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La tomba di San Tommaso

Una tradizione risalente al III secolo sostiene che intorno al 58 d.C. l'apostolo Tommaso abbia predicato il Vangelo in India, dove in seguito morì.
La storia locale tramanda che Tommaso sarebbe giunto per mare e sbarcato nel Malabar a Muziris, l'odierna Cranganore, e che fu ucciso nel 72 d.C. trafitto da una lancia sul monte Parangi Malai, nei dintorni di Mailapur, mentre si dirigeva verso le zone orientali del sud dell'India.
In realtà Mailapur, l'antica Calamina, è nota fin dal I secolo d.C. ai commercianti romani che arrivavano laggiù via mare per acquistare spezie e perle. Quando i portoghesi vi giunsero secoli dopo, nel 1517, gran parte delle rovine di questo antico porto erano ormai state sommerse dall'acqua. Tuttavia gli uomini del posto seppero ancora indicare il luogo che identificavano con la tomba di San Tommaso.
La stessa tradizione è attestata, per l'Occidente, anche in fonti medioevali. Marco Polo, ad esempio, nel 1293 riferisce di aver visto cristiani e musulmani visitare la tomba di Mailapur. Quando gli Apostoli si dispersero in diverse parti del mondo per predicare, Tommaso partì per la Partia e per l'India. Il suo soggiorno e la sua opera di predicazione nel Nord e nel Sud dell'India sono menzionati in due noti libri del III secolo, Gli Atti di Tommaso (Acta Thomae) e L'Istruzione degli Apostoli (Didascalia Apostolorum).
Sulla tomba di Tommaso, nel 1523, i portoghesi operarono un primo scavo. Pare che essa si trovasse nella cosiddetta "dimora di San Tommaso", una chiesetta a pianta rettangolare dotata di cappelle, molto antica e ormai in rovina, che non conteneva immagini, ma solo croci e che era attorniata da molte altre tombe e da monumenti. Gli archeologi ritennero che la sepoltura si trovasse notevolmente al di sotto del livello della cappella corrispondente. Non fu facile datarla finché nel 1945, ad Arikamedu, a sud di Mailapur, fu rinvenuta una stazione commerciale romana. Nel suo strato più antico i mattoni risultarono assolutamente identici a quelli della tomba di San Tommaso. La sepoltura presentava probabilmente la medesima fattura muraria di una stazione commerciale romana della seconda metà del I secolo d.C. sembrò risalire allo stesso periodo.
Storicamente la persecuzione nel Coromandel spiegherebbe la traslazione successiva delle ossa di San Tommaso da Mailapur a Edessa, avvenuta nel III secolo, in età Severiana; da qui, in seguito, le reliquie furono trasferite in Italia, ad Ortona. Tuttavia il cristianesimo poté in seguito fiorire nel Malabar grazie al favore dei sovrani locali. Secondo la tradizione indigena Tommaso avrebbe convertito alcune famiglie appartenenti ad alte caste indù che si fregiarono nei secoli del vanto di offrire sacerdoti e diaconi alla comunità locale.
Quando i portoghesi giunsero a Mailapur, trovarono la chiesa di San Tommaso in rovina, ad eccezione della piccola cappella che conteneva la tomba. Nel 1523 ricostruirono la chiesa, ma in scala più piccola. Questa chiesetta si mantenne in buone condizioni fino alla fine del XIX secolo. Tuttavia quattrocento anni di usura e di logoramenti hanno richiesto un certo prezzo. La struttura costruita dai portoghesi aveva bisogno di restauri. Nel 1893, sotto il vescovo Henrique Jose Read De Silva di Mailapur, il complesso fu demolito e venne costruita l'attuale cattedrale, mantenendo la tomba di San Tommaso al centro di un impianto architettonico in cui la torre più piccola si trova esattamente sopra la tomba.
Il luogo in cui è situata la tomba di San Tommaso è considerato un terreno sacro. Il 26 dicembre 2004, quando lo tsunami investì vaste zone dell'Asia, la costa Chennai fu una delle aree interessate. Sebbene la cattedrale di San Tommaso si erga praticamente sulla spiaggia, essa non fu colpita ed alcune migliaia di persone vi trovarono riparo per giorni. Inoltre non morì alcuna persona fra le migliaia di indigenti che vivevano nelle vicine capanne. L'acqua penetrò profondamente all'interno del territorio e attraversò la strada a nord e a sud del santuario, ma non toccò il complesso della chiesa.
Mentre noi non sappiamo spiegarci come la zona abbia potuto così miracolosamente sfuggire al pericolo, molti abitanti di quei luoghi attribuiscono questo evento alla protezione di San Tommaso. Infatti esiste una sorta di asta, un sottile tronco d'albero, piantata in tempi remoti fra il luogo della sepoltura e il mare: la convinzione popolare tramanda che essa fu posta lì dallo stesso Tommaso a significare che "il mare non valicherà questo segnale". Sarà anche una leggenda, ma sta di fatto che tutti gli abitanti della costa, nelle vicinanze della cattedrale che ospita la tomba del Santo, furono salvati dalla furia delle acque.
 
Maria Angela Gelati

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