- n. 3 - Maggio/Giugno 2014
- In ricordo di...
Il ricordo del mondo congressuale
Nino Leanza ha segnato la storia non solo del comparto funerario e cimiteriale, ma anche di altri segmenti di impresa con i quali si è confrontato nel corso della sua attività. Ci riferiamo ai diversi ambiti nei quali si è adoperato per l’organizzazione di manifestazioni di nicchia (COM-PA, Koinè, Cineshow, ExpoTunnel, …), tutte dovute alle sue intuizioni e tutte premiate da un meritato successo. Ma ci riferiamo soprattutto alla meeting industry italiana al cui sviluppo Leanza ha contribuito per tanti anni, e con incarichi diversi, arrivando ad assumere un ruolo determinante per l’attuale inquadramento di un sistema che rappresenta una delle voci più significative dell’economia del nostro Paese. Non appena si è diffusa la notizia della scomparsa di Nino, si è immediatamente attivato sul web, ad opera dei colleghi PCO, un moto spontaneo di testimonianze e di ricordi che riteniamo opportuno diffondere attraverso questa rivista per meglio rappresentare ai nostri lettori la statura di un personaggio di cui, fino ad oggi, hanno conosciuto soltanto un aspetto parziale.
Ricordo ancora quel 27 ottobre 2004, nello studio del notaio Quaranta a Bologna, in cui firmammo l’atto costitutivo: Nino fu la persona che rispose ad alcune perplessità con una presa di posizione netta e decisa che ci convinse della necessità di compiere quel fondamentale passo che ha cambiato totalmente le prospettive del settore. Nino è stato un sostenitore pieno anche di tutti i successivi importanti passaggi: la fusione di Pco Italia con Italcongressi e l’ingresso di Aimp, grazie ai quali abbiamo posto le basi per Federcongressi&Eventi come associazione di primo livello.
Adolfo Parodi
primo Presidente Federcongressi
Appena ho saputo della sua scomparsa, il mio pensiero è corso a quei giorni di faticosa costruzione, ma anche di euforica partecipazione: un momento che sentivamo tutti avrebbe impresso una svolta decisiva allo sviluppo del nostro settore. Nino è stato il cuore pulsante di quella squadra che ha infuso coraggio e determinazione a tutti noi, alle nostre idee e alle nostre azioni. Le differenze fra noi erano evidenti, soprattutto perché provenivamo da esperienze e da una gestione del business molto diverse. Le discussioni sono state tantissime, ma c’era la consapevolezza che fossero il prezzo necessario (ma anche il divertimento) da pagare per svolgere un onesto e profittevole lavoro per il bene comune. Negli anni successivi ho sentito più volte la mancanza di quel clima, della passione che anima i pionieri… Con Nino se ne è andato un pezzo di quella storia. Noi abbiamo il compito di portare avanti, con determinazione e con fiducia, il mandato di allora che è ancora ben lontano dall’essere stato raggiunto.
Stefania Agostini
direttore Convention Bureau Riviera di Rimini
La notizia della scomparsa di Nino mi ha colto davvero del tutto impreparato. Ricordo quando, nell’autunno del 2000, Carmelo Pezzino, Michele Galantino e Roberta Giacomini vennero in Planet per la “visita ispettiva” propedeutica all’adesione a Pco Italia. La seria e attenta interpretazione del regolamento associativo lo imponevano. Per me, nemmeno trentenne, fu un passo importante. Una assemblea dei Soci di Pco Italia nell’aprile 2004 a Parma fu per me un momento altrettanto importante: Nino mi telefonò qualche giorno prima e mi chiese di candidarmi per il consiglio direttivo. Quella domenica Nino volle che io diventassi Segretario dell’Associazione. Gli devo molto, così come molto gli deve tutto il nostro settore. Era un combattente, un combattente vero, dal cuore grande. Fiero di avercela fatta. Conserverò sempre di lui il ricordo di chi ha saputo trasmettere a me, scettico, il valore delle associazioni. Mi diceva sempre: “Non è l’associazione che deve dare a te, sei tu che devi dare all’associazione”. Grazie Nino, anche tu mi hai aiutato a crescere un po’!
Paolo Zona
past president Federcongressi&Eventi
Ricordo sempre con piacere la passione di Nino, quella forte tensione che metteva nei meravigliosi incontri di quei momenti che hanno segnato veramente la storia del nostro settore. Una grande perdita! Sentiamo davvero la mancanza di personaggi con lo stile di Nino. Facciamo in modo che la sua memoria non vada perduta!
