- n. 11 - Novembre 2010
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La nuova Mercedes Ego 40 di Zanardo
L'orgoglio del made in Italy
Tiene fede agli obiettivi sempre perseguiti da Zanardo il nuovo modello presentato a settembre e subito entrato nel cuore degli operatori italiani e stranieri che ne hanno colto con immediatezza il valore estetico ed un carattere esaltato dallo sviluppo dei volumi e dalle linee sapientemente definite. L’ammiraglia di Casa Zanardo, la Mercedes Ego 40, è costruita su un telaio 4000 mm ed ha una lunghezza di sei metri e ventisei centimetri: concepita per rispondere alle esigenze di una vettura a cinque posti senza perdere l’eleganza e la compattezza del modello a tre porte, si colloca al top di gamma ed è pronta a dimostrare sulla strada le sue innumerevoli prerogative.
“Ancora una volta Zanardo ha dimostrato di essere moderna e dinamica, con uno sguardo rivolto al futuro senza perdere di vista la tradizione”. Silvia Zanardo è responsabile marketing dell’azienda. “Esperienza, creatività, stile italiano e qualità sono i valori che da sempre ci caratterizzano. Tutti i nostri modelli possono vantare una assoluta unicità, frutto del fatto che ogni fase di lavorazione avviene all’interno della nostra struttura. Tutti i dettagli, anche quelli minimi, sono puntualmente verificati in un processo produttivo che abbina la più evoluta tecnologia industriale agli eccellenti valori artigianali che appartengono alla nostra storia e alla nostra tradizione. Una mano d’opera qualificata, materiali all’avanguardia e un controllo costante sulla qualità ci consentono di rispondere adeguatamente alle aspettative di un mercato che mira a prodotti sempre più evoluti e destinati a durare nel tempo. Tutti i nostri interventi strutturali ed estetici sono sempre finalizzati alla piena valorizzazione del design finale e alla funzionalità. I progetti di trasformazione, eseguiti dai nostri specialisti, si prefiggono di dare vita a linee armoniose e stilisticamente pure, ricercando quel perfetto equilibrio che è tipico del made in Italy e in particolare di Zanardo”.
Roberto Valli