- n. 3 - Marzo 2008
- Cimiteri d'Italia
Tecnologie digitali al servizio della cultura
Inaugurato il portale internet dedicato al Chiostro Terzo, luogo simbolo dell'Ottocento a Bologna.
Sabato 16 febbraio, presso la Sala del Consiglio del Comune di Bologna, l'Assessore alla Cultura
Angelo Guglielmi ha presentato alla città un innovativo progetto multimediale voluto da
Mauro Felicori. Questo sito si aggiunge alle altre applicazioni
on-line dedicate al
Cimitero della Certosa, quelle dedicate ai
Monumenti Ossari dei caduti della Grande Guerra e dei
caduti partigiani.
Il
Chiostro, di fondazione quattrocentesca, divenne nel 1801 il
primo luogo dedicato alla
sepoltura nel cimitero bolognese, fondato proprio sulle strutture del convento certosino di cui il claustro era il cuore. Lungo il portico di proporzioni bramantesche si venne così a realizzare nell'arco di pochi decenni un catalogo unico al mondo di tombe monumentali neoclassiche, dipinte e scolpite. Sono memorie dedicate in gran parte a rappresentanti dell'aristocrazia nobiliare e dell'elite culturale che ruotavano intorno alla millenaria Università e alla prestigiosa Accademia Clementina, poi Accademia di Belle Arti. Nei primi tre decenni dell'Ottocento vi lavorarono
pittori quali
Pelagio Palagi,
Antonio Basoli e
Pietro Fancelli,
scultori come
Giacomo De Maria,
Giovanni Putti e
Alessandro Franceschi, gli
architetti Ercole Gasparini,
Giuseppe Nadi,
Luigi Marchesini. Attorno agli attori culturali di primo piano ruotavano un nutrito numero di
ornatisti,
figuristi,
scagliolisti e
marmorari, tanto che si è arrivati a contare circa novanta persone che in qualche modo vi hanno operato. Questo vero e proprio esercito al servizio dell'arte si trovava spesso a commemorare amici e colleghi: vedono così la luce i
monumenti a
Vincenzo Martinelli,
Jacopo Alessandro Calvi e
Gaetano Gandolfi. Dopo la metà del XIX secolo la costruzione di nuovi monumenti si fece più occasionale, ma non per questo meno prestigiosa: vennero chiamati artisti di levatura internazionale quali
Antonio Solà,
Vincenzo Vela,
Giovanni Strazza,
Antonio Rossetti,
Augusto Rivalta,
Antonio Cipolla.
Il database ha molti aspetti ritenuti del tutto innovativi nel panorama della diffusione della cultura
on-line. Innanzi tutto la
qualità dei contenuti. La rete, pur offrendo una quantità ormai illimitata di informazioni, non è molto attendibile sulla veridicità delle notizie riportate, soprattutto se confrontate con le pubblicazioni cartacee, solitamente molto più affidabili. Questo progetto invece vuole dimostrare il contrario, e cioè che la qualità e la quantità di contenuti possono essere di gran lunga superiori ai tradizionali mezzi di comunicazione.
Il sito a tutt'oggi contiene un corpus di dati in gran parte inedito che comprende più di
400 biografie,
1.500 immagini e un
centinaio di schede dedicate ad avvenimenti e luoghi significativi di Bologna. Cosa di per sé rara sul web, ad ogni intervento viene allegata la bibliografia: inoltre, e qui sta la novità, è possibile accedere direttamente ai documenti originali. Nei volumi a stampa la fonte delle ricerche viene solo citata nella bibliografia; nel sito del Chiostro Terzo, invece, si possono sfogliare e stampare i documenti originali, ormai rari e consultabili solo negli archivi. La sezione "biblioteca" contiene, al momento, ben 97 titoli tra edizioni ottocentesche, manoscritti e saggi scritti
ad hoc per questa applicazione.
Altro aspetto inedito è la
correlazione tra
persone,
luoghi ed
eventi storici. Ogni scheda "persona", ad esempio, ha intorno un corollario di link che riportano direttamente ai rapporti interpersonali, ai luoghi in cui ciascuno è vissuto, agli eventi a cui ha partecipato. Ne risulta così un affascinante affresco della Bologna ottocentesca, rendendo questo sito non solo un mezzo di promozione turistica del cimitero, ma il motore per approfondire tutti gli aspetti della città e un potente mezzo per la didattica delle scuole e per la promozione turistica.
Grande attenzione è stata dedicata alla
qualità delle immagini proposte, tale da rappresentare un contributo innovativo. L'applicazione è
work in progress, con continui aggiornamenti sui più diversi aspetti che man mano vengono scoperti studiando le biografie dei bolognesi sepolti e degli artisti che hanno lavorato per commemorarli.
Il progetto ha richiesto un lungo lavoro di studio e di messa a punto sia per gli aspetti informatici che per i contenuti. La struttura complessiva e le informazioni storico-artistiche hanno visto la supervisione di
Roberto Martorelli,
Silvia Benati,
Mirtide Gavelli e
Maria Chiara Liguori; la parte informatica è stata realizzata dal
Cineca di Bologna e da
Hera - Servizi Funerari con il coordinamento di
Claudio Borgatti. Hanno inoltre collaborato persone e istituzioni culturali, bolognesi e non, specializzate nelle più diverse discipline artistiche, storiche e antropologiche. Il sito è visionabile partendo dall'indirizzo web:
www.certosadibologna.it/museo_virtuale/museo_virtuale.html.