Emilio Milano
Titolare MeetItaly Group
Ho molti motivi e occasioni per ricordare Nino, un grande amico e un valente imprenditore con cui ho avuto il piacere di condividere per quasi trent’anni molte iniziative e numerosi progetti: da un lato le esperienze fieristiche – da Tanexpo a Koiné, a COM-PA – dall’altro quelle associative quali Tanexport e Pco Italia, fino alla fusione con Italcongressi. In questo quadro ho avuto l’esaltante, e direi per qualche verso emozionante, compito di tenere i contatti con chi rappresentava a quel tempo le diverse associazioni, predisponendo i documenti e le procedure necessari per arrivare a quel giorno di ottobre di dieci anni or sono in cui Nino ha avuto il coraggio e l’abilità di “buttare il cuore oltre l’ostacolo” e di mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, “dentro o fuori”. E il seguito è stata un’altra bellissima esperienza. Quanto a Nino, vorrei tornare su quel suo modo unico e raro di contemperare nella sua persona – quasi un ossimoro – una discreta dose, perché no, di “accentramento” con una rarissima qualità di delega e di gratificazione, facendoti sentire importante e realizzato in compiti e in attività sempre stimolanti e molto spesso di notevoli impegno e difficoltà.
Corrado Mancini
past general manager Pco Italia
Il mio primo ricordo di Nino? Hotel Baglioni di Firenze, forse 1988 o giù di lì, tutti presenti per una delle prime Borse del Turismo Congressuale. Io, Massimo Servakis, Nino Leanza e Raffaella Segantin, sua fedelissima collaboratrice e insostituibile braccio destro. Poche battute, molto argute, e nasceva una vera amicizia che mai si è interrotta, se non per l’uscita di scena dei due interpreti principali. Dopo la morte di Massimo, Nino mi ha aiutato a portare avanti l’azienda, diventando mio socio. Un socio mai invadente, ma sempre presente per una parola, per un consiglio. Mi mancherà, tantissimo. Il mio pensiero va ai suoi affetti, ai suoi collaboratori. So cosa vuol dire perdere il punto di riferimento, ci sono passata: occorrono tanto coraggio e l’aiuto di molti amici. L’ultimo ricordo? Al telefono, pochi mesi fa, mi ha detto: “appena mi riprendo dobbiamo vederci, ho un progetto che ti piacerà molto...”. Ciao Nino!
Eleonella Righetti Cinquetti
titolare Cogest M&C
A differenza di molti altri che provenivano da Pco Italia, io che provengo da Italcongressi ho conosciuto Nino molto poco. Durante le prime riunioni che hanno preparato la strada alla fondazione di Federcongressi e alcuni incontri del suo comitato direttivo ho avuto modo di apprezzare lo spirito e la forza interiore che l’uomo emanava assieme al suo entusiasmo per qualsiasi iniziativa il gruppo discutesse. Il suo era un sentire vero, molto genuino, della persona abituata a dare un contributo fattivo alla realizzazione dei progetti ai quali si dedicava e tutto ciò traspariva da ogni sua parola. La sua generosità mi è apparsa subito come una delle sue più apprezzabili caratteristiche. Di lui serbo un ricordo che associa forza e desiderio di fare!
Alan Pini
Amministratore Delegato Teknocongress
Ho conosciuto Nino nel lontano 2002 perché era collega e amico di quelli che a breve sarebbero diventati i miei soci. Poi, per qualche tempo, abbiamo avuto modo di incontrarci più volte e di conoscerci meglio, anche perché i suoi nuovi e belli uffici erano vicinissimi alla nostra vecchia sede. Inoltre, quando in rappresentanza di quella che nel frattempo era diventata anche la mia società iniziai a partecipare alla vita associativa di Pco Italia, Nino ne era diventato da poco il presidente. Posso solo confermare il ritratto umano e professionale che così bene hanno descritto coloro che lo hanno conosciuto in modo assai più approfondito di quanto sia stato possibile per me. Questa tristissima notizia e i commenti che ho letto mi inducono a ribadire un pensiero che sento costantemente presente: se oggi Federcongressi&Eventi riesce ad avere attenzione e ascolto da parte del mondo istituzionale, insieme alla stima e al rispetto da parte delle altre grandi associazioni di categoria, lo dobbiamo al quel gruppo di coraggiosi e appassionati colleghi, di cui Nino è stato uno dei protagonisti, che hanno creduto nel sogno di creare una associazione che rappresentasse con forza e con competenza il vasto e variegato mondo professionale della meeting industry italiana. Quindi un commosso grazie a Nino e a tutti i pionieri che condivisero con lui questa bella avventura che oggi prosegue con nuove sfide e con ambiziosi obiettivi.
Mario Buscema
presidente Federcongressi&Eventi