Rotastyle

Il nuovo modo di comunicare

Introduzione su come integrare nella propria impresa gli strumenti pubblicitari legati al mondo del digitale e dei social.

È sotto gli occhi di tutti che vita online e vita offline non procedano più su binari paralleli, ma vivano di una compenetrazione che ne ha abbattuto i confini.

Relazioni, comunicazioni, immagini, video e messaggi sono ormai una presenza costante su ogni tipo di dispositivo e questo modo di esprimere la propria personalità nel vivere la vita, non è più appannaggio esclusivo di un popolo estremamente giovane.
Se l’esperienza di trovare la foto di un defunto in un album di fotografie o un contenuto video ha la funzione di depositare nella memoria dei familiari i momenti della sua esistenza finché era in vita, i ricordi digitali arrivano in modo dirompente e inaspettato tra un click e l’altro di chiunque abbia avuto una relazione con quella persona, anche se non era stretta.
L’algoritmo di Facebook, per esempio, lavora seguendo, tra i tanti, anche il concetto di affinità ed è usuale che una persona, pur non avendo avuto stretto contatto in vita con il defunto, venga esposta a commenti e contenuti di un amico comune. Fruisce dunque di immagini, video, post e messaggi di una persona che non è più tra i vivi, ma che attraverso il suo patrimonio digitale è destinata a non trovare una fine. Con tutta una serie di conseguenze subite da chi rimane: non solo in termini di rielaborazione del lutto, ma anche legali.

Le piattaforme digitali, alle quali ormai da tempo quasi tutti abbiamo delegato la custodia delle azioni che compiamo in vita, non sono state studiate tenendo conto del fatto che un utente può venire a mancare. Soltanto negli ultimi anni i social media hanno messo in atto delle strategie per gestire la scomparsa dell’utente che abita la piattaforma; ce ne fornisce un esempio Facebook con gli account commemorativi.
La cultura occidentale considera ancora la morte come un argomento tabù: lo mostrano le regole sul decoro, che giudicano di cattivo gusto chiacchierare di morte a una cena tra amici; ce lo ricordano le perifrasi e metafore che dal punto di vista linguistico offrono al concetto di morte un “abito” distante dal reale: “trapassato”, “passato a miglior vita” sono tutte forme linguistiche che esprimono la reticenza, per diverse motivazioni, che abbiamo nei confronti della morte.
Ma qualsiasi strategia messa in atto per allontanare il concetto dalla nostra quotidianità viene messa in discussione dai meccanismi che regolano i comportamenti online. Un mondo in cui ci si muove costantemente, che non può più essere considerato un mondo parallelo ma parte della quotidianità della maggior parte delle persone che vivono in questo preciso istante.
Insomma: il confine tra reale e virtuale è diventato sempre più labile, sino a scomparire.
Questo ha comportato un ripensamento tra ciò che è ritenuto privato e pubblico e considerando che il dibattito su questo confine non più funzionale è ormai caduto, conviene fare i conti con un nuovo modo di affrontare i concetti legati alla morte che ne conseguono.

Parliamo dunque di lutto, oblio, rito funebre e pure della visione del defunto, dal punto di vista fisico. Perché il modo di relazionarsi, i contesti socioculturali portati avanti dalla commistione tra vita reale e virtuale offrono nuove possibilità di rapportarsi alla morte e impediscono di fingere che la vita non abbia mai fine.
Semplicemente ripropongono il tabù: fornendo una presenza indelebile delle tracce che il defunto lascia nella realtà virtuale che continua a sperimentare.
Questi cambiamenti, uniti al fatto che in un futuro non troppo distante questo concetto verrà approcciato con sempre più forza e vigore dai nativi digitali, impongono agli operatori del settore l’urgenza di affrontare con consapevolezza gli aspetti di questa questione anche nella dimensione dei nuovi media digitali come forma di espressione più che genuina.
Non ignoriamo che i nativi digitali sono persone, e utenti, che non hanno contezza di una cesura tra virtuale e reale. Per la maggior parte di loro l’approdo sui social è rappresentato da una foto dell’ecografia, senza possibilità di scelta.

