- n. 1 - Gennaio 2022
- Focus Donna
Il riposo dei nostri piccoli amici
Intervista a Barbara Mainardi, titolare di Vita Nova, che si occupa del fine vita degli animali d’affezione.
Sono sempre più numerose le donne che operano nel mondo della funeraria ricoprendo ruoli di primo piano.
L’ingresso della componente femminile in un settore che fino a pochi anni fa risultava piuttosto ripiegato su se stesso e carente di nuove idee, ha contribuito in modo significativo ad innescare quel processo di rinnovamento offrendo stimoli inediti e punti di vista differenti tali da rappresentare una spinta decisa per portare il comparto al passo con i tempi, in linea con i bisogni e la sensibilità della società contemporanea.
Barbara Mainardi, titolare di
Vita Nova assieme alla figlia Greta, animata da una comune passione,
ha impresso un importante cambiamento nei servizi funebri dedicati agli animali domestici. Ci è sembrato interessante incontrarla per parlare della sua esperienza, certi che sarà utile a molti nostri lettori.
Buongiorno Barbara, ci vuole raccontare la vostra storia?
Vita Nova nasce in modo molto particolare, ovvero ha avuto un percorso controcorrente, un po’ come nuota il salmone tra le acque dei torrenti. Solitamente un'azienda viene avviata per svilupparsi poi nel tempo. Nel nostro caso è accaduto l'esatto contrario. Tutto comincia nel 2012 quando mio padre Franco Mainardi, in pensione dopo aver militato per oltre trent'anni prima come vice presidente e poi presidente in una cooperativa multiservizi per il settore animale, decide di realizzare nelle campagne bolognesi una struttura dedicata al fine vita degli animali. Quando mi propose di aprire questa attività a mio nome e come socia maggioritaria, avevo un altro lavoro in tutt'altro ambito, però accettai, rassicurata dalla sua esperienza e attratta dal suo entusiasmo. L'ho sempre seguito con amore e ammirazione. Mio padre è stata la persona a cui devo tutto di ciò che sono, ma mentre lui concepiva Vita Nova come una prosecuzione della sua esperienza pregressa e delle tante conoscenze acquisite sul campo, da parte mia sentivo invece l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, imprimendo una impronta personale, valorizzando ciò che già avevamo».
Perché “
Vita Nova”?
Per il nome "Vita Nova", che ciascuno può collegare all'idea di una esistenza oltre la morte, ci siamo ispirati all'omonima opera di Dante, scritta in età giovanile e mai terminata, dedicata alla prematura scomparsa dell’amata Beatrice. Contare sul passato è sicuramente molto rassicurante ma l’apporto di nuove idee è stato fondamentale per una vera crescita aziendale. Questo nome, quindi, racchiude in sé più valenze».
Siete famosi per un cimitero per animali…
Dal 2012 gestiamo il cimitero per animali Il Paradiso di Tom e Jerry. Qui al momento riposano circa 1.600 anime dei nostri piccoli amici e nonostante il netto aumento delle cremazioni c'è ancora molta richiesta per la sepoltura. Abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione anche con altri cimiteri simili presenti sul territorio come il Parco Beato di Ravenna e il Fedele Riposo di Rimini. Da pochi mesi abbiamo dato vita, sempre nel bolognese, ad un altro cimitero finalizzato alla dispersione delle ceneri. L’abbiamo chiamato Il Bosco degli Angeli ed è caratterizzato da giovani alberi ai cui piedi riposano già i resti mortali di nove animali. È una iniziativa portata a compimento insieme ad un caro amico, nell’ottica del "Progetto del Ciclo della Vita" dove ciò che muore crea in realtà nuova vita. Ai piedi della pianta scelta si possono spargere le ceneri del proprio pet che verrà commemorato con una foto in ceramica da posizionare accanto all'albero».
E per quanto riguarda la cremazione?
Dal 2014 facciamo servizi di cremazione, dopo aver acquisito il terreno e ristrutturato completamente l'edificio che oggi ospita il nostro impianto crematorio fornito da Gem Matthews. Stiamo fortemente incentivando le cremazioni singole degli animali di ogni genere anziché il semplice smaltimento, perché vogliamo che venga acquisita l'idea che l'animale quando muore possa comunque mantenere la sua identità».
Altri servizi?
