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Scrigno del cuore per un nuovo rito di commiato

Molto più di un cofano funebre

Abbiamo incontrato Gianluca Pacini, l’imprenditore cui si deve il concept Scrigno del Cuore, per comprendere come sia arrivato a questa straordinaria idea che ha portato una vera ventata di novità nel settore funerario. Pacini non è nuovo del settore, perché figlio e nipote di storici impresari de L’Aquila, capoluogo d’Abruzzo. Pur attivo nell’impresa di famiglia, nella prima metà degli anni novanta fonda, forte delle conoscenze acquisite, una azienda per la produzione di cofani, una realtà giovane e dinamica.
Ma da produttore sente che alla sua attività manca qualcosa. “Non mi sentivo soddisfatto: avevo scoperto sul campo il livello di svilimento in cui era sprofondato il cofano funebre, ormai totalmente indifferenziato e ridotto ad una mera merce, ad una ‘commodity’, ossia ad un bene offerto senza sostanziali differenze qualitative e di fatto sempre lo stesso, indipendentemente da chi lo produceva. Pertanto, esprimere giocoforza le mie capacità imprenditoriali solo nella mera gestione non gratificava la mia autostima perché io sono prima di tutto un eclettico, un creativo sempre alla ricerca di stimoli per innovare. La mancanza di innovazione, di fantasia e di ricerca nel settore mi pareva mortificare il lavoro di tutti. L’esperienza di contatto diretto con il cliente finale, che ho sempre continuato ad avere, faceva affiorare in me ogni giorno di più la sensazione di non offrire abbastanza alle famiglie che mi trovavo di fronte. Queste motivazioni mi hanno spinto a cercare una idea, un prodotto che anche nel settore funerario potesse soddisfare un bisogno del cliente, che per me è rappresentato dalla persona scomparsa e dai suoi cari, e che quindi rendesse giustizia non solo all’inventiva che da sempre caratterizza le eccezionali intelligenze del nostro Paese, ma anche alle attese ed alle ragioni del consumatore finale”.
Da esperto di marketing quale è, Pacini sa bene che i bisogni spesso vanno anticipati, sono già presenti nell’aria, anche se nessuno ha ancora dato loro una risposta. Con il prezioso contributo del figlio Francesco, brillante studente di Economia alla Università Luiss Guido Carli, si mette alla ricerca dell’idea che potesse fornire un simbolico sostegno alle famiglie che hanno subito una perdita ed a cui offrire, in un mondo che va verso l’effimero, un ricordo emozionante da tenere tra le mani.
Poiché l’impegno premia sempre, l’ispirazione non tarda ad arrivare. Nel 2011 viene depositato il brevetto di invenzione di Scrigno del Cuore, un cofano nel quale sono intagliati 53 piccoli cuori che è possibile rimuovere in occasione della cerimonia funebre per essere custoditi dai partecipanti. “Scrigno del Cuore soddisfa il desiderio, da parte dei cari della persona deceduta, di poter conservare un tangibile ricordo relativo agli ultimi momenti di loro vicinanza con l’estinto”.
La risposta del mercato è immediata: il grande successo commerciale di Scrigno del cuore dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, quanto l’intuizione di Pacini sia stata lungimirante. “La reale portata del successo di Scrigno del Cuore è evidenziata dal fatto che siamo riusciti a creare un prodotto che ha addirittura diffuso una nuova forma di cerimoniale, una nuova possibilità per le famiglie e per coloro che in vita sono stati vicini al defunto di affrontare il momento del distacco, portando con sé un emozionante ricordo da stringere, da coccolare, da conservare… È un cofano che non può mancare in ogni impresa al passo con i tempi, un prodotto unico e, naturalmente, inimitabile”.
Volete saperne di più? Continuate a seguirci: vi sveleremo tutti i segreti del vostro Scrigno del Cuore …
 
Nara Stefanelli


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