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Donne che contano

Intervista a Patrizia Corti e Valeria Valsecchi, titolari dell’impresa VOF Valsecchi e della rinomata ditta Radiv.

Non c’è impresario funebre che non conosca la Radiv, leader nella produzione di articoli funerari in Italia. Non tutti però sanno che a capo dell’azienda lombarda vi sono anche due donne, Patrizia Corti e Valeria Valsecchi, che gestiscono anche la VOF (Valsecchi Onoranze funebri), un’impresa fondata nel 1956 che oggi, con 19 addetti, un parco auto di 12 vetture e una casa del commiato, serve molti comuni dell’area compresa tra Como e Lecco.

Cominciamo la nostra chiacchierata con la signora Patrizia a cui chiediamo come è giunta ad operare in questo settore.
“Ho iniziato nel 1976 coinvolta da mio marito Alvaro che aveva ereditato l'impresa funebre dai genitori. Mi sono appassionata subito a questo lavoro perché basato su valori  importanti dove la comprensione e l’empatia sono alla base dei rapporti umani. Ancora oggi, anche se il mio ruolo è dirigenziale, ci tengo sempre ad occuparmi in prima persona del contratto con i parenti, oltre a seguire tutte le pratiche amministrative e la contabilità aziendale. Pochi anni dopo il mio ingresso nell’attività di famiglia, assieme a mio marito abbiamo deciso di coronare un sogno che avevamo nel cassetto: occuparci anche della produzione di articoli ed accessori funebri per poter disporre di prodotti di alta gamma e, contemporaneamente, immetterli sul mercato. È così che nel 1979 è nata la Radiv e gli impegni si sono intensificati, anche perché in quegli anni la famiglia si è allargata con la venuta al mondo dei nostri quattro figli Davide, Ivan, Mattia e Valeria, oggi tutti parte integrante dell’azienda”.

Da quando l’impresa è passata sotto la sua direzione sono stati apportati cambiamenti imprimendo un tratto più femminile?
“Purtroppo la scelta di cambiare non è stata decisa a tavolino ma ci è piovuta addosso con la morte improvvisa di mio marito, nell’agosto 2005. Dirigere tutto quello che avevamo creato io e Alvaro da sola e da un momento all’altro, non è stato semplice. Inizialmente mi sono sempre attenuta l'indirizzo dato da lui, cercando ovviamente di migliorare costantemente. Sicuramente la presenza di una donna in un’azienda come la nostra è un valore aggiunto, ma nulla si potrebbe fare senza la collaborazione di tutta la famiglia. Ognuno ha il suo ruolo e questo ci permette di fare scelte equilibrate e dare sempre un servizio meritevole”. 

É proprio nelle situazioni difficili che le donne sanno emergere, mostrando quella resilienza e quella caparbietà, derivate probabilmente dai ruoli difficili che hanno dovuto interpretare nel corso dei secoli.

Forse non è un caso che la continuità e il futuro dell’azienda sia stata riposta nelle mani di un’altra donna - la figlia Valeria Valsecchi – che già da qualche anno riveste una posizione importante all’interno della società.
“Sono entrata in azienda nel 2009 – ci racconta Valeria - dopo il diploma in stilismo. Sono socia in entrambe le aziende ma mi occupo principalmente della Radiv e della creazione di articoli funebri, che spaziano dalle camere ardenti, ai reggibara, candelabri, leggii, imbottiture. Presenti su tutto il territorio nazionale, abbiamo ora esteso la nostra offerta anche all’estero, servendo onoranze funebri in Francia, Belgio, Germania, Inghilterra, Russia e persino Giappone! Siamo apprezzati non solo per la qualità e la varietà delle proposte, ma anche per l’artigianalità, la cura del dettaglio e la flessibilità. Sappiamo sempre interpretare i suggerimenti e le richieste dei clienti e siamo in grado di realizzare anche articoli su misura”.

Ha introdotto novità nelle proposte Radiv o ha preferito proseguire sulla linea già tracciata? 

“Ho preferito non discostarmi dalla strada indicata da mio padre che ha sempre avuto buon gusto e lungimiranza. Ho usato i miei studi per creare qualcosa di nuovo, mantenendo però lo stile che ha caratterizzato la nostra ditta per 40 anni poichè lo ritengo vincente. Infatti, nonostante il tempo, le nostre creazioni continuano a riscuotere grande consenso perché risultano sempre attuali, mai eccessive e adatte all’ambiente”.

Pensate che essere donne abbia influito positivamente sul vostro tipo di attività?
“Pensiamo più che altro che per fare un lavoro come questo – continua Patrizia - serva una certa sensibilità, che può essere una caratteristica di entrambi i sessi. Essendoci passate, ci sentiamo sempre vicine alle persone che perdono un loro caro e per questo risulta più facile comprendere e affrontare al meglio le svariate situazioni che si presentano”.

Vi ha creato qualche difficoltà il rapporto con i clienti per il fatto di essere donne?
“Direi che non è mai stato un problema, ci siamo sempre difese bene! - conclude sorridendo Valeria. - I rapporti con i clienti non sempre sono semplici ma ciò è indipendente dall’appartenenza di genere. D’altronde anche all’interno della nostra struttura c’è grande spirito di collaborazione e spesso siamo intercambiabili, non ci tiriamo indietro nel caso ci siano vestizioni da fare o lavori più "pratici" che solitamente spettano ai miei fratelli”.

Una significativa testimonianza di forza e di coraggio che porta al superamento di momenti estremamente critici e all’affermazione professionale e personale, nel segno della continuità.
 
Raffaella Segantin


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