- n. 3 - Marzo 2010
- Fiere
L'esperienza della Facoltà di Architettura Valle Giulia di Roma a Tanexpo Design & Ricerca
Recuperare un sentimento di felicità
Premesso che nessuno ha piacere di parlare della morte, nelle Facoltà di Architettura non si prende assolutamente in considerazione questo tema. Ed è inopportuno che ciò accada. Pertanto, considerato che l’argomento è per noi assolutamente inedito, abbiamo cercato di approfondirlo come tema possibile in una struttura formativa quale è il corso di laurea triennale. I risultati mi sembrano soddisfacenti.
Alla base dei diversi progetti che presentiamo a Tanexpo vi sono indirizzi comuni a tutti i lavori. Quello prevalente è di rivolgerci ai nostri interlocutori con forme semplici e quanto più possibile essenziali. Questo ci consente due opportunità: usare tecnologie di facile applicazione e, nello stesso tempo, avere un parametro economico accettabile. La qual cosa non vuol dire che la tecnologia sarà impiegata in maniera elementare: al contrario, i materiali tradizionali saranno affiancati da tecnologie super avanzate che tenderanno a dare enfasi ad alcune caratterizzazioni.
L’uso di geometrie semplici ed essenziali, quello che in gergo architettonico è indicato come un “atteggiamento minimalista”, ci ha indotti a progettare oggetti e componenti non fini a se stessi, ma rapportati agli spazi che li dovranno accogliere e quindi, per quanto possibile, contestualizzati.
L’enfasi sulla luce, sia essa artificiale o naturale, e sui materiali dà la possibilità di conferire identità alla tomba; una identità che deve e che può essere ricercata, ad esempio, nella possibilità di rievocare l’immagine reale del defunto, magari attraverso un sistema di accensione di immagini su touch screen. Un ulteriore esempio è la riproduzione della persona mediante non le classiche immagini fotoceramiche, ma un foto-mosaico che funge da finitura “faccia in vista” nelle diverse sepolture.
Riteniamo che l’incontro con il defunto nel cimitero, e negli altri luoghi deputati alla sepoltura ed alla conservazione delle urne cinerarie, deve recuperare un sentimento di felicità e non essere necessariamente portatore di malinconia.
Per Tanexpo ho organizzato un gruppo di giovani progettisti che in qualche maniera sono legati alla nostra Facoltà: assistenti, dottori o dottorandi di Architettura d’Interni e professori a contratto che con molto entusiasmo hanno offerto un valido ed originale contributo ed ai quali desidero manifestare pubblicamente un caloroso plauso ed un sentito ringraziamento.
Prof. Vincenzo TuriacoResponsabile del Corso di Laurea in Arredamento e Architettura degli Interni
Facoltà di Architettura Valle Giulia - Roma