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A Mosca, dal 28 al 30 Ottobre 2014

NECROPOLIS, TANEXPO WORLD RUSSIA 2/2

La manifestazione moscovita seguirà di poco la celebrazione del cinquantenario della Feniof, in coincidenza con l’Expo Universale di Milano, che vedrà l’arrivo in Italia di operatori da tutto il mondo suggellando così nel migliore dei modi l’importanza che Tanexpo attribuisce a quei rapporti internazionali che soli ormai possono garantire la perennità di quelle aziende, non solo italiane ma anche europee, che hanno ben recepito il messaggio lanciato e lasciato da Nino Leanza. La figura e l’opera del fondatore di Tanexpo sono state adeguatamente ricordate ed onorate nel corso della cerimonia d’apertura di Necropolis – Tanexpo World Russia 2014. Diversi oratori, primo fra tutti il figlio Alberto, hanno preso la parola per rendere omaggio, con parole toccanti ed affettuose frutto di un rapporto personale che spesso ha trasceso la mera relazione professionale, alla sua figura di pioniere. Abbiamo vissuto un momento particolarmente intenso e commovente quando, a conclusione della cerimonia, una cantante ha interpretato “Caruso”, il celeberrimo pezzo, canto dell’amore e della morte, del bolognese Lucio Dalla quasi a gettare un ponte che, passando sopra il meraviglioso mare di Sorrento nel golfo di Napoli, congiungeva la natia Sicilia con quella Bologna che era diventata la sua città d’adozione. Sull’arco di quel ponte vedevamo passare, mentre la musica scorreva, Nino leggero e sorridente, sigaro in bocca e baffo al vento.
Il profilo generale dell’esposizione ha confermato le tendenze consolidate del mercato russo. In grande evidenza, come sempre, i marmi e i monumenti funerari con tutto il corollario di attrezzature per lavorarli. Forte la presenza cinese in questo settore non solo direttamente, ma anche attraverso le società russe che in quel Paese (ed in India) si riforniscono della materia prima. I colori scuri predominano, anche se più frequentemente del solito certi manufatti si discostano da tale tendenza. Crediamo tuttavia che i tempi necessari per modificare il gusto dei monumenti neri saranno molto più lunghi di quanto non lo siano stati quelli che hanno visto le bare classiche della Russia profonda venire sostituite, in particolare nelle grandi città, da modelli più occidentali, spesso addirittura dai “caskets” statunitensi. Del resto i fabbricanti locali hanno fatto progressi notevoli sul piano tecnico, anche se siamo ancora alquanto lontani dalle caratteristiche intrinseche del prodotto di alta, altissima qualità made in Italy. Tra gli espositori da segnalare, tra gli altri, la canadese Victoriaville presente con i suoi caskets per l’appunto e con cui per lunghi anni aveva collaborato il compianto Rémi Bernier.
Quella che viceversa è ormai una realtà consolidata è il fatto che molti produttori russi (e non solo: abbiamo osservato lo stesso fenomeno anche in casse provenienti da altri paesi dell’Europa centrale) si ispirano, quando non li copiano pedissequamente, ai modelli italiani e a quelli nord americani. È un qualcosa che accade un po’ con tutti i prodotti di pregio e ciò, come ormai universalmente noto, anche, e soprattutto, in settori ben diversi dal funerario (moda, lusso, farmaci, …). In tale contesto è agevole comprendere come le imprese estere che giungono con prodotti originali attirino l’attenzione dei clienti locali maggiormente sensibili al bello. Anche se le conseguenze dell’attuale crisi politica in Ucraina si fanno sentire a tutti i livelli, ed in particolare sul cambio rublo/euro, l’interesse per il prodotto italiano rimane elevato e la potenzialità di realizzare buone vendite relativamente sostenuta nella misura in cui esiste sempre un segmento di mercato poco reattivo alla variabile prezzo. Tanto per farsi un’idea torna utile ricordare che lo scorso anno un euro valeva più o meno 33 rubli mentre oggi ne vale 52 e la tendenza all’aumento è costante. In altri termini il prodotto da 100 euro che l’acquirente russo pagava 33.000 rubli ne costa oggi 52.000 con un aumento largamente superiore al 50%.
