica (per informazione Parigi è ventiquattresima e Milano si piazza al numero cinquanta, tanto per dare un’idea!). Un altro tratto distintivo della città è dato dall’altissimo numero di residenti italiani (varie decine di migliaia), anche giovani, con una predominanza di molisani ed abruzzesi, seguiti dai calabresi. Se ne incontrano quotidianamente in tutte le attività. Il titolare dell’albergo che ci ospitava era, ad esempio, di Sperlonga.

Lo strano francese del Québec ci accompagnerà a lungo. A parte l’accento, presenta alcune espressioni assolutamente deliziose ed inusitate, in certi case buffe per le orecchie “esagonali”, cioè per i Francesi (così come lo stivale rappresenta l’Italia, l’esagono definisce la Francia; basta dare un’occhiata alla carta geografica!). Comunque sia, bisogna fare attenzione a non urtare la suscettibilità dei quebecchesi perché la risposta a chi osa sorridere del loro idioma è molto netta e viene scoccata come una freccia: a loro giudizio chi ha deformato la bella lingua francese sono i francesi d’Europa, mentre da secoli da quelle parti si continua a praticare il “vero” idioma di Jacques Cartier e dei suoi compagni (quasi tutti del nord della Francia) rimanendo quasi intatto fino al XXI secolo. A lui ed a quelli che lo seguirono si riferiscono oggi i fautori dell’indipendenza quebecchese, delusi dal referendum del 1995 che non passò per un solo punto percentuale di scarto. Oggi un altro movimento indipendentista sta nascendo con l’obiettivo di indire una nuova consultazione popolare nel 2020. Qui vivra verra!
 
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