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Il percorso verso il futuro

Un breve excursus sull'edizione di Tanexpo che si è svolta a Bologna dal 5 al 7 aprile 2018.

Missione compiuta! Dopo due anni di duro lavoro gli organizzatori di Tanexpo hanno raccolto i frutti della loro abnegazione. Nino Leanza, l'indimenticato creatore della manifestazione leader del mondo funerario, ha di che essere contento, lì dov'è, dei figli Sara ed Alberto a lui succeduti e che hanno saputo immediatamente mettersi al passo per dar seguito nel migliore dei modi alla manifestazione che tra tutte era quella a lui più cara.

Forse perché un settore tanto particolare fa vibrare corde in genere poco usate, ci si deve rallegrare per il modo in cui gli espositori hanno saputo interpretare e far vivere i loro prodotti senza urtare nessuna sensibilità. Impresa non facile ma l’obiettivo è stato largamente conseguito alla luce delle reazioni dei visitatori che hanno ritrovato, nella vastissima  gamma di nuove proposte, soluzioni che permetteranno, oltre che di semplificare il lavoro quotidiano, anche di apportare un po' di serenità a chi soffre per la  perdita di un essere amato e noi tutti sappiamo che a volte anche piccole cose possono  rappresentare briciole di pace  capaci di contribuire significativamente a lenire il dolore.