Dopo la scomparsa di mio padre avvenuta nel 2019, l'azienda ha subìto un netto cambiamento, connotandosi sempre più come servizi funerari esclusivi per animali a tutto campo. Da noi è possibile salutare il proprio pet nel modo più dignitoso, ricordarlo anche personalizzando la sua urna con una foto o il suo nome inciso. Abbiamo un ricco assortimento di urne, ciondoli porta-ceneri, accessori funebri, libri o tanto altro ancora, pensato anche per i più piccoli, per affrontare più serenamente la perdita del loro amico animale. Dal 2018 siamo in grado di offrire anche servizi di tassidermia o pietrificazione delle ceneri, grazie alla collaborazione con professionisti e artisti noti proprio per garantire un servizio di eccellenza. Infine, ma non meno importante, abbiamo attivato un servizio di soccorso e trasporto di animali vivi, feriti o smarriti su strade e autostrade».
Come è gestita oggi l’azienda?
Il nostro organico negli ultimi due anni è raddoppiato. In forza al momento siamo in quattro: Alessandro, Paolo e mio figlio Christian per la gestione quotidiana, e mia figlia Greta per le relazioni esterne. Da quando sono subentrata a capo di Vita Nova ho deciso, oltre a potenziare tutti i servizi di cui le ho parlato, di dedicare ampio spazio sia alla logistica che alla promozione».
È Greta, un’altra figura femminile, la persona a cui è stata affidata la comunicazione dell’azienda.
A Greta compete il delicato e vitale compito di occuparsi della parte commerciale e di promozione, aspetti fondamentali per ogni azienda che vuole crescere o comunque mantenersi a buon livello sul mercato. Si è occupata anche della nostra partecipazione a Tanexpo 2021, la prima volta che una onoranza funebre per animali prende parte alla fiera di Bologna, e per l’occasione ha curato ogni dettaglio e ideato particolari pacchetti di offerte flessibili in base alle esigenze del cliente. Tramite i principali social network, le newsletter e il costante aggiornamento dei nostri siti, Greta mantiene il pubblico sempre informato sulle nostre iniziative e le nostre attività».
Avete una particolare filosofia, valori o principi che imprimete nel vostro lavoro?
È la dichiarazione universale sui diritti degli animali a guidarmi nel mio lavoro, in particolare l’enunciazione dell'articolo 13 che recita: 'l’animale morto deve essere trattato con rispetto'».
Capita anche di organizzare cerimonie funebri per gli animali?
Solitamente il lutto per la morte di un animale viene vissuto in maniera molto intima dai membri della famiglia, poi come in tutte le cose ci sono le eccezioni. Abbiamo adottato la scelta di non imporre cerimonie, ma in ogni caso abbiamo allestito un angolo chiamato "L'Angolo dell'ultima carezza" dove i proprietari possono salutare il loro animale per l'ultima volta prima di lasciarlo andare. Qui sono raccolti scritti e testimonianze che possono essere di conforto a chi li legge. Capita sempre che coloro che si trovano a vivere questo lutto sentano il bisogno di raccontarci le storie dei loro pet e dell’amore da essi ricevuto».
Pensa che l'essere donna possa costituire un vantaggio per questa attività?
L'essere donna per me è un grandissimo privilegio per tutto ciò che la vita ci riserva. Da ragazzina ero un maschiaccio e mio nonno per ricordarmi quale gran dono fosse stato nascere donna mi diceva sempre che anche a uomini potenti non bastava il loro cervello per riuscire a vedere ciò che la donna vede col cuore. In effetti affiancando mio padre nel lavoro, notavo tantissime differenze nell'approccio coi clienti e come spesso questi cercassero più la presenza femminile perché più sensibile e più disponibile all'ascolto.
Nonostante il lavoro sia pesante, sia fisicamente che mentalmente, ciò che faccio mi rende felice. Di difficoltà dopo la morte del babbo ne ho dovute affrontare tante, ma sono andata dritta a testa bassa».
Un bell’esempio di caparbietà femminile! Qualche episodio simpatico o degno di nota?
Ogni salma che arriva da noi racchiude una storia, a tratti buffa, altri commovente. La cosa più incredibile che ci sia capitata, e di cui anche il vostro giornale ha dato notizia, è stata la cremazione di Storm, un magnifico esemplare di tigre siberiana. Ma mi piace anche ricordare i nostri piccoli amici, sia quelli che non ci sono più che quelli che attualmente condividono la nostra vita, tra cui i nostri amati cani Zara e Franco, che sembrano percepire il dolore delle persone e comportarsi di conseguenza. Alla gente piace molto la loro presenza e con loro si lasciano andare ad uno sfogo forse ancor più liberatorio che con noi. Zara e Franco sono diventati a tutti gli effetti parte dello staff, ed inconsapevolmente danno quel prezioso supporto a chi sta soffrendo per la perdita del proprio animale».
L’amore per gli animali di Barbara Mainardi si rivela in ogni frase, in ogni pensiero e in ogni gesto che imprime nel suo lavoro quotidiano. Una attività davvero encomiabile, un servizio di cui una società moderna non può fare a meno.
Raffaella Segantin