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A BRNO

VENIA 2004

La campagna 2006 di TANEXPO, quella che ci ha portati, si può ben dirlo, in mezzo mondo, ci ha condotti in questa fine di novembre tra le dolci colline della Moravia che ci hanno tuttavia riservato una accoglienza alquanto "freddina", almeno per quanto riguarda la temperatura atmosferica. Molto più caldo, invece, il benvenuto degli organizzatori, capeggiati dall'onnipresente past president della Federazione Ceca, Jan Hrdlicka, che dal ricevimento del primo giorno, innaffiato dall'eccellente birra ceca e dai vini moravi, sino alla tornata dell'ultimo dì, che lo ha visto percorrere tutti gli stand offrendo in degustazione un prezioso slivovitz (distillato di prugne) rigorosamente casereccio, ci ha consentito di superare senza danni ulteriori le dure prove alla quali il tempo ci ha sottoposti.

La città di Brno (Brünn per gli austriaci) è ben nota ad ogni diligente scolaro italiano per le tristi vicissitudini di Silvio Pellico che, come molti altri colleghi di prigionia provenienti dalle varie province dell'impero austro-ungarico ed animati dalle stesse motivazioni irredentistiche, ebbe a soffrire, nel famigerato Spielberg, di una lunga e penosa detenzione che tuttavia, come molti di noi ben ricordano dalla lettura de "Le mie prigioni", fu illuminata da quei bagliori di umanità che spesso, fortunatamente, si manifestano anche in frangenti così poco propizi, in apparenza, al rivelarsi di sentimenti universali di alta portata. Oggi lo Spielberg, da cui la vista sulla città di Brno è, come direbbero i francesi, "imprenable", costituisce un polo turistico di primaria importanza e, soprattutto, ospita la "Cantina Morava", famosa per offrire al palato degli amatori il prodotto delle vigne locali che accompagna le diverse specialità (piuttosto pesanti, per la verità) gastronomiche locali. Ricorderemo, a titolo di curiosità, che la strada che si inerpica sulla collina per giungere al castello porta il nome di Pellicola, con ciò rendendo omaggio allo scrittore di Saluzzo che molto ha contribuito alla notorietà del sito.

La città che per molti aspetti ricorda Vienna o, per restare più vicini a noi, certi angoli di Trieste a causa di una architettura "Liberty" (o "Jugendstil" o "Art Nouveau" che dir si voglia) di cui abbiamo apprezzato un superbo esempio proprio dinanzi all'albergo che ci ha ospitati, costituisce oggi oltre che la capitale ed il polo economico della regione anche il centro fieristico più importante dell'Europa centrale, e come tale conserva quel patrimonio genetico cosmopolita che certamente costituiva una delle prerogative più interessanti ed arricchenti del variegato impero scomparso dopo la prima guerra mondiale. Per molti aspetti esso costituiva un modello di efficienza amministrativa e burocratica da cui, ancor oggi, dovremmo trarre esempio ed ispirazione soprattutto nel nostro Paese. Nella nostra infanzia, non molto lontana da quell'epoca, si parlava spesso di ciò, ed uno degli esempi più citati era quello delle pensioni che giungevano al titolare immediatamente dopo aver smesso l'attività lavorativa. In pratica uno smetteva di lavorare, che so, il 31 di gennaio, riceveva il suo salario e, senza soluzione di continuità, a fine febbraio riscuoteva il primo pagamento pensionistico. Non dimentichiamo che si tratta di quasi un secolo fa e che non solo non esistevano i computer, ma tutto veniva fatto manualmente e il personale amministrativo era ridotto al minimo indispensabile. Esso era, però, altamente motivato dalla missione di "servizio pubblico" ed orgoglioso di farne parte. Lasciamo volentieri al lettore tutti le considerazioni che parrebbero imporsi, nonché tutti i paragoni che potessero derivare dalle proprie esperienze personali.

