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L'ultimo viaggio verso casa

Il rimpatrio delle salme in Stati esteri: l’esigenza a cui le imprese funebri devono far fronte in maniera sempre più assidua trova oggi una valida risposta nei servizi offerti da GB Malpensa Logistics srl.

La morte, si sa, può colpire senza alcun preavviso in qualsiasi istante. Capita così che la vita abbia termine in un momento inaspettato quando magari si è all’estero in vacanza o per affari. I casi di stranieri deceduti in Italia, fino a pochi anni fa erano limitati a soggetti che si trovavano nel nostro Paese per lo più in forma temporanea. Il fenomeno massiccio dell’emigrazione proveniente dalle nazioni più svantaggiate verificatosi  questi ultimi anni, ha portato milioni di individui a vivere da noi in maniera stanziale e sono conseguentemente aumentati in modo considerevole i decessi di persone straniere.
Quello che prima era un evento abbastanza raro che accadeva quasi esclusivamente nelle grandi città e del tutto eccezionale in provincia, è diventato dunque un fenomeno sempre più frequente e le imprese funebri si trovano ad affrontare situazioni nuove, a volte complesse, a cui rispondere in modo adeguato e professionale. Una delle principali problematiche connessa ai decessi di stranieri è l’organizzazione del rimpatrio delle salme. La maggior parte dei defunti, infatti, o per volere della famiglia o per aver espresso una propria volontà quando erano ancora in vita, viene riportata nel Paese di origine come a volersi idealmente ricongiungere alla propria terra per il riposo eterno.

GB Malpensa Logistics
, fornendo un servizio puntuale ed efficiente, si propone come partner ideale per agevolare gli impresari nel soddisfare le necessità di tutte quelle famiglie desiderose che il proprio caro trovi sepoltura nella madre patria. Ce ne parla più dettagliatamente Pietro Adrover, direttore commerciale dell’azienda.
Siamo nati dodici anni fa occupandoci di trasporti e logistica integrata: raggiungiamo qualsiasi destinazione, movimentiamo piccoli e grandi volumi, con professionalità e passione. Il nostro punto di forza risiede nel trasporto aereo e, grazie alla collaborazione con le migliori compagnie internazionali, siamo in grado di offrire un plus effettivo, in linea con le continue evoluzioni del mercato permettendoci di garantire tempistiche immediate e veloci. Abbiamo ottenuto l’abilitazione come agenti IATA (International  Air Transport Association) e successivamente le certificazioni dall’Agenzia delle Entrate. Nei nostri uffici, situati presso i principali aeroporti italiani ed in particolare a Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Marco Polo di Venezia, è operativa una struttura composta da 20 persone con reparto ad hoc per la gestione delle imprese funebri.
In cosa consistono esattamente il vostri servizi?
Abbiamo iniziato ad occuparci di rimpatrio salme circa 8 anni fa – continua Pietro Adrover – e riusciamo a coprire qualsiasi zona. Le destinazioni più ricorrenti sono Senegal, Pakistan e India, a seguire Albania, Estonia, Russia ecc., senza dimenticare i trasporti nazionali . Ci occupiamo di tutte la pratiche aeroportuali, dal visto del passaporto mortuario all’emissione della polizza aerea e alle procedure di permanenza nei magazzini esteri dell’aeroporto fino alla partenza del feretro. Assicuriamo assistenza all’agenzia funebre anche per le salme che dall’estero arrivano in Italia, gestendo l’iter burocratico aeroportuale.
Con che frequenza vi capita di operare in questo particolare settore?
L’attuale trend di richieste da parte delle agenzie funerarie si può dire che sia giornaliero. Evidentemente il fatto di garantire un’assistenza totale di 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ha conquistato la fiducia degli impresari funebri. Anche i nostri costi, che riusciamo a mantenere competitivi in funzione al servizio reso, hanno certamente contribuito alla buona reputazione e alla nostra affermazione sul mercato.
In una società moderna, basata sugli intercambi culturali ed economici dove spostarsi è diventato assai semplice, anche l’evento morte ha assunto un carattere globale e quello che comunemente viene definito “l’ultimo viaggio” in molti casi perde il significato di metafora di momento di passaggio dell’anima verso all’aldilà, per assumere quello di un vero e proprio percorso reale.
 
Raffaella Segantin


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