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Il privilegio di aver lavorato con lui

Ritengo che essere imprenditore - un buon imprenditore - sia una dote naturale, un dono riservato a poche persone. Non si tratta solamente di una particolare propensione per gli affari unita all’attitudine a farsi carico di una certa dose di rischio, ma è un misterioso amalgama di carisma, intelligenza, lungimiranza, capacità di mediazione e sensibilità.
Sono stata al fianco di Nino Leanza per quasi trent’anni e sono orgogliosa di aver vissuto e condiviso questa entusiasmante avventura che ha trasformato una piccola attività individuale in una solida realtà. Il lavoro è stato tanto e tanti sono stati i momenti difficili: niente è avvenuto per caso, nulla è stato “regalato”. Il raggiungimento di importanti obiettivi, la realizzazione di ambiziosi progetti e di numerose iniziative sono stati possibili grazie alla tenacia e alla fiducia nella validità delle proprie idee, del proprio operato e in quello delle persone che gli sono state accanto.
Il rapporto umano che ha instaurato con tutti noi è stato davvero esemplare. La definizione di datore di lavoro sicuramente non gli si addiceva, così come a lui era estraneo il temine “dipendente” quando doveva riferirsi al suo staff. Era solito parlare di noi come della vera risorsa della sua azienda, elogiando ad ogni occasione l’operato e le capacità di ciascuno. Ha sempre voluto metterci a parte delle sue idee e farci partecipi delle decisioni, senza tralasciare di ascoltare pareri e di accogliere suggerimenti, facendoci così sentire parte attiva e indispensabile di una squadra ben affiatata.
La condivisione e il confronto che sono stati alla base del suo rapporto con i collaboratori hanno avuto anche il merito di creare in azienda un clima sereno e di suscitare nelle persone un fattivo spirito di cooperazione e spesso anche di sincera amicizia. Tutto questo non è stato frutto di una strategia aziendale, ma faceva parte del suo naturale modo di relazionarsi con gli altri perché uno dei suoi principi era che “da ognuno c’è sempre qualcosa da imparare”.
Nino Leanza è stato un vero leader, un uomo che ha ottenuto stima e rispetto non con l’imposizione o con il comando o per essere in cima ad una scala gerarchica, ma con la fiducia e la considerazione che ha riposto in ciascuno di noi, facendoci acquisire consapevolezza delle nostre potenzialità e non mancando mai di riconoscere i nostri meriti. È stato per tutti noi un vero maestro, orgoglioso e generoso di trasmetterci il proprio sapere e le proprie esperienze. Ci ha contagiati con l’entusiasmo che profondeva in ogni singola iniziativa e ci ha portati ad amare grandemente il nostro lavoro e a dare il massimo per portare a termine con successo i nostri compiti. Per molti di noi è stato quasi un padre o un amico e la sua porta era sempre aperta anche per un consiglio personale.
Nino non c’è più: ci mancheranno la sua vitalità e il suo ottimismo, le sue idee innovative, la sua forza e il suo coraggio. Se ne è andato in una bellissima giornata di primavera proprio quando la natura si apre alla vita, quasi a volerci infondere ancora una volta la fiducia nel futuro esortandoci ad andare avanti. È la sua ultima sfida: quella di affidarci il testimone. L’accogliamo con riverenza e con gioia. So che crede in noi e noi siamo pronti a continuare sulla strada che ha tracciato, consolidando i progetti realizzati e portando a compimento iniziative che sono ancora in embrione. Opereremo mettendo in pratica i suoi insegnamenti, primo fra tutti quello di non mollare mai!
 
Raffaella Segantin


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