Non è semplice, in qualità di organizzatori, esprimere giudizi su un evento in cui siamo personalmente ed appassionatamente coinvolti. Preferiamo perciò lasciare la parola agli attori di Tanexpo: gli espositori ed i visitatori, seguendo in ciò l'osservazione estremamente azzeccata di Jeff Bezos il fondatore e CEO di Amazon che afferma: "il tuo marchio è quanto dicono di te gli altri quando tu non ti trovi nella stanza".
I primi hanno, in grandissima maggioranza, manifestato la loro piena soddisfazione per come sono andate le cose. In altri termini hanno avuto numerosissime visite sia di clienti già acquisiti che di nuovi e potenziali compratori che permetteranno alle aziende di svilupparsi soprattutto grazie alle vendite all'estero.
Ciò è assolutamente indispensabile in un momento in cui i mercati domestici sono prossimi alla saturazione. In tale contesto possiamo positivamente affermare, senza timore di venire smentiti, che non esiste al mondo una fiera del settore che possa sostenere il confronto con Tanexpo.
Dov'è mai un evento capace non solo di far venire espositori da 25 nazioni ma di convogliare migliaia di visitatori provenienti da una cinquantina di Stati sui duecento esistenti?
Tant'è che alcune imprese straniere, pur consapevoli dell'impossibilità di vendere i loro prodotti  in Italia a causa di una legislazione obsoleta e di pastoie burocratiche indicibili (soprattutto quando si tratta di registrare, omologare od autorizzare nuovi prodotti) oltre che per ragioni culturali per cui si tende a non scostarsi troppo dalla tradizione, hanno egualmente scelto di essere a Tanexpo nella certezza di poter trovare comunque acquirenti di Paesi in grado di apprezzare maggiormente le loro proposte e poterle introdurre agevolmente nel  loro mercato grazie a procedure assai più semplici.
I visitatori, come detto sopra, sono stati numerosissimi grazie anche ai cambiamenti voluti dagli organizzatori che hanno deciso di far cadere il giorno di chiusura dell' evento il sabato anziché la domenica come sempre s'era fatto. Il risultato è stato oltremodo soddisfacente ed il format verrà di certo ripreso nelle prossime edizioni. Inutile aggiungere che il numero dei visitatori ha stabilito un nuovo record (18.700 ingressi) per la massima soddisfazione degli espositori. Molti di loro hanno raggiunto il break even point (il punto di pareggio) già alla fine della prima giornata.
Sui prodotti e sulle novità  riferiremo in un capitolo a parte a conclusione  di queste prime riflessioni. Continuiamo la cronaca sottolineando come tutti i produttori esteri, diciamo tutti tranne uno come riferirò in seguito spiegandone i motivi, siano rientrati a casa pienamente soddisfatti per i risultati, in termini di notorietà e di ordinativi ricevuti, della loro partecipazione a Tanexpo. Non solo sono già pronti per ripresentarsi a Bologna fra due anni, ma intendono raggiungerci in Florida l'anno prossimo.  Come noto, infatti, dal  13 al 15 Marzo 2019  Miami Funer riaprirà le porte al MACC di Miami.
La seconda edizione farà tesoro delle esperienze acquisite lo scorso anno, migliorando le prestazioni e i servizi, avendo oramai compreso le modalità operative di un universo completamente diverso da quello europeo. Tutto ciò servirà ad incrementare l'offerta  e siamo certi che la manifestazione, che si indirizza soprattutto agli attori dell'America Latina, avrà il successo che ricompenserà il duro lavoro fornito da tutta la squadra che già il giorno successivo alla chiusura di Tanexpo 2018 si è messa alacremente in attività per l'organizzazione  dell’edizione 2020,  continuando contemporaneamente quella, già da tempo intrapresa, di Miami Funer. E così all'ombra dei palmizi ed accarezzati dal venticello dell'Atlantico, incontreremo ancora una volta i nostri amici che hanno onorato con la loro presenza l'edizione testé conclusasi di quello che, a giusto titolo, può essere considerato l'evento mondiale di maggior spicco della professione funeraria. Nella famosa città della Florida ritroveremo, accanto ai numerosi  argentini (quasi tutti di origine italiana) venuti in visita a Bologna, gli amici brasiliani dell'impresa paulista Ossel  presente a Tanexpo con il suo fondatore accompagnato da tutto il top management dell'azienda che realizza, pur essendo relativamente recente,  più di 30.000 servizi annui ed al ritmo delle continue acquisizioni che si succedono una settimana dopo l'altra (in attesa della prossima privatizzazione della gigantesca e monopolistica municipale di San Paolo città) dovrebbe già nel breve termine raddoppiare tali numeri.
Molti espositori non potranno che essere soddisfatti per aver avuto l’opportunità di incontrare a Tanexpo 2018 tanti potenziali clienti. Senza dimenticarsi di tutti gli altri stranieri presenti: in testa polacchi, tedeschi e francesi per il centro Europa;  una consistente partecipazione dalle isole britanniche, Svezia e Danimarca che ha rappresentato il nord, mentre da ovest gli amici spagnoli e, si può dire, l'intero Portogallo, per spostarci nelle repubbliche dell'Est con gli operatori di Russia, Romania, Ungheria ai primi posti. Ma facendo il giro del globo, sono state registrate buone presenze anche da Stati Uniti, Canada, Martinica fino all'altro capo del mondo (Filippine, Sri Lanka, Cina e Hong Kong arrivando all’Australia…)
Non potremmo chiudere questo articolo senza parlare di una bella storia che abbiamo vissuto in prima persona e che ci ha non solo rallegrati, ma anche commossi. Parliamo di Heccar, l'impresa leader in Argentina nella produzione di cofani, che ha deciso, per la prima volta, di venire ad esporre in Italia. La motivazione principale, ed anche unica se vogliamo, era quella di ritornare da "vincitori" in un Paese da cui gli antenati erano partiti (da San Vito al Tagliamento, per l'esattezza) con la famosa valigia di cartone verso un mondo remoto e sconosciuto alla ricerca di che far vivere le loro famiglie, in un momento in cui il Nord Est era lontano anni luce da quello attuale dove l'abnegazione, la perseveranza ed il gusto per il lavoro di quelle genti hanno trasformato in maniera spettacolare il panorama economico ed il tessuto sociale. Hector Massarutto, amico da lunga data e la cui fabbrica a Moreno (nella grande Buenos Aires) abbiamo avuto occasione di visitare già molti anni fa, ci diceva solo qualche mese addietro, in occasione della fiera funeraria argentina  tenutasi a Mendoza, ai piedi delle Ande, che dalla sua presenza in Italia non si aspettava grandi risultati ma che non gliene importava molto, perché lo scopo principale della sua partecipazione era un altro: voleva, assolutamente (i friulani sono cocciuti almeno quanto i calabresi), venire a Bologna, spendendo anche un'ingente quantità di denaro, solo per il puro piacere di calpestare da uomo di successo la terra d'origine, rendendo, per così dire, giustizia ai suoi progenitori. Bene gliene incolse visto che oggi si ritrova con la vendita di un container da circa 50 pezzi per soddisfare un ordine assortito con pezzi del modello ovale. Tutti prodotti di gamma medio-alta il cui prezzo è ben al di sopra da quelli da qualche centinaio di euro in circolazione. Non si è lontani dal vero quando si dice che la fortuna (ed in questo caso la qualità del prodotto) aiuta gli audaci.

