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Beppe Bellachioma, Presidente di Federcofit

Nel segno della concretezza

Lo abbiamo visto, in questi ultimi anni, percorrere su e giù lo stivale per essere sempre presente, spesso accompagnato dal Segretario Nazionale Giovanni Caciolli, ovunque fosse richiesto l’intervento di Federcofit o fosse comunque necessario rappresentare, a diversi livelli, le istanze dell’imprenditoria funeraria privata. Oggi la sua vita è, se possibile, ancora più frenetica: da qualche mese, ormai lo sapete tutti, Beppe Bellachioma è stato chiamato ai vertici della Federazione, succedendo a Mario Sciannameo che, con un gesto di rara sensibilità, ha ritenuto di doversi mettere temporaneamente in disparte per evitare che eventuali strumentalizzazioni delle note vicende milanesi potessero in qualche maniera nuocere all’immagine e ad una serena operatività di Federcofit.
Ho assunto la carica di presidente in un momento estremamente delicato e caratterizzato dal clima di incertezza che si è generato nel comparto funerario in relazione alla difficoltà di aggregare le differenti posizioni sostenute dagli organismi federativi più importanti. In questi ultimi due anni, nonostante le buone intenzioni, non si è riusciti a perseguire l’obiettivo di un progetto comune rivolto ad ottenere una legge nazionale in grado di disciplinare il settore in modo uniforme e corretto. Le iniziative regionali sono state accolte con soddisfazione, almeno in quelle zone d’Italia in cui la volontà di normare è stata accompagnata anche da un interesse politico e sociale, ma questo non è di certo il risultato ultimo ottimale. Abbiamo cercato e continuiamo a cercare di portare a termine un importante progetto interfederativo con l’obiettivo di identificare e di affermare principi condivisi per la stesura di una normativa di riferimento e per la gestione degli obitori ospedalieri, nodo questo che necessita di una profonda riflessione e di valutazioni attente ed approfondite. Purtroppo, nonostante ripetuti incontri, non siamo stati capaci di arrivare alla sottoscrizione di un documento unitario; ma voglio spendere una parola di ottimismo, e confido anche nel contributo di altre componenti che potrebbero garantire al tavolo di lavoro nuove idee, significative esperienze e una ventata di entusiasmo”.
 
Abbiamo fatto riferimento, in apertura, al suo grande attivismo.
È mia intenzione portare la Federazione ovunque sia richiesta la sua presenza. La nostra voce e la nostra esperienza sono al servizio di tutti gli impresari funebri: occorre andare ad ascoltare i problemi della categoria e, soprattutto, occorre essere attenti alle esigenze dei nostri associati e a quelle di coloro i quali ancora non lo sono. È indispensabile comunicare e saper dare risposte a tutte le situazioni di incertezza e a tutte le problematiche che investono piccole e grandi imprese funebri. Vogliamo dimostrare a tutti che Federcofit tutela e difende gli interessi di ogni operatore funebre, a prescindere dalla sua dimensione aziendale e dalla posizione geografica”.
 
Gli obiettivi immediati.
L’impegno più sostanziale sarà per l’aspetto legislativo: intensificheremo i rapporti con le regioni sensibilizzando la classe politica a rispondere adeguatamente e con tempestività alle esigenze della collettività e alle richieste della categoria seguendo la traccia delle norme regionali già in essere. A livello nazionale solleciteremo il governo, attraverso tutte le sue componenti, a considerare la funeraria un comparto da normare con urgenza nel segno della modernità e della trasparenza.
Importantissimo sarà poi far prendere coscienza agli operatori funebri che in un settore estremamente polverizzato quale è ormai il nostro, la difesa delle capacità professionali va perseguita tutti insieme, soprattutto in funzione delle nuove realtà operative che si stanno concretizzando: mi riferisco, ad esempio, alle sale per il commiato, in cui la dimensione aziendale e la qualificazione professionale sono componenti di primaria importanza così come lo sono, in linea generale, nella gestione di aziende funebri che vogliono crescere e che vogliono misurarsi con i sempre più diversificati bisogni di servizi da parte della collettività. Per questi motivi si renderà necessario promuovere aggregazioni di soggetti aziendali in grado di svolgere queste nuove attività: può essere una grande opportunità per gli operatori funebri, ma può anche rivelarsi controproducente qualora non si riesca a rispondere adeguatamente alle evoluzioni del mercato.
Tutti gli obiettivi che Federcofit perseguirà nel 2009 richiedono il massimo apporto da parte degli associati, sia da un punto di vista numerico (utile a far valere i nostri punti di forza nel momento in cui siamo seduti ai diversi tavoli politici e tecnici), sia da un punto di vista economico (per garantire che le nostre energie siano sospinte da una base certa e serena di bilancio). Auspico quindi che tutte le aziende già associate rinnovino la propria adesione. Ma vorrei conquistare la fiducia e il sostegno di tanti altri Operatori Funebri italiani. A tutti garantisco la nostra presenza costante sull’intero territorio nazionale e il massimo impegno per la risoluzione dei problemi della categoria: solo dimostrandoci sempre più grandi e più organizzati potremo incidere in maniera sostanziale sulla crescita e sullo sviluppo professionale ed economico dell’intero comparto”.
 
Carmelo Pezzino

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