- n. 10 - Ottobre 2008
- Recensioni
Vita e morte di Johnny Cash
Ring of fire
Tagliente come un rasoio, costante quanto l'incedere di un treno, Johnny Cash non ha mai rinunciato a cavalcare il proprio destino a costo di essere disarcionato. Storia del più grande country bluesman americano.
"Il successo è doversi preoccupare di ogni maledetta cosa al mondo, tranne che del denaro".
Johnny Cash
La figlia
Roseanne racconta che negli ultimi tempi il padre era particolarmente ispirato. Poco prima di morire
Johnny Cash registrava anche tre nuove canzoni al giorno: la sua vena creativa era inesauribile; si costringeva a sedute interminabili di lavoro, come se presagisse la propria fine imminente.
Da sempre Cash è una delle figure più importanti del panorama musicale americano e non solo. Era il
1955 quando uscì il suo
primo 45 giri: lo pubblicò la
Sun Records di
Memphis, la stessa che registrò il debutto di un altro grande mito della musica,
Elvis Presley. Da quel momento, in rapida successione, la sua carriera prese il volo.
Nel
1957 pubblicò il suo
primo disco da solista,
Johnny Cash with his hot and blue guitar: pur incapace di suscitare facili entusiasmi, l'album conquistò il pubblico e così nel
1960 incise per la
Columbia Hymns by Johnny Cash, un lavoro non propriamente commerciale ma che comunque ebbe grande successo. Per Johnny erano solo gli inizi di una carriera folgorante, ma la pressione mediatica e le enormi attenzioni che cominciarono a fioccare su di lui lo disorientarono. L'onda impetuosa del successo lo stava travolgendo. L'immagine da burbero che Cash si era abilmente costruito nascondeva in verità una psicologia fragile, minata dall'uso incipiente di sonniferi e di anfetamine che spesso lo portavano a tenere concerti completamente privo di voce. La dipendenza da droghe stava diventando un problema serio: nel 1965 venne arrestato a El Paso per introduzione illegale di anfetamina; successivamente, nel 1967, in fin di vita venne salvato da un collasso per overdose.
I guai giudiziari lo portarono in carcere dove incise, nel
1968, il suo album più noto,
Johnny Cash at Folsom Prison. Ed è proprio in quell'anno che il cantante dell'Arkansas sposò in seconde nozze
June Carter, l'amore della sua vita. Erano passati vent'anni da quando si erano conosciuti, vent'anni trascorsi dentro un turbinio di concerti in cui la vita di Johnny aveva svolto il proprio corso naturale, generando un primo matrimonio e due figlie. Il divorzio ed il baratro della tossicodipendenza coincisero con il periodo più buio del cantante. June Carter, profondamente innamorata, era riuscita a sopravvivere a tutto questo, amando ed aiutando il suo Johnny in silenzio, aspettandolo con grande forza d'animo.
Il matrimonio con June - dalla quale ebbe un figlio - coincise con la rinascita fisica e spirituale di Cash. La produzione musicale di quegli anni fu di altissimo livello: album come
What is truth,
Man in black e
Flesh and blood sono autentici capolavori, musicalmente molto versatili. L'incisività di quelle composizioni era direttamente ispirata dalla vita e dal lavoro quotidiano. Quei dischi lo resero all'epoca unico nel suo genere. L'artista divenne un vero e proprio punto di congiunzione tra la tradizione, il country moderno e il pop commerciale: un vero e proprio simbolo.
Dai campi di cotone dell'Arkansas ad idolo delle folle d'America, ovvero la dimostrazione vivente che il sogno americano era un fatto compiuto, una cosa in cui credere e sperare.
La sua fama continuava a crescere. Ormai assurto ad icona, si concesse alla televisione e al cinema. Nel 1969 fu protagonista di un fortunato programma televisivo americano; nel 1971 interpretò "
A gunfight", film western con
Kirk Douglas, e partecipò a "
The gospel road", pellicola imperniata sulla figura di Cristo.
Negli anni Ottanta, nonostante la stima di amici e colleghi, l'artista conobbe un periodo difficile nel quale si ritrovò privo di quella energia che fino ad allora gli aveva permesso di generare capolavori in serie.
Cash ha attraversato diverse epoche, cavalcando gli stili più svariati, e quel momento di pausa non fu che l'anticamera dell'ennesima rinascita. Grazie a
Rick Rubin (personaggio chiave del mainstream attuale) riuscì a reinventarsi ancora volta, con la straordinaria serie "
American" in cui il cantante incrocia le note deviate della musica rock rileggendone a modo suo alcuni classici d'oggi, proponendo un country gotico dove l'interpretazione di canzoni come
Hurt dei
Nine Inch Nails o
Personal Jesus dei
Depeche Mode acquistano una forza tale da renderle (se mai ce ne fosse bisogno) immortali. Autentiche perle che lo hanno restituito ai grandi di sempre e che gli hanno permesso di farsi conoscere dalle nuove generazioni.
Il 15 maggio del
2003 muore sua moglie June, all'età di 71 anni. Nel settembre dello stesso anno Cash viene ricoverato nel
Baptist Hospital di
Nashville per complicazioni diabetiche a causa delle quali il
12 settembre muore.
Marco Pipitone