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Un nuovo mondo... un mondo di nuove opportunità 1/3

Non siamo partiti come i nostri progenitori su caravelle o affascinanti velieri e non abbiamo intrapreso un viaggio della durata di mesi per raggiungere l’altra parte del mondo, ma, anche se in poche ore e con un moderno jet siamo arrivati nell’emisfero australe, analoghi sono stati l’emozione e l’entusiasmo per una impresa che, se pure non proiettata completamente verso l’ignoto, ci ha comunque fatto rivivere le sensazioni forti dell’avventura e della scoperta.
Un’avventura e una scoperta iniziate quasi due anni orsono grazie all’intuizione di Pietro Innocenti, “il viaggiatore” come ama meritatamente definirsi per non aver lasciato inesplorato alcun angolo del pianeta rappresentando Tanexpo in tutte le fiere del mondo, e del patron della stessa Nino Leanza che, forte dei successi e dei riconoscimenti mietuti in patria, ha voluto sondare la possibilità di applicare il “modello Tanexpo” anche all’estero. Sono così iniziate analisi di mercato e sono stati intrapresi viaggi di studio per conoscere e per toccare con mano le diverse realtà, soprattutto nei Paesi emergenti dove esiste una forte richiesta di prodotti e di tecnologia e dove sono ancora assai carenti gli aspetti pratici e organizzativi tra i quali, in particolare, eventi atti a mettere in contatto domanda e offerta.
Determinanti in questa fase sono stati gli incontri con Francesco Di Pace, italiano di nascita, ma residente a San Paolo dall’età di sei anni, che vanta una grande esperienza nel settore funerario brasiliano anche per essere egli stesso produttore di articoli funebri, con Garcez Filho, proprietario del complesso cimiteriale verticale Atlânticos Memorial Garden a Fortaleza, con Josè “Pepe” Altstut, titolare in quel di Santos di un altro cimitero verticale considerato il più alto del mondo, con Iracema Nobre, a capo, con il marito, dell’omonimo gruppo che si attesta come una delle maggiori imprese funerarie del Brasile diversificando la propria offerta anche con un importante servizio di previdenza funeraria, con Manolo Rodriguez Gonzales, titolare insieme al già citato Pepe Altstut della nuova società Tributum specializzata nei servizi funebri di alto livello, con Teresa Saavedra, presidente di Alpar, l’associazione sovranazionale dei cimiteri e delle imprese di tutta l’America Latina, ed infine con Lourival Panhozzi, presidente di Abredif, l’associazione brasiliana di impresari funebri.
Il Brasile, tra gli Stati emergenti a livello mondiale rappresentati dal ben noto acronimo BRIC (Brasile, Russia, India e Cina a cui ora si sta aggiungendo anche il Sudafrica, modificando la sigla in BRICS) è stato il Paese – a dire il vero data la sua vastità che eguaglia quasi l’estensione dell’intera Europa si potrebbe quasi non a torto definire un continente - in cui maggiormente sono emerse le caratteristiche per potere intraprendere attività commerciali stabilendo nuovi ed importanti contatti. È infatti risaputo che il Brasile, per il suo aumento esponenziale del consumo interno che conferma un trend positivo anno dopo anno, è visto come un attore di prim’ordine sulla scena economica mondiale. La popolazione, che conta un numero di individui che sfiora la soglia dei 200 milioni, si sta avvicinando ad un tenore di vita sempre più simile a quello dei Paesi industrializzati e conseguentemente le sacche di povertà, purtroppo ancora presenti, sono destinate a ridursi sempre più. Questo sviluppo, forse un po’ inatteso e quanto mai dinamico, ha concentrato sull’ex colonia portoghese l’attenzione del mondo attraendo investitori e apportando ingenti capitali esteri.
In questo contesto è nato il progetto Tanexpo World Brasil, con la consapevolezza che se la qualità della vita è in continuo miglioramento, ciò non può non avere positive ricadute in tutti i settori, non escluso quello funerario. È naturale che le famiglie, godendo di un aumentato benessere, siano maggiormente disposte a riservare budget più consistenti per tutti i beni, i servizi e gli eventi della vita, compreso il funerale dei propri congiunti. Va anche detto che, come in molti Paesi stranieri, anche in Brasile è assai diffusa la pratica della cosiddetta “previdenza funeraria” per cui gran parte della popolazione sottoscrive contratti di questo tipo direttamente con le imprese di onoranze funebri pagando in anticipo, con modeste somme mensili o annuali, i costi delle proprie esequie o di quelle dei propri familiari. Con la ratealizzazione delle spese è facile accedere ad un tipo di servizio più esclusivo: ecco quindi che i prodotti del nostro made in Italy, di livello decisamente superiore a quelli locali e dunque più costosi anche per via dei non trascurabili dazi doganali, possono trovare buona accoglienza. Non va poi trascurato il fatto che il Brasile ha una cultura latina e quindi una sensibilità e un modus operandi simili ai nostri, ancor più se si considera che gran parte della popolazione è di origine italiana (lo testimoniamo i numerosissimi cognomi) e che la discendenza prova tuttora un sentimento di ammirazione per tutto ciò che proviene dal Bel Paese, aspetto, questo, che influenza positivamente quando si deve operare una scelta sull’acquisto di un manufatto.
[continua]


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