Rotastyle

Tenuta e aggiornamento dei registri fiscali obbligatori
(parte prima)

LIBRO GIORNALE
Il libro giornale deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all'esercizio dell'impresa in modo analitico (ovvero per singola operazione) e cronologico (ovvero in funzione del succedersi nel tempo dei vari accadimenti aziendali). Le registrazioni devono essere effettuate con la data del giorno in cui le operazioni contabilizzate sono avvenute. Esse devono riportare:
- la data dell'operazione;
- la descrizione dell'operazione;
- la rappresentazione dell'operazione con indicazione dei conti di mastro coinvolti nel fatto di gestione;
- gli importi delle operazioni distinti per ciascun conto di mastro.
Le registrazioni devono avvenire entro 60 giorni dalla data di effettuazione delle stesse, con l'indicazione della data di manifestazione dell'operazione e non di quella di registrazione. Devono essere effettuate in ordine cronologico con riferimento:
- alla data della loro manifestazione se l'impresa ha compiuto direttamente l'operazione attiva;
- alla data dell'avvenuta conoscenza per i documenti provenienti da terzi (ad esempio, nei bonifici a proprio favore si rileva la data di ricevimento della documentazione bancaria).
Il libro giornale deve essere tenuto seguendo le norme di una ordinata contabilità, senza spazi in bianco, interlinee, trasporti in margine, né abrasioni e cancellazioni (a meno che tali cancellazioni permettano la lettura delle parole cancellate). Con l'entrata in vigore della Legge 18 ottobre 2001 n. 383, l'articolo 8 comma 1 ha modificato l'articolo 2215 C.C. andando a disporre la soppressione dell'obbligo della bollatura iniziale del libro giornale, mantenendo però l'obbligo della numerazione progressiva delle pagine che:
- deve essere eseguita direttamente dal soggetto obbligato alla tenuta delle scritture contabili;
- deve essere effettuata progressivamente per ciascun anno, con l'indicazione, pagina per pagina, dell'anno cui si riferisce (ad esempio per il 2002 sarà 2002/1, 2002/2,...). L'anno da indicare è quello cui fa riferimento la contabilità e non l'anno in cui si effettua la stampa. A seguito della soppressione dell'obbligo di bollatura iniziale del libro giornale non è più richiesta la numerazione preventiva per blocchi di pagine, essendo sufficiente che il contribuente attribuisca un numero progressivo a ciascuna pagina prima di utilizzare la stessa. Quindi, la numerazione non deve effettuarsi fin dall'inizio per l'intero libro, né tanto meno per il complessivo periodo d'imposta, ma può essere eseguita al momento in cui si utilizza la pagina;
- per le società con esercizio non coincidente con l'anno solare, la numerazione delle pagine deve riferirsi al primo dei due anni di contabilità.

Sono obbligate al versamento, in modo forfetario, della tassa di concessione governativa per la numerazione del libro giornale, le società di capitali, comprese quelle consortili, anche se in liquidazione. Il versamento della suddetta tassa, il cui ammontare è di euro 309,87, deve essere effettuato annualmente entro il 16 marzo, prescindendo dal numero dei libri tenuti e delle relative pagine. Tale misura è elevata a euro 516,46 se, alla data del 1 gennaio dell'anno di riferimento, l'ammontare del capitale o del fondo di dotazione supera euro 516.456,90.

L'imposta di bollo:
- va assolta prima che il registro sia posto in uso, ossia prima di effettuare le annotazioni sulla prima pagina;
- va assolta solo sulle pagine effettivamente utilizzate; le marche vanno applicate ogni 100 pagine, oppure frazione o multipli di 100, effettivamente utilizzate, indipendentemente dall'anno cui si riferisce la numerazione progressiva. Per esempio, se il libro giornale del 2002 termina alla pagina numero 2002/85, l'imposta di bollo, assolta a mezzo marche applicate sulla pagina 2002/1, si ritiene assolta anche per le prime 15 pagine dell'anno 2003.
Per quanto riguarda l'importo dell'imposta di bollo è stabilito che:
- sul libro giornale relativo alle imprese individuali e alle società di persone, si deve pagare un'imposta di bollo di euro 29,24 ogni 100 pagine o frazione di 100;
- le società di capitali devono pagare un'imposta di bollo di euro 14,62 per ogni 100 pagine o frazione di 100.
Il versamento dell'imposta di bollo può essere effettuato, alternativamente, mediante:
- marca da bollo prestampata;
- marche o bollo a punzone; in questo caso, le marche o bolli a punzone devono essere apposti:
o sulla prima pagina numerata;
o sulla prima pagina numerata di ogni blocco di 100;
o sull'ultima pagina di ogni blocco di 100, sempre che l'imposta di bollo sia assolta prima che il libro sia posto in uso;
- versamento diretto verso banche, poste o concessionari del servizio di riscossione tributi con delega di versamento "Modello F23" (codice tributo 458T denominato "imposta di bollo su libri e registri"). In quest'ultimo caso, gli estremi del versamento devono essere indicati sulla prima pagina del libro.

La stampa del libro giornale deve essere effettuata entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale: la stampa dello stesso ne determina la condizione definitiva. Infine, il libro giornale deve essere archiviato fino al termine del periodo di prescrizione (10 anni).

