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LINO BIANCO E NIENTE FIORI

Per la religione ebraica, il dolore si manifesta anche con la lacerazione delle vesti.


Durante il lutto, i parenti non escono di casa e non bevono vino. Al defunto non vengono portate corone ed è vietata la cremazione


La loro storia è nata circa quattromila anni fa. Oggi sono più di dieci milioni: sparsi in tutto il mondo, gli ebrei sono uniti dalla consapevolezza di essere i discendenti di Abramo. Questo grande patriarca, nato in Caldea attorno al 1813 a.C., si votò al servizio del Dio Unico, creatore del cielo e della terra, e strinse con Lui l'Alleanza.
Nacque così la religione ebraica: Abramo e i suoi discendenti dovevano diffondere la fede nel Creatore e comportarsi con rettitudine e giustizia. In cambio, Dio avrebbe vegliato su di loro e avrebbe donato il possesso della Terra Santa. Per l'ebraismo non c'è peccato originale, la colpa di Adamo ha causato solamente la mortalità del corpo.
Tra i precetti fondamentali, quello di garantire il diritto alla vita e di contrastare tutto ciò che la mette in pericolo; consolare gli afflitti, visitare gli ammalati, fornire di dote le fidanzate diseredate sono regole basilari imposte dalla pietà. Come pure dettata dal sentimento pietoso è la particolare cura dei morti.


VEGLIA E LUTTO, MA NESSUNA CORONA
Il rito funebre comincia con la pulitura del corpo, indispensabile per conferirgli lo stato di purezza, simboleggiato anche dall'abito bianco di lino con cui la salma viene rivestita. Dopo la veglia funebre, il defunto viene sepolto nella parte del cimitero riservata agli israeliti. Fiori e corone sono da evitare e la cremazione è rigorosamente vietata.
I parenti del morto manifestano il loro dolore con la lacerazione delle vesti e per un mese devono astenersi dal bere vino e mangiare carne. Durante la prima settimana di lutto i parenti stretti del defunto rimangono rinchiusi nella dimora in cui viveva la persona deceduta e possono uscire prima della scadenza soltanto in concomitanza con il sabato: infatti quel giorno santo è dedicato alla gioia e deve essere privo di ogni manifestazione di dolore. La durata del lutto varia a seconda del grado di parentela. Per un padre dura undici mesi, come pure per un figlio o una madre.
Si protrae invece per quattro settimane per un fratello, una sorella, la moglie o il marito. Nelle ricorrenze funebri, la preghiera in commemorazione del defunto, il "Kaddish", non contiene alcun riferimento alla morte o all'estinto, ma si limita a proclamare la grandezza di "Colui che ha creato ogni cosa secondo la sua volontà e che farà sì che venga il suo regno".
E' un segno di sottomissione e accettazione della giustizia di Dio. La religione ebraica prescrive un particolare obbligo per i sacerdoti: quello di non contaminarsi con i morti, eccetto che con il cadavere di un parente stretto. In più, devono essere seppelliti in una parte separata del cimitero ebraico.


IL FONDAMENTO DELL'EBRAISMO
Composta da cinque libri, la Torà, prima parte della Bibbia conosciuta dai cristiani come Antico Testamento, è il pilastro su cui si basa la religione ebraica.
La Torà è considerata rilevazione divina e significa Legge, Insegnamento: contiene le regole della vita sacerdotale di Israele mescolate a narrazioni relative alle origini del mondo, alla nascita del popolo ebraico in terra Caldea, all'Alleanza tra Dio ad Abramo, fino alle Tavole della Legge che Mosè ricevette sul Monte Sinai da Dio, quei Dieci Comandamenti quasi simili a quelli fatti propri dal Cristianesimo.
Dopo il 135 d.C., quando l'imperatore Adriano li piegò definitivamente, vietando l'insegnamento della legge ebraica, gli ebrei si sparsero per il mondo: da quel momento, la loro unità fu garantita dal Talmud, una sintesi della Legge orale tramandata dagli antichi ebrei nomadi, redatta in centinaia di anni dai dottori della Legge.


MONDO TERRENO ED ALDILÀ
Per gli ebrei, vi è fede in un solo Dio, che si prende cura degli uomini e che non li abbandonerà mai, anzi li ricompenserà. Un Dio che vuole liberare il mondo dai peccati, salvarlo e colmarlo di felicità. Per arrivare alla salvezza del mondo, l'uomo deve collaborare con il Creatore, obbedendo alla legge morale che prescrive bontà, misericordia e giustizia.
Così, il regno di Dio non è limitato all'aldilà, ma va realizzato già in terra ad opera dell'uomo sotto la guida di Dio. Secondo l'ebraismo, il mondo terreno è l'anticamera del Regno di Dio, che verrà inaugurato dal Messia, un essere mortale il cui avvento è tuttora atteso. Dopo la morte, i giusti saranno premiati con la vita eterna e avranno accesso al Gran Eden, il Giardino delle delizie, in cui godranno della presenza di Dio: tale beneficio non è riservato solo al popolo di Israele, ma ai giusti di tutte le nazioni del mondo.
I MOMENTI DI PREGHIERA
Le osservanze religiose cui è tenuto anche il giovane fedele hanno inizio al risveglio con l'abluzione delle mani, nello stesso tempo atto igienico e rito di purificazione: con questo, si ringrazia Dio che ha creato il corpo umano e che ogni giorno restituisce ad ognuno, dopo il sonno, l'anima nelle primitive condizioni di purezza che vanno mantenute tali.
Il rito dell'abluzione è obbligatorio anche prima di ogni pasto e deve essere accompagnato da una benedizione. Gli ebrei pregano tre volte al giorno, al mattino, al pomeriggio e di sera. Il sabato e nei giorni di festa si celebrano funzioni supplementari. L'orazione è quasi sempre collettiva e viene effettuata da un gruppo di dieci fedeli maschi adulti. Anche le donne sono tenute all'osservanza del culto, ma possono fruire di particolari dispense dalla loro presenza alle funzioni religiose in caso di impegni legati alla conduzione della vita familiare.
Secondo stime recenti, gli ebrei nel mondo sono circa 14 milioni, di cui 5 vivono dal 1950 nello stato d'Israele. Il gruppo più nutrito, sui 7 milioni, risiede fra il nord e il sud America; oltre 3 milioni sono presenti in Europa, compresa l'ex Unione Sovietica. Piccole minoranze sono stanziate in Sudafrica e in Australia.


TOMBE EBRAICHE, TESORI D'ARTE Il cimitero ebraico di Pisa è tra i più antichi del mondo.
Inserito in maniera armonica nel monumentale complesso di Piazza dei Miracoli, vicino alla famosissima torre pendente, è ininterrottamente in uso dal 1648. Si tratta di antiche memorie sepolcrali, di rilevante valore storico ed artistico, che conservano scritte non solo in ebraico ed italiano, ma anche in lingua spagnola e portoghese del XVII e XVIII secolo.
Nel cimitero pisano, si apre uno straordinario ventaglio di testimonianze: dai tumuli a forma di parallelepipedo di tradizione iberica ai monumenti stile Impero del primo Ottocento. Non mancano tabernacoli gotici del pieno Ottocento e tombe stile Liberty del primo Novecento.
 
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