Vorremmo poter dire lo stesso di Francesco Di Pace, altro carissimo amico di San Paolo del Brasile che pur avendo lasciato la meravigliosa Santa Maria di Castellabate, in Cilento, da ragazzino nel lontano 1953 conserva, con il passaporto italiano, la deliziosa e colorita  parlata di quelle terre. Anche il suo prodotto (delle cassette per le ossa di cui è il principale fornitore della municipale paulista) ha trovato degli estimatori ma purtroppo non ha potuto concretizzare la vendita, poiché non in possesso delle necessarie autorizzazioni. Un vero peccato anche perché, da  informazioni avute da uno dei maggiori esperti italiani ed europei in tema di leggi e regolamenti funerari, risulta che al giorno d'oggi è praticamente impossibile omologare un prodotto. C'è da ringraziare, si fa per dire, la complessità di un arsenale normativo che fa dell'Italia, tutti lo sanno, una delle nazioni meno all’avanguardia in questo settore.
Tutto ciò checchè ne dicano i vari politici, che da vari decenni si succedono alle redini del Paese senza essere stati capaci di modificare le regole della professione. Bell'esempio, non c'è che dire! "Spes ultima dea" si dice!

PRODOTTI E NOVITA’ IN EVIDENZA

Un’edizione questa, che, con 23.000 mq di esposizione, non ha smentito la ricchezza di idee e di proposte, non solo made in Italy, che da sempre connotano l’offerta di eccellenza di Tanexpo e che per questo riesce ad attrarre a Bologna migliaia di operatori provenienti dai cinque continenti. Dalle 250 aziende partecipanti numerosissime le novità, sempre più in linea con le nuove tendenze culturali e sociali che vedono anche la commemorazione del defunto in chiave innovativa.

Tra le idee originali, riprese anche dai media, vogliamo citare  innanzitutto il “Lascito Genetico”, un sistema brevettato per conservare il DNA e prevenire, o addirittura curare, possibili patologie future di un familiare. Interessante anche la nuova proposta di Casa del Commiato Mobile, per portare questo importante servizio in quelle realtà, come i piccoli paesi, dove non esistono case funerarie o strutture atte ad accogliere i defunti e i congiunti in un ambiente confortevole e dignitoso. 

L’attenzione di visitatori è stata largamente catalizzata, come di consueto, dagli ultimi modelli di autofunebri, molti dei quali presentati in anteprima proprio in occasione della fiera. Anche i cofani e le urne si evolvono e diventano vere e proprie opere d’arte, come le preziose urne di porcellana di Limonges presentate da uno dei  marchi storici del lusso francesi. Design d’autore, nuove tecniche decorative, come quelle dell’affresco e, novità assoluta, l’applicazione di una lamina di rame di facile incisione che consente ai congiunti di lasciare un messaggio indelebile, hanno dato vita ad una serie di cofani inediti ed originali che hanno riscosso grande successo. Di massimo livello le proposte di arte funeraria, con la presentazione di un vasto assortimento arredi tombali di grande pregio, dalle linee innovative di alto design, completati da fotoceramiche qualitativamente sempre più perfette grazie all’impiego di tecnologie sofisticate.

