- n. 12 - Dicembre 2007
- Eventi
Parole dal silenzio
Con straordinario successo si è conclusa a
Cavriago di
Reggio Emilia, lo scorso 18 novembre, la mostra "
Parole dal silenzio", esposizione di immagini, memorie e documenti dal
Cimitero Napoleonico. L'iniziativa fa parte di un progetto culturale intitolato "
Cantiere della memoria", ideato e promosso da
Maria Angela Gelati in collaborazione con il
Comune di Cavriago, e teso a comprendere il significato storico e artistico del
Cimitero Napoleonico attraverso un ricco e innovativo programma di recupero e di valorizzazione.
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È un progetto caratterizzato da una reale e tangibile esigenza di creare lati innovativi, legati ad una corretta interpretazione tecnica, artistica e scientifica", afferma
Maria Angela Gelati.
Proprio per questa forma di originalità, lo scorso settembre la giovane tanatologa è stata invitata ad intervenire, in Norvegia, ad un Convegno promosso da
Asce, l'Associazione Europea dei Cimiteri Storici e Monumentali, per presentare il lavoro svolto come ambito di ricerca interdisciplinare fra Tanatologia, Storia, Arte, Architettura e Istituzioni.
L'obiettivo è che il vecchio cimitero, aperto nel 1810 e chiuso nel 1923, torni ad essere una presenza viva. "
La conoscenza del Cimitero Napoleonico può essere condivisa, alla stregua di un museo o di un archivio - racconta la
Gelati -
per sperimentare itinerari didattici e per divenire un luogo privilegiato dove percorsi progettuali e operativi, appositamente elaborati per garantire agli utenti (e al pubblico scolastico in particolare) risorse adeguate di informazione, divengono strumenti fondamentali di trasmissione del sapere, di consapevolezza del patrimonio e di didattica della cultura".
In questo ambito si inserisce la mostra "
Parole dal silenzio", tesa a mostrare le storie - individuali e collettive - a cui ci si sente legati e partecipi perché appartenenti alla nostra "identità". L'esposizione è stata il frutto del coinvolgimento e dell'attento lavoro dei volontari del
Laboratorio delle Identità e delle Memorie che, in collaborazione con il
Centro Culturale del Comune, hanno contribuito a promuovere il monumento storico avvicinando il cimitero alla comunità.
Presso la
Sala Mostre comunale il percorso di conoscenza si è sviluppato su più piani: una prima sezione è stata dedicata alla
storia del Cimitero, una seconda sezione agli
aspetti artistici del luogo, attraverso la fotografia e la copia dal vero, una terza è stata incentrata sulle
immagini e sulle
testimonianze di alcune famiglie di Cavriago, interpretate e ricostruite secondo il criterio della verosimiglianza storica.
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Tuttavia, poiché il luogo della memoria dovrebbe mostrarsi accogliente, aperto, in qualche modo vivace o familiare - aggiunge la
Gelati - superando quindi la caratteristica di spazio nel quale muoversi in rispettosa riservatezza, la mostra è stata in parte allestita all'interno del Cimitero Napoleonico, dove i defunti sono divenuti i protagonisti".
Alcuni specchi hanno rappresentato il mezzo attraverso cui ogni visitatore è stato invitato a "guardarsi dentro" e, al tempo stesso, a "vedersi al di là" all'interno del cimitero, assieme a coloro che rappresentano il nostro passato e la nostra storia. Un tentativo ideale ed emotivo di instaurare un rapporto con i defunti.
Le loro storie interpretate, ricostruite, proiettate e leggibili dentro lo specchio, unitamente all'immagine riflessa del visitatore, hanno voluto rappresentare quel legame esistente fra noi e il nostro passato: come trovarsi ad ascoltare più che a leggere le vicende, le tragedie, le fatiche, le ansie, le lotte, le contraddizioni, offrendo lo spaccato di una Cavriago ottocentesca. "
È infatti a costoro che si deve quello che oggi Cavriago è, come comunità, e non si poteva non provare ad ascoltare quelle voci, le loro parole dal silenzio".
Claudia Grassi