Ciò nonostante diverse aziende italiane hanno deciso di essere presenti a Mosca facendo una scelta che si è rivelata alla resa dei conti giudiziosa. Il Consorzio Tanexport è stato presente con un’area importante, parte dedicata alle attività istituzionali e parte riservata al Gruppo Vezzani, la storica azienda di Reggio Emilia che con i suoi numerosi marchi è in grado di offrire una vasta gamma di prodotti riuscendo a soddisfare, nella quasi totalità, tutte le esigenze del settore funerario e cimiteriale. Al Gruppo Vezzani dagli organizzatori della Fiera è stato conferito un premio per l’intraprendenza a proporsi su un mercato emergente. Vogliamo citare anche la partecipazione di Pilato che da diversi anni non manca l’appuntamento con Necropolis, stabilendo con lungimiranza le basi per lo sviluppo di un mercato dinamico in attesa che gli scambi commerciali con la nazione russa divengano più agevoli e più vantaggiosi.
Tanexpo Word Russia ha portato a Necropolis anche alcune nuove realtà come l’azienda tedesca IFZW, all’avanguardia nella costruzione di forni crematori e di inceneritori, e le greche Pater Imon e Th Vrohidis, interessanti produttori di articoli cimiteriali e religiosi, i cui manufatti hanno riscosso ampi consensi. Onnipresente a tutte manifestazioni nei quattro angoli del pianeta, non poteva mancare Fiat-Ifta, per presentare le numerose attività della Federazione tra cui spicca l’importante iniziativa in calendario a Bologna, il prossimo settembre, in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della costituzione di Feniof.
Le basi ci sono tutte perché la bella avventura iniziata con questa prima edizione di Necropolis – Tanexpo World Russia continui per lunghi anni ancora in un contesto generale più favorevole che permetta a chi rischia del suo lavorando ben oltre le 35 ore francesi (una vera iattura, i sindacalisti non ce ne vogliano) o le 40 italiane di raccogliere i frutti del proprio lavoro che non sono, come si vorrebbe con colpevolizzante e demagogica faciloneria far credere, il risultato di un capitalismo puro e duro, ma piuttosto la giusta ricompensa per il sudore versato, per le notti insonni passate a studiare come pagare gli innumerevoli balzelli imposti loro dal Moloch statale e per le migliaia di chilometri macinati in giro per il mondo a rischio della propria incolumità. Il caso, recentissimo, di un carissimo amico vittima di un incidente dal quale per fortuna sta uscendo in buone condizioni è illuminante. Tutto ciò, non dimentichiamolo, anche per poter dare di che vivere a migliaia di famiglie. Non siamo (purtroppo) nati ieri e sappiamo benissimo che tra gli imprenditori ve ne sono anche di rapaci, di disonesti, di veri e propri banditi, di avventurieri senza scrupoli che rinnegherebbero padre e madre per un euro. Ne conosciamo anche nel mondo funerario... Da qui, però, a generalizzare buttando la croce con boria, con disprezzo e con ottusità sulle spalle di una categoria laboriosa ed utile ce ne corre e soltanto l’impudenza degli ideologi di professione, spesso lautamente pagati, può giungere al punto di screditare una intera categoria facendo diventare un luogo comune il credere che essa si riempia le tasche sulle ossa dei defunti.
Coraggio dunque, amici del mondo funerario, produttori ed imprese! La vostra presenza e la vostra funzione in un momento così difficile per tutti coloro che devono rivolgersi a voi sono essenziali in una società civile e l’insostituibile ruolo che ricoprite rimane un faro, una luce di speranza che ci guida nelle spesse tenebre di un mondo ottuso e mercificato. Siate sicuri che Tanexpo sarà sempre al vostro fianco per sostenervi facendo tutto il possibile, e talvolta anche di più, per permettervi di abbordare con successo nuovi mercati e nuovi clienti. Buon lavoro a tutti!
 
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