Presente anche la gioielleria commemorativa, sia con monili tradizionali, sia con esclusivi oggetti realizzati grazie alla stampa in 3D ottenuti a partire dalle ceneri e altro materiale organico del defunto, come capelli o DNA, combinati con la porcellana. Una pratica che sta prendendo sempre più piede  in ambito internazionale, che ha registrato grandissimo interesse anche da parte degli operatori Italiani, nonostante l’attuale normativa non consenta per ora la realizzazione e la diffusione nel nostro Paese.

Molte e diverse le esperienze in ambito green, che spaziano dalle urne di sale o di noccioli di olive, alla prima autofunebre Tesla, completamente elettrica o, ancora, ad una corona composta  da piantine in vaso anziché fiori recisi, che consente, alla fine della cerimonia, di portare con sé un ricordo vivo della persona amata.

Confermata la crescita del mercato del pet funeral: mai come quest’anno Tanexpo ha visto in esposizione un’offerta così ampia di urne per animali di fattura artigianale e personalizzabili, soluzioni per la cremazione, ma anche tombe da giardino per custodire le spoglie degli amici a quattro zampe nell’ambito delle mura domestiche.

Da Stati Uniti, Spagna e Gran Bretagna per arrivare in Italia le principali novità tecnologiche che consentono al settore di essere costantemente al passo con i tempi, protagonista di un mondo globale e sempre più social. Dalla tecnologia NFC (near field communication) per interagire con le immagini commemorative alle app per raccogliere ed immagazzinare i momenti più significativi e i desideri di una  vita, fino ad arrivare a pianificare il funerale e raggiungere virtualmente amici e parenti lontani per condividere il momento più triste anche con gesti concreti. In anteprima mondiale poi un’invenzione tutta italiana, l’urna digitale che tramite smartphone permette di mantenere vivo il ricordo della persona scomparsa tramite l’invio di pensieri o di immagini consentendo anche un’interazione diretta con la famiglia.

Un mondo produttivo che interpreta le aspettative per il futuro, come quello illustrato dal cortometraggio “La cerimonia funebre 4.0 per il XXI secolo” a cura di Biemme Special Cars, che ha voluto lanciare a Tanexpo un messaggio che stimoli il comparto nella costante ricerca del nuovo, suggerendo format diversi per la celebrazione del rito funebre, riservando alla tecnologia digitale un ruolo importante, immaginando un cofano dal design non convenzionale, proponendo un luogo multietnico e globale, un ponte tra il passato e il futuro in cui poter adeguatamente riunirsi per l’ultimo saluto.
In questa edizione Tanexpo ha evidenziato una sempre maggiore necessità di riflettere sul cambiamento e sugli ambiti sociali del settore, e per questo ha dedicato particolare attenzione alla formazione delle aziende e dell’impresario funebre dando vita a TanexpoEducation, un progetto concepito per offrire strumenti idonei per incrementare relazioni economiche, industriali e commerciali nonché per fornire indirizzi di carattere culturale su diversi argomenti. Durante i tre giorni di manifestazione si sono susseguiti seminari e convegni su cremazione (la cui crescita è stata analizzata per i riflessi sull’impresa e sulla gestione cimiteriale), sul passaggio generazionale nelle aziende (gli errori da evitare e i problemi da affrontare per continuare a portare avanti con successo l’impresa di famiglia) e il marketing funerario, con il coach d’eccezione Robin Heppell, famoso impresario funebre canadese e formatore, che ha fornito linee e strumenti per trovare la propria strategia di rafforzamento del brand.
Non solo luogo di incontro tra domanda e offerta, dunque, ma Tanexpo si configura sempre più come il terreno fertile dove mettere a dimora i semi da cui germogliano quegli stimoli e quelle idee per un cambiamento profondo che proietta il settore nel futuro.
 
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