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NECROPOLIS 2001

RUSSIA: un turbinio di emozioni

L'attuale situazione internazionale e la delusione patita in occasione della mia ultima esperienza russa nel 1997, mi avevano quasi indotto ad annullare la mia partecipazione alla nona edizione di Necropolis, fiera del settore funerario e cimiteriale russo, in programma a Mosca dal 9 al 13 ottobre.
Fortunatamente il mio istinto avventuriero e il mio credo fatalista mi hanno convinto a partire, animato dallo stesso entusiasmo con cui affronto ogni nuova avventura.
I nostri compagni di viaggio, le nostre esperienze o le relazioni allacciate in loco spesso determinano il successo o l'insuccesso di un viaggio e, di conseguenza, i nostri giudizi sul paese visitato. In questa circostanza viaggiavo da solo, non condizionato da alcuno, e quindi libero. Libero di incontrare chiunque, di vivere e di conoscere questo paese non come turista ma come ospite, adeguandomi ai ritmi ed alle tradizioni del posto.

Il mio viaggio è iniziato con la riscoperta della città di Mosca, una metropoli che in meno di quattro anni ha saputo compiere una incredibile metamorfosi. La città completamente rimessa a nuovo, i palazzi del centro restaurati ed abbelliti, le strade in ottime condizioni che permettono lo scorrere agevole di un traffico in passato molto caotico, i palazzi storici e del potere impreziositi da una illuminazione che li rende ancora più imponenti, un fiorire di negozi e di attività commerciali, danno subito idea di un cambiamento in corso molto rapido. E poi la gente, ospitale, gentile, disponibile.

Ed è proprio sulla gente che voglio soffermarmi, per tornare al discorso che avevo iniziato prima, sottolineando quanto sia importante conoscere un paese avendo vicino delle persone che, con la loro disponibilità e la loro affabilità, sanno fartelo amare. Io ho avuto questa fortuna, con amici (voglio ricordare i due Andrej, Pasha e sua moglie Collette) che hanno arricchito il mio animo di una esperienza indimenticabile, mi hanno fatto partecipare al loro modo di vivere ed alle loro tradizioni, mi hanno saputo trasferire le loro emozioni, mi hanno fatto sentire un vero russo per cinque lunghi ed indimenticabili giorni.

Ho scoperto i sapori della cucina ucraina e russa, ho assaporato il gusto di pasteggiare a vodka con i rituali brindisi durante il pasto, ho sorriso al loro spirito ed apprezzato le loro barzellette, ho scoperto quanto il freddo li unisca e quanto calore sappiano dare, ho scoperto quanto sia grande e disinteressata la loro ospitalità, ho gioito della loro amicizia.
Ho condiviso il piacere di un bagno russo, il ricordo del nostro passato, ho dialogato del presente e del futuro, mi sono commosso nel lasciarli, convinto di ritornare presto per rivivere queste emozioni, per gioire della loro amicizia, per raccontare a chi mi legge che la Russia ed i russi non sono quegli stereotipi impressi nella nostra mente dalla guerra fredda, ma sono uguali a chi, come noi, sa leggere il mondo che ci circonda con gli occhi e con il cuore.

Entrando nel merito del settore funerario, il mercato russo ha dimostrato, con questa fiera, di essere pronto a competere e a dialogare con i mercati internazionali, mettendo in risalto una grande capacità imprenditoriale ed organizzativa in tutti i settori merceologici, tali da rendere auspicabile una cooperazione proficua tra i nostri paesi in un futuro molto prossimo.
 
Roberto Ruggiero

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