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Gli impianti di cremazione della Gem

Quando la tecnologia si coniuga con uno spiccato senso etico

Il 14 e 15 dicembre 2006 ha avuto luogo a Torino il tradizionale appuntamento promosso da Sefit, e incentrato, quest'anno, sui temi del valore etico nei servizi funerari.
Molti gli argomenti tecnici e professionali approfonditi durante il Convegno; tra essi, grande interesse ha suscitato l'intervento di Fabrizio Giust, Presidente della Gem di Udine, azienda fondata nel 1982 e specializzata nello studio, nella progettazione, nella produzione e nella vendita di impianti ecologici, in particolare di termoutilizzo di rifiuti e residui di lavorazione.
Gem, leader in Italia, collabora da anni con l'Istituto di Fisica Tecnica e Tecnologie Industriali dell'Università di Udine e con il Dipartimento di Energetica dell'Università di Trieste, collocandosi all'avanguardia nell'affrontare ogni particolare problematica.
La relazione proposta da Giust ha dato rilevanza agli aspetti etici legati al processo di cremazione, esaminandone con puntualità i diversi stadi e le relative tipicità.
Un impianto di cremazione costituisce un processo specifico, con funzionamento discontinuo a ciclo, che non può essere in alcun modo paragonato ad un sistema di incenerimento rifiuti, sia per ragioni tecniche che per ragioni etiche. In particolare, la linea di cremazione si compone di due sezioni che interessano due diversi aspetti: quello etico, riferito alla cremazione dei resti mortali nella camera primaria, e quello tecnologico. Quest'ultimo consta di una serie di procedimenti complessi - il processo di ossidazione in camera secondaria, il raffreddamento e la successiva filtrazione dei fumi - che hanno luogo in un'area non visibile al pubblico.
Giust ha quindi illustrato l'evoluzione della tecnologia di cremazione, passata dagli impianti a scarico diretto, in uso negli anni '80, a quelli attuali, a doppia camera con recupero energetico e sezione di depurazione fumi.
Anche l'accettabilità sociale di un impianto di cremazione interessa l'aspetto etico, in quanto impone progetti di massimo decoro nel processo e nella totale raccolta delle ceneri di ogni singola cremazione, con possibilità del loro conferimento nell'urna definitiva senza manipolazioni e in condizioni di sicurezza per l'operatore.
Non bisogna poi dimenticare che, perché un impianto sia accettabile, il suo impatto sull'ambiente deve essere minimo: ciò significa non soltanto ridurne le emissioni in atmosfera attraverso l'uso della migliore tecnologia disponibile, ma anche controllare e gestire correttamente i residui prodotti.
Da non sottovalutare, poi, la possibilità di un recupero energetico attraverso l'utilizzo di impianti eco-compatibili realizzabili applicando le migliori tecnologie: ciò rappresenta una scelta sostenibile che può comportare minori consumi di combustibili fossili tradizionali.
Le caratteristiche descritte da Giust sono le stesse che contraddistinguono gli impianti di cremazione realizzati dalla Gem, presenti ormai su tutto il territorio nazionale a testimonianza della consolidata affidabilità di una azienda che, fin dalle prime fasi di studio, valuta con attenzione le diverse esigenze perché ogni impianto rappresenti un progetto specifico. L'esperienza di Gem si è sviluppata attraverso numerose istallazioni realizzate con successo in Italia e all'estero in settori diversificati: dal trattamento di rifiuti industriali a quello dei rifiuti solidi urbani e ospedalieri, al trattamento di biomasse e di residui vegetali finalizzato soprattutto al recupero energetico.
 
Sara Martini

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