Perennemente connessi

Che ci piaccia o meno la riflessione su come sta prendendo forma la morte sui media digitali, una questione è chiara: in vita, se vogliamo comunicare, le persone le troviamo in rete. E se lo stiamo facendo per promuovere la nostra azienda, la comunicazione digitale ci restituisce un controllo del ritorno sull’investimento molto più profondo rispetto a quella tradizionale.
L'opportunità di reperire dei dati sulle modalità in cui un contenuto promozionale ha raggiunto un pubblico potenziale sul web, in confronto a una lettera o un volantino è molto più semplice. La mole di dati e di indici che rendono disponibili questi strumenti non trovano termine di paragone rispetto a quelli offerti dalla comunicazione analogica, sia in termini di quantità che di qualità.
Ciò non implica assolutamente che si tratti di due mondi in contrapposizione: la comunicazione analogica non è morta. Entrare nel terreno della polarizzazione, anche in questo ambito, non paga. Genera solo confusione e la possibilità di perdere opportunità.
Stiamo dicendo che si tratta di mezzi di comunicazione con pubblici specifici e obiettivi altrettanto particolari. Non si può parlare a tutti, con lo stesso messaggio, lo stesso canale e lo stesso tono di voce. E se vogliamo parlare a tutti, dobbiamo prenderci la responsabilità di accettare che ogni target, in base alla propria sensibilità, retroterra culturale, caratteristiche sociodemografiche e una variabile infinita di sfumature possa fraintendere ciò che stiamo dicendo.
Comunicazione digitale e analogica devono agire in modo integrato, sulla base di obiettivi stabiliti a monte. Che devono essere raggiungibili, chiari e misurabili.

Perché integrare il digitale nella strategia di comunicazione?

Per tre motivi:
  • aumento della connettività;
  • nuove modalità di ricerca delle informazioni: i consumatori si rivolgono alla rete;
  • il digitale ci restituisce un grande patrimonio di dati.
Sulla prima motivazione non ci dilunghiamo oltre: abbiamo compreso, ed è sotto i nostri occhi, che ormai lo smartphone rappresenta un’appendice del nostro braccio.
Sulle nuove modalità di ricerca possiamo affermare che quelle legate alla prossimità rispetto a un acquisto di un prodotto o servizio sono cresciute del 250% circa su base annua negli ultimi anni; il 46% delle ricerche effettuate su Google sono ricerche local; il 51% dei consumatori pensa che i siti ottimizzati per il mobile siano più affidabili.
Le recensioni inoltre acquisiscono sempre più importanza per gli utenti, guidando le loro scelte. Per approfondire, su Ahrefs.com si trova una fonte semplice e intuitiva da consultare, ricca di informazioni.
Sul fatto che il digitale ci restituisca un enorme patrimonio di dati utili per ottenere informazioni su come il pubblico si muove, basti pensare al modo in cui negli ultimi due anni Facebook ha rivoluzionato e aggiunto nuovi tool per il monitoraggio e le modalità per selezionare pubblici destinati all’advertising, sempre più profondi e capillari.
In questo contesto, i social media rivestono un ruolo di grande importanza: diffondono messaggi e contenuti interessanti per uno specifico target in modo reticolare e tracciabile, efficaci ai fini dell’analisi.
Attraverso le sponsorizzazioni (i post a pagamento) poi, i social consentono di ottimizzare le risorse economiche aziendali atte a diffondere messaggi pertinenti rispetto a uno specifico pubblico, per raggiungere gli obiettivi di progetto che l’azienda ha prefissato.

Questa l’introduzione ad un nuovo percorso dedicato alla comunicazione digitale per l’impresa funebre di cui analizzeremo tutti gli aspetti nelle prossime uscite.

(Fine prima parte)
 
Serena Spitaleri

Biemme Special Cars

Abbattitore Salme - Coccato e Mezzetti

GIESSE

GEM MATTHEUS - Creamazinoe animale

GIESSE - Risarcimento Danni

Rotastyle - L'arte del prezioso ricordo

STUDIO 3A - Risarcimento Assicurato SRL

TANEXPO

Infortunistica Tossani

Alfero Merletti - Studio Legale

Himissyou - Comunicazione del Lutto

Scrigno del Cuore

FIAT_IFTA

Oltre Facebook