QUALCUNO HA VOGLIA DI DIRCI LA VERITÀ?
riflessioni personali di un piccolo impresario funebre
Ho molto apprezzato la pubblicazione su OLTRE MAGAZINE di alcune mie considerazioni personali sulla nuova associazione ASSOCOFANI. Questo mi fa capire che la vostra rivista è veramente libera e dà spazio a qualunque pensiero, comodo oppure scomodo, ma mai offensivo. Al riguardo ho ricevuto moltissimi attestati di stima da parte di costruttori di cofani che neppure conoscevo e da impresari funebri di ogni parte d'Italia: a loro rivolgo il mio più sentito ringraziamento.
Ma ho ancora qualche sassolino nella scarpa.
Tutte le imprese funebri avranno ricevuto l' INFORMASOCI FENIOF n. 1 del 27 gennaio 2005 che in prima pagina annunciava la modifica, nella Finanziaria 2005, del decreto legislativo 507/93, con la conseguente esenzione dal pagamento delle tasse di affissione per gli annunci mortuari. La materia credo ci interessi tutti, anche perché gli annunci mortuari quasi sempre li affiggiamo noi e poi diligentemente andiamo a pagare, per conto dei familiari, i diritti comprensivi d'urgenza al concessionario comunale. Mi reco nei due Comuni presso i quali ho le sedi e regolare licenza a chiedere spiegazioni: nel mese di marzo qualche impiegato comunale ammette che sì, la Legge esiste, è tutto vero, però… (e qui tira in ballo l'appaltatore esterno che deve rivedere alcune cose), la modifica… sì… si farà… forse… però il tutto deve andare in Consiglio Comunale… e poi in Giunta... e comunque quando sarà esecutiva, verrò senz'altro informato. Non contento, dopo un mese di immobilismo totale decido che per "smuovere le acque" è necessario far intervenire i mezzi di informazione. Il quotidiano La Nuova Gazzetta di Modena raccoglie la mia intervista e pubblica l'articolo in data 5 aprile 2005. Il risultato ottenuto è il nulla di fatto: nessuno si è preoccupato, scandalizzato, arrabbiato (sia nel pubblico che nel privato). Continuiamo ad affiggere gli annunci e a pagare le affissioni; e nessuno fa o dice nulla. Personalmente la cosa mi infastidisce parecchio, anche se a pagare sono sempre e comunque i clienti: perché tutti assieme non smettiamo di versare un balzello che dal 31 gennaio 2004 (come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 306 ) è illegittimo?
Altro argomento scottante è la frammentazione disomogenea delle Leggi Regionali in materia funeraria. Qui il caos regna sovrano. L'Emilia Romagna, la mia regione, con delibera di Giunta decide di approvare le modalità e i requisiti per l'autorizzazione all'esercizio dell'attività funebre indicandoli nell'allegato 1. Dopo averlo letto, decido di contattare alcuni colleghi per conoscere il loro pensiero. Nessuno è turbato più di tanto : "vedrai che ci vorrà del tempo, forse anni", "ma chi vuoi che controlli" sono le risposte più frequenti. Io, invece, ho qualche preoccupazione.
Per allargare i confini e sondare il parere degli impresari funebri italiani, quale mezzo migliore di questa rivista? Ecco allora descritti gli articoli che segneranno, a mio parere, una svolta epocale nel nostro settore e sui quali intendo aprire un serio dibattito.
"2.6. Le imprese che esercitano l'attività funebre devono disporre di almeno quattro operatori funebri o necrofori, in possesso dei requisiti formativi di cui al successivo punto 5.1. Detta disponibilità può essere assicurata secondo le diverse forme di rapporto di lavoro previste dalla normativa vigente, purché sia documentata la capacità di poter effettivamente disporre in ogni circostanza del numero necessario di operatori in ragione della specifica prestazione svolta, in modo da assicurare il rispetto di tutte le norme in materia di regolarità e sicurezza del lavoro".
"5.1. Il personale delle imprese esercenti l'attività funebre dovrà essere in possesso di sufficienti conoscenze teorico-pratiche, in attinenza allo svolgimento delle attività di responsabile della conduzione dell'attività, di addetto alla trattazione degli affari e di operatore funebre o necroforo. Allo scopo il legale rappresentante è tenuto ad adottare un apposito piano di formazione, periodicamente aggiornato e tenuto a disposizione degli organismi incaricati della attività di vigilanza insieme agli attestati relativi ai corsi frequentati dal personale operante presso l'impresa".
Mia personale considerazione: ben vengano professionalità, serietà, regolarità. Ma i costi - queste benedette ulteriori e considerevoli spese - in tempi di crisi generale, cui anche il nostro settore non è immune, come potranno essere sopportati dalle famiglie in lutto?
P.S.: Caro Collega con la C maiuscola (mi riferisco ad Alfonso De Santis), tutta l'Italia che ti conosce e ti stima gradirebbe un tuo parere. Attendo quindi con grande speranza le prossime uscite di Oltre Magazine in cui sono certo di trovare un tuo articolo. Grazie di cuore.