Non fa meraviglia quindi che, dall'alto di tradizioni così ben radicate, anche la fiera di Brno costituisca un modello organizzativo di eccellenza e che in particolare l'esposizione funeraria VENIA, giunta quest'anno alla sua sesta edizione, abbia presentato le medesime caratteristiche di ordine e di razionalità dal punto di vista logistico. Aggiungeremo che gli Organizzatori, dopo aver lanciato la manifestazione con frequenza annuale, si sono resi conto che tale ritmo non sarebbe stato sostenibile e hanno deciso, con somma saggezza e con buon senso, di fare di Venia un evento triennale. Dal punto di vista merceologico occorre rammentare che la Repubblica Ceca è il paese in Europa che presenta la più alta percentuale di cremazioni (l'80% se non andiamo errati) e che di conseguenza la tipologia dei prodotti è legata a questa realtà. Molte urne, quindi, di vario materiale e di diversa foggia, anche se tutta la gamma funeraria si è manifestata con prodotti che iniziano ad avere un contenuto estetico non trascurabile. Progressi enormi sono stati fatti rispetto alla prima edizione di qualche anno or sono ed anche se il numero di espositori è stato, vista la taglia del paese, relativamente modesto, rimane la soddisfazione di aver potuto osservare che dopo gli anni catastrofici del collettivismo di stato le tradizioni stiano rinascendo ed il livello qualitativo aumenta progressivamente. Abbiamo avuto modo così di ammirare composizioni floreali inedite ed originali e cofani che, pur adibiti in massima parte alla cremazione, conservano un certo valore estetico dal quale, a nostro avviso, non ci si dovrebbe mai allontanare. Tra questi facevano bella mostra di sé, come al solito, quelli di Ferrari che ben rappresentava il nostro Paese assieme alle fotoporcellane di CERAMIC'ARTE ed alla GEM di Udine, azienda specializzata negli impianti per la cremazione. Abbiamo constatato con piacere, soprattutto negli ultimi tempi, la volontà di questa azienda di attaccare i mercati esteri, ed in tale approccio essa non può che suscitare la nostra simpatia convinti come siamo che solo una attività di questo tipo, supportata da una qualità intrinseca eccellente del prodotto, sia nel medio e lungo termine garante dello sviluppo e quindi della perennità della stessa azienda. I visitatori sono stati essenzialmente cechi, anche se c'è stato qualche arrivo dai paesi vicini. Una manifestazione, insomma, ben fatta ed utile per fare il punto su di un mercato che, pur nella limitatezza della taglia, potrà rappresentare tra breve una nicchia di un certo interesse nel vasto panorama funerario continentale.

Non potremmo concludere questo apporto senza menzionare un fatto che spesso sfugge ai più e cioè che a pochi chilometri da Brno si trova la città di Slavkovna Brnu che altro non è se non il nome ceco di Austerlitz. Sulle colline circostanti si svolse la "battaglia dei tre imperatori" che segnò una svolta nella storia del nostro continente allo stesso tempo che l'apogeo della gloria strategica di Napoleone ben lungi dal pensare, in quel momento, che dietro l'angolo ci fosse una Waterloo ad attenderlo. Ogni anno, quasi in corrispondenza con la data della battaglia (il 2 dicembre 1805), si tiene una ricostruzione della stessa con partecipanti in divise d'epoca che giungono da ogni parte d'Europa. Abbiamo incontrato molti italiani provenienti da Peschiera, Asti, Alessandria, Brescia. Tutti entusiasti per l'esperienza e desiderosi di essere presenti l'anno prossimo in occasione delle grandi manifestazioni per il bicentenario dell'avvenimento. Quello che non è ben chiaro è che accanto ai partecipanti "guerrieri" vi erano, anch'esse in costume d'epoca, avvenenti dame e damigelle che non si capiva se rappresentassero le consorti dei valorosi combattenti (cosa che non pare, di primo acchito, molto verosimile; da quando i militari si portano in campagna, bellica intendo, consorti e fidanzate ?) o se non si trattasse piuttosto, nella finzione, delle rappresentanti di quella benemerita corporazione che da sempre, nel corso degli eventi bellici, si addossa la nobile missione di, come si suol dire, "sostenere il morale delle truppe". Ci ripromettiamo di chiarire il mistero nel 2005 quando, nonostante VENIA non sia in programma, contiamo di recarci a Slavkov per festeggiare come si deve il bicentenario. Buon Anno a tutti!

 
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