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Una legge per i Monumentali

Per la prima volta in Italia, approvato il pdl per il riconoscimento e la valorizzazione dei Cimiteri Storici in Emilia Romagna.

La situazione critica dei cimiteri italiani è da tempo al centro di numerosi dibattiti e analisi: le problematiche di questi luoghi, fondamentali per la popolazione e per l’intero tessuto sociale, sono evidenti. Spesso sulle pagine della nostra rivista ospitiamo articoli che, alla ricerca di una soluzione che possa ridurre l’incuria e lo stato di abbandono in cui molti di essi si trovano o rischiano di cadere, ne analizzano le criticità.

L’importanza di agire in tempi brevi è evidente: i cimiteri italiani sono spesso luoghi storici, dal gusto e dall’attenzione ai particolari tipici del passato ma progettati e realizzati secoli fa e per questo patrimonio da salvaguardare. Questi luoghi ospitano da centinaia di anni le spoglie della nostra civiltà: è qui che si possono trovare le tombe di personaggi noti, artisti, musicisti, politici che hanno contribuito a trasformare l’Italia. Ma non solo. I cimiteri rivestono anche un ruolo importante per la popolazione: intimi, silenziosi e in qualche modo privati, sono i luoghi dove si va per “visitare” chi non c’è più, per parlare con i propri antenati o anche soltanto per ammirare le sculture antiche e pregiate di tombe, cappelle e mausolei.
Molti cimiteri italiani sono ritenuti dei veri e propri luoghi di interesse storico e culturale. è il caso dei Cimiteri Monumentali come la Certosa di Bologna, quello di Milano, la Villetta di Parma e tantissimi altri. Ed è proprio per la tutela di questi cimiteri che la Commissione Cultura dell’Emilia Romagna ha approvato, il 5 dicembre scorso, il progetto di legge “Riconoscimento e valorizzazione dei Cimiteri Monumentali e storici della Regione Emilia Romagna”, presentato il 10 novembre dalla giunta.

La legge

Il progetto di legge era arrivato dalla giunta che lo aveva presentato in prima udienza alla Commissione assembleare Cultura a inizio novembre, seguendo la scia del processo di patrimonializzazione dei cimiteri promosso dall’Asce (Association of Significant Cemeteries in Europe), organizzazione no profit che da più di venti anni opera per il riconoscimento e la valorizzazione dei cimiteri più belli e importanti d’Europa. Numerosi cimiteri riconosciuti dall’associazione sono italiani, una decina quelli dell’Emilia Romagna. è grazie al folto numero di necropoli emiliano-romagnole presenti all’interno dei Significant Cemeteries (Cimiteri significativi) riconosciuti dall’associazione che si è deciso di promuovere il riconoscimento e la valorizzazione di numerosi altri siti presenti in regione che potrebbero e dovrebbero rientrare in questa categoria per storia e bellezza. Le motivazioni della proposta sono ben spiegate nella relazione allegata al Progetto di Legge: “Al di là del loro ruolo storico da sempre riconosciuto di lieux de mémoire, i cimiteri “significativi” (significant) sono, almeno da un ventennio a questa parte, oggetto di una serie di operazioni di valorizzazione e promozione a livello europeo: tale processo di patrimonializzazione ha trovato una sede di elezione nell’Associazione no profit Asce. – si legge nel documento – La nostra regione, con una decina di siti cimiteriali membri di ASCE, è sicuramente una delle aree europee maggiormente rappresentate”. Tra le altre cose, l’associazione ha ottenuto dal Consiglio d’Europa il riconoscimento della European Cemeteries Route come “Cultural Route”; all’interno di questa “Strada dei cimiteri europei” sono state inserite anche le necropoli di Bologna e Ferrara.
Il cimitero non è solo “luogo di memorie collettive e personali e quindi documento storico pluristratificato, ma anche vero e proprio museo d’arte statuaria site specific (non si può scrivere una credibile storia della scultura dell’Ottocento e del primo Novecento senza dare centralità ai cimiteri)” continua la relazione, che spiega anche come le necropoli siano “veri e propri musei della città: luoghi in cui è leggibile la storia di una comunità, sia attraverso i monumenti che ne ricordano eventi rilevanti (guerre, moti
insurrezionali), sia attraverso le tombe dei personaggi che hanno partecipato nei diversi ruoli allo svolgersi delle vicende cittadine”.

Approvata in assemblea il 5 dicembre, la legge ha le finalità di “valorizzazione, attraverso la salvaguardia, conservazione e promozione, dei Cimiteri Monumentali e Storici, veri e propri patrimoni culturali dell’Emilia Romagna che vanno resi ancor più fruibili al pubblico”, come è scritto nel comunicato stampa diffuso dall’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione.

I Cimiteri Monumentali

Ma quali sono le necropoli che possono accedere al riconoscimento di cimitero monumentale? Nella relazione presentata dalla giunta si parlava di circa 80 “siti cimiteriali della Regione Emilia-Romagna da annettere nel perimetro della presente legge. Il loro riconoscimento, fondato su di un censimento esaustivo, affidato al Settore Patrimonio Culturale, dovrebbe pertanto costituire la prima azione di valorizzazione da promuovere su base regionale”.

Nella nota dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio si descrive nello specifico che “per cimiteri monumentali e storici si intendono quei luoghi di sepoltura caratterizzati da importanti presenze monumentali, collegati a rilevanti episodi storici o a specifici ambiti religiosi e comunque riconducibili, anche in forza di particolari caratteristiche paesaggistiche, alla categoria dei cultural landscapes”.

Inoltre, la legge individua i requisiti minimi necessari per poter accedere alla categoria e la Giunta ha approvato i bandi “per la concessione di contributi per progetti presentati da soggetti titolari e gestori di strutture riconosciute” come tali. Infine, queste necropoli verranno pubblicate sul sito della Regione in un’area dedicata, accompagnate da una guida di “itinerari e paesaggi culturali, interpretativi, narrativi e turistico-culturali connessi ai siti cimiteriali e alle comunità di riferimento”.

Il commento

Federico Alessandro Amico, consigliere regionale, è stato uno dei maggiori promotori e relatore del progetto di legge: «I cimiteri devono essere considerati come parte integrante del patrimonio scultoreo e architettonico del nostro Paese. Raccontano storie, legami e trasformazioni che sono avvenute all’interno delle comunità. Con questa legge, oltre a riconoscere i cimiteri significativi, si entra a far parte di un processo di valorizzazione a livello europeo» ha dichiarato. Anche l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori ha commentato l’importante obiettivo della legge: «Attraverso questa legge, prima in Italia nel suo genere, la Regione si propone di riconoscere i cimiteri significativi quali elementi del patrimonio culturale regionale da salvaguardare e valorizzare, come strumento di coesione e crescita culturale delle comunità».

La legge per il riconoscimento e la tutela dei Cimiteri Storici è un passo importante per la valorizzazione di questi luoghi che rappresentano una parte importante del nostro Paese, ora c’è da sperare che altre regioni seguano le orme dell’Emilia Romagna e lavorino al restauro di queste aree di interesse storico e culturale per la popolazione.
 
Tanja Pinzauti

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