- n. 7/8 - Luglio/Agosto 2006
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Verso nuove sfide
La storia di Pilato è la testimonianza di una evoluzione continua, fatta di perfezione e di ricerca delle prestazioni; autofunebri che sono vere icone del dinamismo, da utilizzare come potenti mezzi di lavoro, immutabili nel loro modo di essere, perchè rappresentano sempre un capolavoro, non solo di alta ingegneria, ma anche di buon gusto.
I modelli
Pilato si sono rivelati autofunebri dalle doti eccellenti, in grado di conciliare comfort, dotazioni e meccanismi di grande utilità con la capacità di dare il meglio di sé in Italia così come in Europa. Il segreto di questo
successo? La passione e le intuizioni di un management giovane che, svecchiando di colpo un design antico, ha saputo rinnovare con eccezionale rapidità la gamma di tutti i modelli, affidandosi alla sapienza di progettazione di tutti i suoi uomini e puntando su un aspetto, il design appunto, che per questo tipo di prodotto è ormai divenuto il vero protagonista. L'importanza della ricerca di una equa combinazione fra tradizione e innovazione è rappresentata dalla storia di
Luigi Pilato e delle sue autofunebri, una delle quali si trova ora esposta alla "
Galleria degli Eroi" del nuovo
Museo Mercedes-Benz. Luigi Pilato è la concreta testimonianza di una evoluzione continua e di tutte le potenzialità legate all'ingegno ed alla operosità di uomini insostituibili, capaci di trasmettere la certezza che, con un impegno quotidiano, incessante e coerente, la soluzione esiste sempre!
Luigi Pilato e la sua produzione sono stati protagonisti della storia imprenditoriale del nostro Paese per un lungo periodo, dagli anni Sessanta fino a quelli Novanta del secolo scorso, ed hanno dato vita a uno dei marchi italiani più prestigiosi nel settore delle autofunebri, offrendo ulteriori elementi di riflessione sul perché la dimensione storica del design automobilistico italiano sia oggi così tanto evocata. Perché le autofunebri
Pilato, i tanti modelli progettati a ritmo continuo e incalzante da questo imprenditore funebre/artista/designer, sono diventati oggetti di culto per addetti ai lavori e per appassionati di automobili?
Non solo le forme, ma anche il modo di operare e di progettare costituiscono una fonte inesauribile di ispirazioni per il presente e sono oggetto di continue comparazioni.
Luigi ha anticipato modi e mode nel design dell'autofunebre non con invenzioni estrose e destinate a scomparire con l'evolversi delle tendenze. Come i grandi dell'industrial design inventa le forme partendo da esigenze funzionali che suggeriscono l'aspetto. Da vero designer si appassiona a tutti gli aspetti pratici che coinvolgono la professione dell'imprenditore funebre, affronta tecnicamente il problema e propone nuove soluzioni concedendosi sì libertà nella scelta delle forme, ma sempre attento a non sacrificare alle mode passeggere l'aspetto pratico e funzionale. Al contrario dell'industrial design, però, non ha mai voluto coprire con brevetto le proprie idee potenzialmente riproducibili in multipli; ne sono un esempio il dispositivo alzacassa, il rullo di scorrimento, il carrello scorrevole su guide con il sistema di bloccaggio della bara che oggi vengono installati su tutte le autofunebri prodotte in Italia e che sono divenuti "di uso comune". Al tempo stesso
Luigi alimenta il concetto del "custom-made", del pezzo unico ed esclusivo, della ricerca di un rapporto di relazione con i propri clienti che possa creare intorno a ogni prodotto una "storia" di sensazioni e di personalità.
L'eredità di
Luigi Pilato è stata raccolta oggi dal
Pilato Design Team per una vera e propria sfida. Come
Luigi allora, i
designer di
Pilato focalizzano oggi la propria attenzione sul mondo dell'autofunebre, per cercare di comprendere in maniera molto più approfondita le esigenze dei clienti prevedendone l'evoluzione di tutti gli aspetti della loro vita professionale. L'attenzione nei riguardi dell'impresa funebre, nel più ampio rispetto per questo tipo di professione, è una connotazione specifica del marchio
Pilato, che si propone oltre il design e che vuole rappresentare l'interazione tra il professionista e l'auto: l'autofunebre non è mai stata per
Pilato soltanto un "mezzo per lavorare", ma una interfaccia fruibile e rassicurante, simbolo dell'impresa e solenne protagonista nelle cerimonie. Questo aspetto è stato ulteriormente migliorato, come dimostrano gli allestimenti interni nei quali i tecnici di
Pilato, come sempre, hanno messo in campo tutta l'artiglieria a disposizione: inserti pregiati in radica, acciaio inox satinato, led per l'illuminazione, finta pelle di alta qualità, per rendere il vano feretro raffinato e piacevole al tatto come alla vista. Tutti i particolari vengono attentamente studiati prima di essere applicati al modello, in modo da non stravolgerne l'essenza e lo spirito: non dimentichiamo che l'autofunebre deve vivere con quella discrezionalità impostale dalla propria funzione. Senza mai trascurare l'importanza del fattore umano, l'ingrediente fondamentale di tutti i prodotti
Pilato. "
Abbiamo giovani talenti che si dedicano alla formazione, perché vogliamo che dai nostri progetti si imparino le tecniche e si apprendano le tecnologie. Vogliamo dimostrare alle nuove generazioni come lavorano i carrozzieri di una volta. I computer non bastano, ogni tanto bisogna sporcarsi le mani e lavorare il ferro", afferma
Gian Vittorio Stella,
Responsabile di Prodotto. "
Ma bisogna anche ritrovare lo spirito e le motivazioni delle persone che in quel prodotto si riconoscono".
È per questo che da
Pilato sentiamo dire che il lavoro del carrozziere è una "
passione che portiamo nel cuore", ma anche un "
patrimonio da coltivare" con grandi iniziative progettuali. Non abbiamo dubbi: il futuro di
Pilato sicuramente ci riserverà ancora molte sorprese!
Rossella Piovesan