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Un successo targato EFI

Il Tribunale Amministrativo della Regione Marche favorevole alle istanze presentate da EFI.

L’associazione EFI - Eccellenza Funeraria Italiana - ha recentemente riportato un successo che ha visto un pronunciamento del TAR della Regione Marche accogliere il ricorso presentato dall’Associazione nei confronti della stessa Regione.

Veniamo ai fatti. Nel febbraio 2017 l’Assemblea Legislativa della Regione Marche ha varato una delibera (la n. 49 del 28/2/2017) che fissava a 100 metri la distanza minima dei locali adibiti a sale del commiato da altri edifici ad uso civile.  Questo ha generato una certa preoccupazione tra gli operatori marchigiani, soprattutto in quei soggetti in procinto di costruire una casa funeraria o di adattare un preesistente edificio allo scopo: in base a questa delibera vedevano infatti vanificati i loro progetti che nella maggior parte dei casi avevano anche già richiesto impegni economici.  Dopo un incontro delle imprese funebri locali con tutte le associazioni di categoria, EFI, nella persona del presidente Gianni Gibellini, assieme alle Onoranze Funebri Cardinetti Gianni di Fossombrone (PU), ha deciso di adire alle vie legali rivolgendosi al TAR per l’annullamento della delibera stessa.
Lo scorso 18 novembre il Tar delle Marche si è pronunciato in maniera favorevole abrogando di fatto la delibera n. 49 del 28/02/2017 in quanto “…Si sostiene che la disposizione regolamentare impugnata sia in contrasto con il principio della libertà di apertura degli esercizi commerciali, sancito dalla legge n. 214 del 2011, oltre che illogica e totalmente priva di motivazione nel porre dei limiti estremamente restrittivi all’insediamento delle case di commiato”.
Per giungere a questa conclusione il Tribunale Amministrativo Regionale aveva fatto condurre una indagine in cui risulta che in nessun’altra Regione italiana è in vigore una disposizione simile che di fatto esiste solo per le strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e pertanto non ha ritenuto  ragionevole applicarla “per un’attività che si svolge, presumibilmente, al chiuso, in regime di discrezione e raccoglimento…”. La sentenza afferma inoltre che la limitazione imposta “non risulta rispondere ad una specifica finalità, di salute pubblica o altro, riconducibile ad una criticità specifica dell’attività in esame, che consenta di superare il richiamato principio di libertà di apertura degli esercizi commerciali, sancito dalla legge n. 214 del 2001”.

Va anche detto che pochi giorni prima del pronunciamento del TAR i vertici di EFI erano stati ricevuti anche dalla 3° Commissione Sanità della Regione Marche per un incontro chiarificatore e già in quella sede la Regione stessa aveva espresso l’intenzione di emanare una legge per l’abrogazione della delibera.

Un successo per la nostra associazione - commenta con soddisfazione il presidente Gianni Gibellini. - Questa vicenda ha confermato la nostra credibilità e la nostra forza di poterci confrontare con le Istituzioni ai più alti livelli. Mi auguro che presto si possa arrivare all’approvazione della legge nazionale sulla funeraria per cui ci stiamo battendo fin dalla nostra costituzione, attualmente confluita in un 'Testo Unificato' che ha sintetizzato diverse proposte. Ciò consentirebbe di adeguarci alle nuove e più evolute esigenze sociali intervenendo in primis sui requisiti necessari per esercitare l’attività di impresa funebre in modo da garantire alle famiglie servizi di qualità e contrastare, al contempo, ogni illecito e irregolarità.
A pochi giorni dalla positiva conclusione del caso, EFI ha segnato un altro importante risultato, questa volta  nella Regione Campania che il 27 novembre ha reso attuativo un articolo del 2001 relativo ai requisiti per il rilascio dell’abilitazione all’esercizio delle attività funebri; sempre nella stessa data ha inoltre istituito un “Registro regionale degli esercenti l'attività funebre e degli operatori funebri” e ha infine approvato un documento sui “Requisiti strutturali e disposizioni per la realizzazione e la gestione delle case funerarie e delle sale del commiato”.

Piccole ma significative vittorie per una associazione nata solo nel 2012 per volontà di pochi soggetti ma con obiettivi assai ambiziosi e condivisibili. EFI è stata costituita per riunire le imprese funebri titolari di case funerarie o sale del commiato che rispondono a standard qualitativi eccellenti in termini di servizi erogati e di prodotti utilizzati. Da maggio 2015, attraverso una modifica al proprio statuto, accoglie anche quelle imprese che, pur non possedendo ancora una struttura come una casa funeraria, condividono i principi associativi e operano nel pieno rispetto di tutte le normative vigenti e di tutti i requisiti richiesti. Il numero dei soci è in continua crescita e pur essendo, in ordine cronologico, l’ultima associazione di categoria ad essere stata costituita, EFI rappresenta oggi  un gruppo di imprese che garantiscono occupazione per oltre 500 famiglie e investimenti per più di 100 milioni di Euro.



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