- n. 7/8 - Luglio/Agosto 2001
- Parliamo di...
TANEXPORT
Intervista ad Aurelio Puato,
Presidente del Consorzio Tanexport
Con Aurelio Puato, Presidente del Consorzio, vogliamo affrontare nello specifico l´attività di Tanexport e la sua partecipazione a grandi eventi internazionali.
"Negli ultimi due anni abbiamo preso parte a tutte le principali fiere estere di settore, riscotendo ovunque grandi consensi per la varietà dei prodotti presentati e per la loro qualità, caratteristica, questa, intrinseca al made in Italy.
Anche per il futuro intendiamo essere presenti al maggior numero possibile di manifestazioni, soprattutto a quelle che si svolgeranno in Paesi dove, secondo le indagini di mercato che il Consorzio sta facendo realizzare, esistono prospettive commerciali migliori ed opportunità più interessanti".
Quale giudizio è possibile dare sulla due giorni di Frascati?
"Abbiamo fermamente voluto questa manifestazione per far sedere intorno allo stesso tavolo operatori, anche concorrenti, di molti Paesi europei. E´ stata una occasione utile per confrontarci con loro, per verificare analogie e differenze, per porre le basi di un dialogo che vedo indispensabile, nel futuro, per avviare, anche nel nostro settore, quei processi di cooperazione internazionale che, pur nel rispetto delle reciproche autonomie, sono alla base di integrazioni e scambi di conoscenze commerciali, tecniche, legislative, ...". "La parte convegnistica è stata, a mio avviso, di altissimo livello. I temi trattati, l´autorevolezza ed il prestigio dei relatori, l´interesse dei mezzi di informazione, sono stati la conferma della bontà di una idea che, per il futuro, andrà ulteriormente riproposta, sviluppando argomenti specifici sempre di strettissima attualità. La zona espositiva, utile per presentare i propri prodotti al mondo delle Onoranze Funebri, ha visto molte aziende portare a buon fine utili rapporti commerciali. I visitatori, circa duecento, sono stati, forse, numericamente inferiori alle previsioni dei più ottimisti, credo anche a causa della vetustà di una formula non più attuale, ma proponibile in altra forma in futuro, con contenuti inediti sui quali stiamo già da tempo lavorando".
Quali dovranno essere gli obiettivi futuri e le strategie di Tanexport?
"In parte ho già risposto poc´anzi. Mi sembra giusto, però, cogliere questa occasione per esprimere alcune considerazioni generali su quali dovrebbero essere le finalità del Consorzio. Due traguardi devono essere considerati prioritari: la crescita numerica delle Aziende associate e la penetrazione massiccia dei mercati esteri. Tutto questo sarà possibile se ci sarà `spirito di gruppo´, se, cioè, verranno determinate azioni comuni, nelle quali tutti credano ed alle quali tutti diano contributi compatibili con il massimo della propria potenzialità. Ma io ho una ulteriore visione `politica´ di Tanexport: l´appartenenza al Consorzio deve significare la garanzia di un marchio di qualità del `made in Italy´, a tutela assoluta di una immagine del prodotto funerario e cimiteriale italiano. Ciò ci permetterà di potere associare il meglio di ogni settore produttivo, con una griglia di accesso estremamente selettiva, e la possibilità di avere anche più Aziende per ciascun comparto merceologico, purché rappresentino davvero il top. Il riconoscimento del marchio Tanexport dovrà essere ambito dal mondo imprenditoriale italiano, ed universalmente riconosciuto come sinonimo di grandissima qualità".
"L´associazionismo consortile permette di disporre di una casa comune dove confrontarsi, scambiare informazioni, stra- tegie, intenti. L´obiettivo princi- pale rimane ovviamente l´esportazione e lo sviluppo dei mercati esteri ove diffondere il `made in Italy´. Ma per fare ciò, occorrerà aggregare più aziende".
Ci sembra inutile aggiungere altro per chiudere questo lungo `speciale Frascati´. Permetteteci, però, una breve annotazione personale sulla quale, forse, gli Amici di Tanexport dovrebbero soffermarsi a riflettere.
A Villa Tuscolana, scambiando qualche opinione con molti Associati, siamo rimasti colpiti dal fatto che tutti si siano espressi come se non fossero assoluti protagonisti di ogni atto compiuto dal Consorzio, dando pareri su strategie organizzative e risultati quasi fossero ospiti o espositori e non direttamente responsabili di ogni decisione e di ogni azione compiuta a nome del Consorzio. Questo non è lo spirito migliore per vivere adeguatamente una esperienza associativa.
Tutti si devono sentire primi attori di una compagnia in cui non esistono protagonisti e comparse, prime donne e ballerine di fila: la regia è di tutti, e ciascuno deve recitare il proprio copione con impegno e professionalità, consapevole che, nella passerella finale da compiere tutti insieme, applausi o fischi saranno egualmente condivisi.
Carmelo Pezzino