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Avviate le procedure di riconcessione

Nove sepolcri storici alla Certosa di Bologna

Dopo l’assegnazione di alcuni sepolcri storici, altri nove monumenti funebri, collocati nello spazio artisticamente più importante della Certosa di Bologna, il cinquecentesco Chiostro III, sono disponibili per la riconcessione.
I nove sepolcri rappresentano al meglio il gusto dell’aristocrazia bolognese di inizio ‘800 e le peculiarità tecniche e artistiche della scuola bolognese: il monumento funerario di Michele Galitzin, eseguito dallo scultore Antonio Rossetti su disegno di Antonio Cipolla; il monumento funerario di Teodoro Galitzin eseguito, come quello del fratello Michele, su disegno di Antonio Cipolla, da Antonio Rossetti per le sculture e da Giovanni Palombini per gli ornati; il monumento funerario di Taddeo Matuszewic, ideato ed eseguito da Sandro Litovischi; il monumento funerario di Barbara Fieschi, realizzato su disegno dello storico dell’arte Antonio Bolognini Amorini, la cui nicchia centrale ospita il busto della defunta, opera di Giacomo De Maria.
Cinque sono tombe dipinte: il monumento funerario di Andrea Nicoli, opera dell’ornatista Lodovico Lambertini e del figurista Giuseppe Ramenghi; il monumento funerario di Giovan Giuseppe Fabbri, opera dell’ornatista Giuseppe Querzola e del figurista Vincenzo Armani; il monumento funerario di Francesco Tartagni Martelli, opera dei fratelli Pietro e Giuseppe Fancelli; il monumento funerario di Giovan Domenico Atti, dipinto da Giuseppe Muzzarelli e Vincenzo Rasori. Il quinto sepolcro è il monumento funerario di Giovan Battista Cattaneo De Volta, lavoro di Francesco Stagni.
Questi sepolcri verranno assegnati per la durata di novant’anni, rinnovabili. Hera Bologna eseguirà i lavori di adeguamento igienico-sanitario. Alla base di queste riassegnazioni, che dovrebbero portare nel tempo alla salvaguardia dello straordinario patrimonio storico-artistico del cimitero bolognese, vi è il lavoro di inventario e di verifica delle concessioni perpetue della Certosa, a cominciare dalle tombe più antiche e di maggior valore artistico che sono spesso quelle che richiedono i più urgenti restauri. Si tratta di centinaia di manufatti per i quali nel tempo si pronuncerà la decadenza in assenza di titolari, mentre i concessionari saranno richiamati, se necessario, all’obbligo della manutenzione. Le entrate delle riconcessioni, al netto dei costi di gestione affrontati, saranno impiegati nei restauri successivi, creando un processo virtuoso destinato a durare molti anni.
Il restauro e la riconcessione delle tombe storiche rientrano nel più vasto complesso di attività volte al recupero e alla valorizzazione del Cimitero Monumentale della Certosa, uno dei più ricchi ed estesi scrigni d’arte della città, nonché memoria dei suoi abitanti e delle sue vicende. La storia del sito, per come oggi lo conosciamo, inizia nel 1801 quando, riutilizzando le strutture del preesistente monastero certosino fondato nel 1334 e soppresso nel 1797, viene insediato il cimitero cittadino in sostituzione dei tanti sparsi nella città. La chiesa del convento, dedicata a San Girolamo, riveste grande rilevanza nel panorama artistico bolognese, con l’imponente ciclo di dipinti dedicati alla vita di Cristo commissionati nel XVII secolo ai più importanti pittori bolognesi dell’epoca.
Fin dalla sua inaugurazione il Cimitero Monumentale divenne meta delle passeggiate dei bolognesi e per la sua fama fu una delle tappe del viaggio in Italia di grandi personaggi come Goethe, Dickens, Byron. La Certosa di Bologna è importante innanzitutto per lo straordinario repertorio di monumenti neoclassici, con opere di Giovanni Putti, Giacomo De Maria, Cincinnato Baruzzi, Lorenzo Bartolini. Dopo la metà del XIX secolo si segnalano le opere di Tullo Golfarelli, Enrico Barberi, Giuseppe Romagnoli, Pasquale Rizzoli, Vincenzo Vela, Giovanni Duprè e Leonardo Bistolfi. Dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino al nostro tempo sono da segnalare il Monumento Ossario dei Caduti Partigiani di Piero Bottoni, la Cappella Goldoni di Giuseppe Vaccaro ed Amerigo Tot, la tomba Weber di Venanzio Baccilieri e Augusto Panighi, le sculture di Giacomo Manzù, Luciano Minguzzi e Carlo Santachiara. Fra i sepolcri storici spicca per la sua unicità proprio il ciclo delle tombe dipinte, nel Chiostro Terzo.
Chi fosse interessato alla riconcessione dei nove sepolcri, per informazioni e per visionare gli stessi può rivolgersi ai Servizi Funerari di Hera Bologna (051 6150878 – 348 6022743) dalle ore 8,30 alle ore 13,00 dei giorni feriali.
 
Roberto Valli

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