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La stranezza

Il film di Roberto Andò che immagina il percorso creativo dell’opera più conosciuta di Luigi Pirandello.

Presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma, La stranezza è il film di Roberto Andò proiettato recentemente nelle sale cinematografiche che si è guadagnato il "Biglietto d'oro" come miglior incasso di film italiano della stagione.

È un racconto fantastico ma verosimile che intende indagare sulla genesi dell’opera più conosciuta e rivoluzionaria di Luigi Pirandello: Sei personaggi in cerca d’autore, la pièce teatrale che gli valse il Nobel per la letteratura nel 1934 “per lo schietto e geniale rinnovamento nell’arte scenica e drammatica”.

Siamo in Sicilia nel 1920. Il film si apre con la scena di un distinto signore che scende dal treno alla stazione di Girgenti, il suo paese natale. Si tratta di Luigi Pirandello, interpretato da un ineccepibile Toni Servillo, che arriva da Roma per festeggiare gli ottant’anni dell'amico Giovanni Verga. Ma il destino ci mette subito del suo e proprio quando giunge in paese appende che la sua anziana balia è appena venuta a mancare. Decide quindi di cambiare i piani e di recarsi subito a renderle omaggio, nonché di organizzarle un funerale come si deve. È così che conosce i due curiosi becchini Bastiano Vella e Nofrio Principato (Ficarra e Picone) appassionati di teatro. Per le difficoltà incontrate al momento della sepoltura del feretro a causa dei traffici di un impiegato comunale che ha rivenduto ad altri il loculo già precedentemente pagato, i rapporti tra Pirandello e i due impresari diventano piuttosto frequenti e in un momento di confidenza i due rivelano al loro importante cliente, che in un primo momento non riconoscono, che stanno per mettere in scena uno spettacolo amatoriale.

Pirandello, trovandosi in un momento di grande crisi creativa, si interessa molto a questo progetto e segue, per lo più di nascosto, le varie fasi della stesura e delle prove. Le vicende personali di Nofrio, costretto ad una convivenza infelice con la moglie e il suocero, da cui ha ereditato l'impresa di pompe funebri, e di Bastiano, ossessionato nel volere tenere la sorella Santina lontana dagli uomini, come pure le pittoresche vicissitudini di altri bizzarri personaggi del paese, sono una nuova fonte di ispirazione per il drammaturgo e scrittore siciliano.

Finalmente, dopo varie peripezie, la commedia della "Compagnia Filodrammatica Siciliana Principato e Vella" va in scena. Ma ecco che accade qualcosa di inaspettato: l’impiegato comunale reo dei commerci illeciti al cimitero si riconosce in uno dei personaggi che sembra stia facendo la sua parodia e in sala scoppia la bagarre tra pubblico e attori. Ma appena le acque paiono calmarsi e lo spettacolo riprende, succede che uno degli attori innamorato da sempre di Santina scopre che la donna è l’amante segreta di Nofrio e la reazione di Bastiano, accecato dalla rabbia, non si fa attendere affrontando il collega direttamente sul palco. Ed è proprio quando diventa impossibile distinguere la realtà dalla finzione, che Pirandello è colto da un’improvvisa illuminazione che sbloccherà la sua situazione di stallo creativo e porterà finalmente a compimento quella strana idea che aveva da tempo in testa ma a cui non riusciva a dare voce.
Passano alcuni mesi e i due impresari funebri vengono invitati dallo stesso Pirandello al teatro Valle a Roma per la prima di Sei personaggi in cerca d’autore. Il viaggio verso la capitale sarà per loro occasione di riconciliazione, in nome dell’arte e del teatro. Ai due amici appare subito chiaro come lo spettacolo, che va in scena nel maggio 1921, si sia ispirato alle rocambolesche vicende della loro sgangherata compagnia. Pirandello fa cadere quella barriera insuperabile tra il palco e la platea, superando spazi fisici ed artistici.

Una innovazione a cui il pubblico non è preparato e a cui, sia nel film che nella realtà, gli spettatori reagiranno in modo pesante al grido di “vergogna!” e “impostore!” costringendo l’autore alla fuga. Prima di lasciare il teatro Pirandello vuole sapere se i due attori amatoriali siciliani siano venuti ad assistere allo spettacolo. Il suo assistente gli riferisce di non aver mai ricevuto disposizione di invitare nessuno che corrispondesse ai loro nomi. Ancora una volta finzione e realtà si compenetrano e diventa impossibile separare i due piani. Nel frattempo Nofrio e Bastiano, che durante il parapiglia erano rimasti nascosti, si ritrovano soli nel teatro vuoto, dove finalmente ogni cosa torna al suo posto poiché come recitano "quello che si poteva fare è stato fatto". Una affermazione che lascia intendere che grazie a loro - personaggi veri o espediente narrativo che siano - l’opera è stata possibile e nonostante l’esordio di Sei personaggi in cerca d’autore sia stato un autentico fiasco, perché probabilmente troppo all’avanguardia per i tempi, è diventata in seguito una pietra miliare del teatro moderno.

La stranezza è un film che tratta aspetti profondi in modo leggero. È un tentativo ben riuscito di indagare sui processi creativi di un’opera d’arte. È inoltre una riflessione sul rapporto tra attori e spettatori in un contesto dove le rappresentazioni avvengono dal vivo.
Quando si parla di Sei personaggi in cerca d’autore si parla di “meta-teatro”, ovvero di teatro nel teatro, del racconto della preparazione di una rappresentazione teatrale svelando il meccanismo che sottintende la creazione artistica e il passaggio dalla persona al personaggio.
Roberto Andò riesce con successo a trasporre tutto questo in un film, grazie ad una sapiente messa in scena e alla scelta di attori di grande spessore. Se alla bravura e alla personalità di Toni Servillo siamo da tempo avvezzi, stupisce invece il grande talento della coppia comica Ficarra e Picone, che trascendono il consueto copione di spassose macchiette. E se Toni Servillo ha incarnato una figura che rimane in un certo qual modo sullo sfondo, Salvo Ficarra e Valentino Picone sono i veri protagonisti della storia. Attori a tutto tondo, capaci di passare dal registro drammatico a quello farsesco con grande naturalezza, si sono rivelati perfetti per questo ruolo anche grazie alla loro innata “sicilianità”.

La morte non è il tema su cui è costruita la storia, ma di certo la pervade. C’è la consapevolezza che faccia parte della vita stessa, non ci si sottrae né la si combatte, ma viene piuttosto affrontata con grande ironia a cominciare dal mestiere di becchini dei due protagonisti dai tratti spesso esilaranti.

Un film insolito, come il suo titolo, intimistico e arguto ma anche ricco di molti spunti umoristici che ne attutiscono la gravità e conferiscono alla narrazione ritmo e freschezza.
Da vedere.

SCHEDA FILM

Titolo originale: La Stranezza
Genere: Commedia, drammatico, storico
Paese di produzione: Italia
Anno: 2022
Durata: 103 minuti
Regia: Roberto Andò
Interpreti principali: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò
Casa di Produzione: BiBi Film, Tramp Ltd.
Distribuzione: Medusa Film, Rai Cinema
 
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