REGISTRI IVA
I registri Iva che devono essere obbligatoriamente tenuti sono:
- registro delle fatture emesse;
- registro dei corrispettivi per i commercianti al minuto ed altri soggetti assimilati;
- registro delle fatture di acquisto;
- bollettario a madre e figlia che sostituisce il registro delle fatture emesse per i soggetti ammessi alla contabilità semplificata.
Si ricorda che i suddetti registri possono essere a loro volta suddivisi in sezionali (con una autonoma numerazione), a discrezione del contribuente.
In particolare, per le fatture intracomunitarie vi sono tre possibilità di utilizzo dei registri:
- utilizzo dei registri Iva acquisti e vendite: il contribuente attribuisce alla fattura o autofattura intracomunitaria un numero progressivo valido proseguendo la numerazione del registro delle fatture emesse e/o del registro acquisti;
- utilizzo di registri sezionali ordinari, attribuendo alla fattura la numerazione specifica per tali registri;
- utilizzo di un unico registro sezionale per annotare esclusivamente acquisti intracomunitari, attribuendo una unica numerazione alle fatture; in questo caso il registro assolve le funzioni sia del registro delle fatture che degli acquisti.

Nel registro delle fatture emesse devono essere annotate, nell'ordine della loro numerazione e con riferimento alla data della loro emissione, le fatture emesse relative alle operazioni interne, intracomunitarie ed esportazioni, le autofatture per acquisti da non residenti, i documenti riepilogativi delle fatture di valore inferiore a euro 154,94.
Il registro deve riportare i seguenti dati:
- data di emissione;
- numero progressivo di emissione;
- indicazione del cliente, ditta, ragione sociale o nominativo, ovvero, nei casi di autofattura, del cedente o prestatore;
- base imponibile distinta per aliquota;
- Iva distinta per aliquota.
Questi i termini di registrazione:
- entro 15 giorni dalla spedizione o consegna con riferimento alla data di emissione, in caso di contabilità manuale;
- entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell'operazione, se si utilizzano macchine elettrocontabili.

Il Registro dei corrispettivi è quello in cui i commercianti al minuto e gli altri soggetti assimilati possono annotare le operazioni effettuate e documentate da scontrino, ricevuta o fattura.
Su tale registro occorre indicare:
- gli importi imponibili, divisi per aliquota;
- gli importi non imponibili;
- gli importi esenti.
Questi i termini di registrazione:
- entro il giorno non festivo successivo a quello in cui le operazioni sono state effettuate, con riferimento al giorno di effettuazione dell'operazione, in caso di contabilità manuale;
- entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell'operazione, in caso di contabilità meccanografica.

Nel registro delle fatture di acquisto devono essere annotate le fatture relative agli acquisti interni ed intracomunitari, le bollette doganali, le autofatture e i documenti riepilogativi di acquisti e spese. Questi documenti vanno numerati progressivamente in base alla data di ricevimento.
Il registro deve riportare i seguenti dati:
- data della fattura;
- numero progressivo attribuito dall'acquirente;
- generalità del fornitore;
- base imponibile distinta per aliquota;
- Iva distinta per aliquota.
Per le fatture di acquisto, il termine ultimo per registrare i documenti coincide con il termine per la presentazione della dichiarazione del secondo anno successivo a quello in cui è sorto il diritto alla detrazione. Tuttavia, per avere diritto alla detrazione della corrispondente imposta occorre effettuare la registrazione:
- entro la liquidazione periodica ovvero l'anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta, in caso di contabilità manuale;
- entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell'operazione, in caso di contabilità meccanografica.

I registri Iva devono essere tenuti seguendo le norme di una ordinata contabilità, senza spazi in bianco, interlinee, trasporti in margine, né abrasioni o cancellazioni (a meno che tali cancellazioni permettano la lettura delle parole cancellate). Per i registri Iva non vi è obbligatorietà della vidimazione iniziale; i registri devono però essere numerati progressivamente in ogni pagina, in esenzione dell'imposta di bollo e della tassa di concessione governativa.

La numerazione delle pagine dei registri Iva:
- deve essere eseguita direttamente dal soggetto che è obbligato alla tenuta delle scritture contabili;
- deve essere effettuata progressivamente prima della loro utilizzazione e per ciascun anno, con l'indicazione, pagina per pagina, dell'anno cui si riferisce, ad esempio per il 2002 sarà 2002/1, 2002/2, ... . L'anno da indicare è quello cui fa riferimento la contabilità e non l'anno in cui si effettua la stampa. A seguito della soppressione dell'obbligo di bollatura iniziale, non è più richiesta la numerazione preventiva per blocchi di pagine, essendo sufficiente che il contribuente attribuisca un numero progressivo a ciascuna pagina prima di utilizzare la stessa. Quindi, la numerazione non deve effettuarsi fin dall'inizio per l'intero libro, né tanto meno per il complessivo periodo d'imposta, ma può essere eseguita al momento in cui si utilizza la pagina.

I registri Iva devono essere conservati ordinatamente per un periodo di 4 anni, decorrenti dal 31 dicembre dell'anno in cui è stata presentata la dichiarazione cui si riferiscono le registrazioni. Il termine di 4 anni viene prorogato nei seguenti casi:
- notifica di accertamento: l'obbligo di conservazione permane fino alla definizione dell'accertamento;
- omessa presentazione della dichiarazione annuale: l'omissione obbliga il contribuente a conservare i registri fino a 5 anni.
 
Alessandra Pederzoli & Chiara Pagliani

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