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Inaugurato a Sant'Angelo di Brolo

UN MUSEO DEDICATO AGLI ANGELI

Alcuni anni fa mi recai a Carrara per vedere le cave di marmo. Tra le tante, mi persi finché non vidi una indicazione per Colonnata, paese di cui avevo sentito parlare per la fama acquisita da un suo prodotto tipico, il lardo. Decisi di dare un’occhiata a quelle quattro case arrampicate sulle Alpi Apuane e rimasi stupita constatando come l’economia di quel piccolissimo centro si basasse prevalentemente su quella produzione speziata. Allo stesso modo, quando si parla di Sant’Angelo di Brolo, in Sicilia, viene in mente il salame lì prodotto. Fortunatamente, però, Sant’Angelo ha anche altre attrattive. Nel marzo di quest’anno (all’interno dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia), l’Amministrazione Comunale ha inaugurato un museo dedicato agli angeli.
Allocato presso l’ex Convento di San Francesco, oramai avviato ad un completo restauro, il museo, unico in Italia, si compone di una sezione descrittiva e culturale dedicata all’angelologia e di una pinacoteca costituita dai lavori di circa quaranta artisti che hanno avuto sempre, nella propria produzione, cicli pittorici o scultorei dedicati a queste creature.
Le tipologie di angeli raffigurati sono numerose. Ogni artista ha colto e messo in luce aspetti che fino a due secoli fa avrebbero fatto gridare allo scandalo. Sì, perché al di fuori dalle mura sacre gli angeli vengono tratteggiati in maniera più libera, più interpretativa. Essi appaiono stilizzati, rarefatti, ridotti a puro spirito o mostrati come uomini normali, quale identificazione di una umanità buona e caritatevole. Nell’arte contemporanea si assiste anche ad una nuova visione angelica. L’angelo viene sfidato, corrotto, trasformato, spogliato, dissacrato divenendo anche simbolo erotico. In una cultura prevalentemente laica, descrizione biblica e concezione artistica si sovrappongono e si scontrano. Tutto diviene scevro da orpelli.

La ricerca della verità e un differente senso religioso che pervade i tempi moderni hanno portato ad approfondire il tema in questione, a farsi domande, ad andare oltre il tramandato e al di là dei canoni tradizionali. In un mondo in lotta, l’angelo custode è stato soppiantato dall’Arcangelo guerriero. Il compagno di viaggio pronto ad accoglierci sotto la sua ala protettiva è rimasto intrappolato in illustrazioni infantili, in raffigurazioni innocue ed ingenue.
Ma del resto, com’è fatto un angelo? Spesso lo si rappresenta con grandi ali calde e accoglienti come quelle di una colomba o forti ed immense come quelle di un’aquila; ma siamo proprio certi che le abbia? La sua figura, così per come la conosciamo noi, fa la sua comparsa dopo l’editto di Costantino (quando la religione Cristiana diviene praticabile liberamente) e inizia ad acquisire determinate caratteristiche, a noi familiari, nel medioevo per poi evolversi nel corso dei secoli. In realtà la prima raffigurazione dell’angelo risale al II secolo d.C. ed appare nella catacomba di Priscilla a Roma: era molto differente da quella che ci potremmo aspettare.
Angeli umani, nel tempo, si sono trasformati in angeli-uccello, in cantori, in figure apollinee, in giovani vigorosi, in delicate fanciulle. Da statiche figure reggenti il trono, si sono fatti via via sacerdoti, musicanti, nunzi, giustizieri, nuvola, luce. L’angelo creatura divina ha acquistato carne umana palpitante di emozioni e di sentimenti.
Chissà dove ci traghetterà questo nuovo millennio e quali forme assumeranno gli angeli in futuro: non ci è dato saperlo, ma ci è sembrata importante la costituzione di museo loro dedicato.
 
Vinny Scorsone


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