- n. 3 - Marzo 2004
- Eventi
Una raccolta di testi per la meditazione e la preghiera di fronte al mistero della morte dei propri cari
vedi come lo amava!
Una frase dal Vangelo secondo Giovanni dà il titolo ad una pubblicazione curata da don Claudio Magnoli, docente di Liturgia presso il Seminario Arcivescovile di Milano, ed edita dal C.S.O. con il nihil obstat quominus imprimatur del Servizio per la Pastorale Diocesana dell'Arcidiocesi di Milano. A TANEXPO 2004 la presentazione di questo volume nato per offrire alle famiglie dei defunti un piccolo ma concreto aiuto psicologico in un momento particolarmente drammatico."E il cuore quando d'un ultimo battito avrà fatto cadere il muro d'ombra, per condurmi, Madre, sino al Signore, come una volta mi darai la mano… Ricorderai d'avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sospiro".
Così, con versi commossi e ispirati, il poeta Ungaretti guarda, riconciliato, al mistero della propria morte: un ultimo battito del cuore, che fa cadere il muro tra tempo ed eternità; un colpo d'ali rapido verso Dio, Padre misericordioso; una mano accogliente e protettiva, la mano della madre che conduce sicura "sino al Signore". Si avverte sommessa, ma chiara, nella parola poetica la lunga lotta interiore che precede la resa dolce e incondizionata al senso recondito delle cose.
Eppure, proprio da questo nascosto combattimento, scaturisce vera la consolazione che scioglie ogni tensione in attesa fiduciosa: si muore per ritornare al Padre; si muore per ritrovare coloro che abbiamo amato. Si evidenzia un intimo raccordo tra il pensiero della nostra propria morte personale e quello, per certi versi ancora più penoso, dei nostri cari, raccordo che percorre come in filigrana anche questa raccolta di testi. Essa, infatti, è pensata per coloro che sono in lutto per la morte di persone care e vivono l'angoscia della separazione, domandandosi se ci sarà mai parola di consolazione per ciò che pare sciagura senza rimedio e senza speranza.
Lo scopo non è di impedire al dolore di erompere o di reprimere il pianto perché non trabocchi. La tristezza, lo sbigottimento e persino la ‘disperazione' che accompagnano il trauma della morte dei nostri cari ha bisogno di trovare sollievo nello sfogo del lamento e delle lacrime e nel cordoglio partecipe di molti. Ma l'umanissimo sfogo del lamento e delle lacrime, che Gesù stesso ha conosciuto davanti alla tomba dell'amico Lazzaro, chiede l'aiuto di parole che scendano come balsamo sulla ferita e, a poco a poco, con molta pazienza, l'aiutino a cicatrizzare. Valorizzando il tesoro di saggezza e di fede racchiuso nelle Sacre Scritture e nel grande patrimonio della viva Tradizione cristiana, questo volumetto affianca le famiglie in lutto e, come amico discreto ma fidato, suggerisce al cuore, alla mente e alla voce le parole adatte alla meditazione, alla preghiera e alla condivisione. Alla meditazione, perché la morte pone interrogativi che attendono la luce di una risposta che persuade l'intelligenza. Alla preghiera, perché di fronte alle spoglie mortali o alle ceneri dei nostri cari nasce l'urgenza di un dialogo con Dio, intessuto di domanda, di supplica e di ringraziamento. Alla condivisione, perché la meditazione e la preghiera rinsaldano il vincolo di coloro che partecipano al lutto.
In una parola, ciò che abbiamo tra le mani vuole essere un tenerissimo atto di amore che ricuce in certo modo la dolorosa separazione. Quando videro Gesù in pianto sulla tomba dell'amico Lazzaro, alcuni commentarono così: "Vedi come lo amava!". Questa frase campeggia nel titolo come augurio per tutti coloro che useranno i testi e le preghiere come atto d'amore e di speranza per i propri cari e come atto di fede verso Dio, che custodisce tutti nella sua mano paterna perché "nessuno vada perduto".