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Uitvaart 2004

Come sempre, prendendo la direzione dell'Olanda (o, per amore di maggior precisione, Regno dei Paesi Bassi) sussisteva il timore di ritrovarsi con fastidiose, anche se romantiche, pioggerelle; invece, una volta di più, un sole radioso ci ha accolti nell'imponente quartiere fieristico di Utrecht, città nota nella storia non solo per aver ospitato Cartesio, il filosofo del "cogito ergo sum", ma soprattutto per il famoso Congresso voluto dalle diplomazie di molti paesi europei ed iniziato il 29 gennaio 1712 al fine di porre un termine all'interminabile guerra di successione di Spagna in corso da una decina d'anni. In realtà si può ben considerare (per il numero di paesi coinvolti e per la natura intrinseca delle operazioni belliche) questo conflitto come un antesignano di quelli che uno e, soprattutto, due secoli dopo riempiranno di sangue il nostro continente. Fortunatamente l'11 aprile 1713 il Trattato di Utrecht verrà firmato per suggellare la pace ritrovata.

Potrebbe quindi apparire abbastanza logico che UITVAART, la fiera nazionale del mondo della pace eterna, venga organizzata con cadenza quadriennale in tale sito. In realtà considerazioni molto più pratiche presiedono alla scelta della località quali, come s'è già detto, la disponibilità di un sito espositivo d'assoluta eccellenza nonché la vicinanza della bella e cosmopolita Amsterdam, meta tutto l'anno di viaggiatori provenienti da ogni angolo del globo alla ricerca o delle ricchezze museali o di trasgressione e svaghi prosaici. Tant'è vero che proprio procedendo alla rituale passeggiata notturna nel Red District (il quartiere rosso, un po' come Pigalle a Parigi) ci siamo imbattuti in un gioioso drappello di connazionali, operatori del settore, che passeggiavano negli affollati vicoli più, si suppone, per soddisfare la giustificata curiosità di scoprire il quartiere da meri osservatori che alla ricerca, piuttosto agiata del resto, di vistose, compiacenti e prezzolate compagnie.

Strano Paese, veramente, questa Olanda, dove accanto agli ordinatissimi villaggi nei quali la vita scorre ad un ritmo pacifico, non è raro vedere nei saloni al pianoterra delle abitazioni persone comodamente calate in confortevoli poltrone pensare per ore ed ore, dove i canali e le vie d'acqua con le opere annesse (ponti, dighe, ...), frutto dei migliori ingegneri idraulici al mondo, costruiscono una affascinante geografia del paesaggio su di un supporto irrimediabilmente piatto; strano Paese, questo, dove accanto a tutto ciò si trovano le famose vetrine da cui donnine, ed anche donnoni, di ogni nazionalità ed età invitano, discinte ed ammiccanti, il viandante a trarre profitto da molto terrene distrazioni, ovvero locali dai quali escono nubi di fumi tali da intossicare anche il più inveterato fumatore di tabacco "normale". Paradossale, poi, che in tali locali, meglio conosciuti con il simpatico ed anodino eufemismo di "coffee shop", non sia facile trovare i beveraggi che abitualmente si suole ordinare entrando in un caffè. Possiamo confermarlo noi della delegazione di Tanexpo che volendo, prima di ritirarci nel nostro albergo dietro l'angolo, dissetarci con una eccellente birra locale, ci siamo sentiti rispondere da un cameriere altrimenti gentilissimo e forse anche un po' imbarazzato: "Mi dispiace ma qui si vendono solo canne!". Fortunatamente nei paraggi c'era una birreria dove un mastodonte dai tratti inequivocabilmente vichinghi mesceva, praticamente inarrestabile e con una destrezza ammirevole, la bionda bevanda che gli avventori, tra i quali molte donne adepte del culto di Cerere, continuamente ordinavano.

La fiera è stata di taglio prettamente "olandese". In altri termini con prodotti adattati ad un mercato sobrio, come ce lo aveva descritto Dirk van Vuure, figura carismatica del mondo funerario olandese, nel suo intervento in occasione della tavola rotonda organizzata a Tanexpo 2004 e da lui stesso presieduta in qualità di ex Presidente della fiat-ifta.

La cremazione è largamente diffusa. Altrimenti l'inumazione è la pratica corrente. Generalizzando, si può dire che gli olandesi sono piuttosto "sparagnini" e rifuggono quindi da "pompe" alle quali noi latini siamo più avvezzi. In pratica, per quanto riguarda casse, bronzi e accessori il mercato assume un profilo molto basso. Qualche ricerca si intravede nel settore dei monumenti funerari ed in particolare presso un produttore di gradevoli monumenti in vetro policromo dall'effetto suggestivo e resistentissimi, ci viene detto, agli agenti meccanici ed atmosferici. I cofani sono semplici e gli unici che si distinguono, nella massa, sono quelli "made in Italy" che immediatamente e da lontano si svelano all'occhio esperto. Molte, evidentemente, le attrezzature di scavo e di trasporto all'interno del cimitero, come pure le uniformi e gli accessori da cerimonia visto che la tendenza nel paese è più quella di sottolineare il formalismo che non quella di appoggiarsi su valori estetici e commerciali vistosi a livello di cofani e quant'altro.

Partecipazione straniera estremamente confidenziale se si eccettuano i fabbricanti di urne tedeschi, un paio di carrozzieri, pure tedeschi, e qualche cofano, italiano come già s'è detto, presentato da operatori locali. Gli stand più importanti sono stati quello di Bogra, produttore leader di cofani, ed di Facultatieve Technologies, che giocava in casa.

Tra le curiosità l'amico Peter Van Schaik, che rivedremo a Shanghai in novembre dove presenterà una relazione sul tema, ci ha messo al corrente di una nuova tecnica di trattamento dei corpi che - dopo uno scuotimento ritmico del cofano con tutto il contenuto e un successivo trattamento a bassissima temperature - dovrebbe, dopo qualche altra manipolazione, produrre una sorta di "liofilizzato", con vantaggi maggiori dal punto di vista igienico ed anche da quello logistico visto che l'ingombro dei resti si ridurrebbe di un 30%. In attesa di saperne di più in Cina, noteremo che questo procedimento, presentato come "rivoluzionario", è il frutto di parecchi decenni di ricerca condotta con accanimento da un biologo svedese. Il fatto curioso, ed allo stesso tempo inquietante, è che il primo esperimento e una dimostrazione "ufficiale" si terranno tra qualche mese e (udite, udite) il corpo trattato sarà nientedimeno che quello della suocera dello scienziato. Non ci è stato riferito se il corpo sia di già disponibile ed in stand-by ovvero se la signora sia ancora viva e vegeta ed attenda, forse inconsapevole, la propria fine per la data prevista per la dimostrazione. Un altro capitolo della millenaria ricerca sul trattamento dei defunti (dall'imbalsamazione egizia alla "sublimazione", passaggio dallo stato solido a quello gassoso, proposta in Francia qualche anno addietro) si apre dunque con un esordio glorioso: "la liofilizzazione della suocera".

Per il resto organizzazione, segnaletica, pulizia ed ordine dei padiglioni impeccabili nel rispetto della tradizione olandese. Parcheggi a prezzo esorbitante.

Noi di Tanexpo ci prepariamo per un finale 2004 scoppiettante con partecipazioni-stand ad Atene, Mosca, Nashville (USA), Lione, Brno (Repubblica Ceca) e visita a Shanghai.

 
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