- n. 10 - Ottobre 2003
- Architettura
Appositamente realizzato, dallo scorso novembre ospita le commemorazioni non religiose dei defunti
a Milano il nuovo tempio civile
L'Assessore ai Servizi Funebri e Cimiteriali del Comune di Milano,
Giulio Gallera, rispondendo alla esigenza espressa da molti cittadini di avere un luogo dove commemorare in forma civile la scomparsa di un proprio congiunto, ha fatto realizzare presso il Cimitero cittadino di Bruzzano un
Tempio Civile, che è a disposizione dei cittadini dallo scorso novembre.
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I parenti dei defunti che non professavano alcuna fede religiosa – spiega l'Assessore -
erano costretti a commemorare i propri cari nei luoghi più disparati, come le camere mortuarie degli ospedali, le palestre, le sale dei circoli e delle cooperative. Per questo il Comune di Milano ha deciso di mettere a disposizione di tutti i milanesi un luogo appositamente dedicato alla commemorazione e al commiato di coloro che non professano alcuna religione. Con la realizzazione del Tempio Civile a Bruzzano, primo esempio in Italia, ho accolto e condiviso l'istanza liberale e laica di prevedere per qualunque cittadino, a prescindere dal credo religioso, un dignitoso momento di ricordo e di commiato".
Il Tempio Civile, primo esempio in Italia di luogo appositamente dedicato alle commemorazioni civili, è situato all'interno del Cimitero di Bruzzano (piazzale Martiri della Deportazione). È stato realizzato per svolgere al meglio tale funzione.
Le pareti in lastra di pietra che delimitano lo spazio interno sono state rivestite con appositi tendaggi che contribuiscono a caratterizzare l'area destinata alla cerimonia; le tende rivestono tutte le pareti, i tre ingressi e la pedana semicircolare in pietra, pendendo anche dalla balaustra superiore, e delimitano lo spazio posteriore, al quale il pubblico non accede, che è adibito a servizio di deposito delle sedie e dei materiali vari, musicali e sonori. La porta centrale serve per l'ingresso e l'uscita del carrello con il feretro, mentre le due porte laterali servono per il pubblico. Attorno alla pedana semicircolare esistente se ne è creata un'altra in legno, che permette di arrivare nella parte centrale ad una quota leggermente sopraelevata, in modo da consentire la visione al di sopra quella in pietra; si è voluto così indicare e permettere un ulteriore percorso di meditazione. Le quarantotto sedute sono poste a emiciclo attorno al feretro, dietro al quale potranno trovare posto i congiunti più stretti e il cerimoniere: il carrello porta feretro si attesterà davanti al leggio, dove sarà posizionato l'impianto di diffusione sonora (i quatto diffusori saranno sistemati sulle quattro pareti che circondano le sedie).
L'illuminazione generale, anche in considerazione dell'utilizzo temporale delle funzioni, è volutamente abbassata di tono, in modo da far risaltare quella naturale che piove dall'alto, accentuata da una lampada a sospensione, a fascio concentrato, appesa al tamburo di copertura. Tutte le altre luci sono offuscate dalle tende mediante plafoniere perimetrali poste a terra, a soffitto e sulla balaustra superiore dietro i tendaggi. Le plafoniere sono fissate al pavimento mediante degli angolari avvitati al pavimento stesso così come quelle appese alla balaustra e al soffitto.
Il soppalco presente potrà essere utilizzato per l'esposizione di gonfaloni e di insegne.
Roberta Balboni