- n. 4 - Luglio/Agosto 2019
- Intervista a...
Taddia Group: da 30 anni al fianco degli impresari
Abbiamo Intervistato Alessandro Taddia, presidente dell’omonimo gruppo, che ci racconta i progetti a beneficio delle imprese funebri.
Taddia Group è un’affermata realtà imprenditoriale in
franchising, che opera da oltre
30 anni nel settore del risarcimento, con più di 120 sedi in Italia. Taddia Group offre un servizio completo e professionale, innovativo e al passo coi tempi. L'ingente volume di pratiche portate a buon fine e la fiducia guadagnatasi negli anni nei confronti dei clienti, permette agli affiliati vantaggi esclusivi. Grazie all’esperienza e allo studio di situazioni particolari, la Taddia Group nel tempo ha introdotto tante novità a beneficio del settore funerario, agevolando e rendendo unico un servizio complesso quanto delicato.
Di seguito l’
intervista al presidente Alessandro Taddia, che ci racconta come e perché abbia deciso di intraprendere questo percorso nell’ambito del mondo funerario.
Da cosa è scaturito il desiderio di inserirsi in questo settore imprenditoriale?
“Ciò che mi ha maggiormente stimolato ad avvicinarmi a questo settore è stata la possibilità di fornire un contatto umano, ormai perso nel tempo, dove la sensibilità e la professionalità determinano una differenza sostanziale. La nostra competenza, unita alla dedizione nei confronti dei parenti che hanno subìto un grave lutto, ci consente di studiare con attenzione ogni minimo danno e quantificarlo al meglio, oltre ad offrire una vera assistenza, anche psicologica ed umana, a persone in un particolare momento di sofferenza per la perdita, spesso traumatica, di un loro caro”.
In che modo ha introdotto novità e aggiornamenti in questo settore?
“L’esperienza sul campo e il
background sociologico acquisito in tanti anni di lavoro, mi hanno permesso di studiare e portare innovazione in maniera quanto più efficace, sensibile ed attenta in un contesto così delicato ma al tempo stesso sempre in continua evoluzione, dato che si tratta di una professione che riveste anche un aspetto sociale”.
La Taddia Group ha convenzionato oltre 500 imprese funebri in tutta Italia. Si tratta di un settore poco incline ai cambiamenti, come è riuscito a trainarle e a coinvolgere nei suoi progetti?
“Le onoranze funebri sono protagoniste di un’evoluzione enorme. Senz’altro la non buona nomea di alcune agenzie ha contribuito ad accrescere nell’opinione pubblica una naturale diffidenza o, addirittura, una certa avversione nei confronti degli imprenditori del settore. Ma d’altro canto la professionalità di altre ha reso questa figura particolare, senz’altro più apprezzabile. Ciò di cui mi vanto è la concretezza confermata dai numeri. Siamo stati i primi a credere nelle potenzialità di questo settore e posso dire a gran voce che mentre gli altri possono solo parlare, noi siamo in grado di assicurare concretezza e solidità”.
Qual è il valore aggiunto del suo servizio?
“Il lato umano è quello che fa la differenza. Per dare un buon servizio dobbiamo essere in parte coinvolti. Dopodiché solamente l’esperienza può favorire l’idea di novità che scaturisce da una consapevolezza comune. Un altro punto importante è il coinvolgimento digitale che inevitabilmente deve essere preso in considerazione per essere sempre all’avanguardia e al passo con i tempi, tenendo costantemente presente le esigenze dei parenti e tutte le incombenze che devono svolgere a seguito della morte di un loro congiunto. Quindi, non solo gestire un sinistro per ottenere il giusto risarcimento, ma anche essere una valida guida in tutte le cose da assolvere, o provvedere direttamente alla loro esecuzione”.
Ma entriamo nel merito dei progetti e dei servizi aggiuntivi che possono rappresentare un punto di svolta nel settore funerario.
“Lavorando quotidianamente con gli impresari funebri, ho capito che l’auto funebre è il loro biglietto da visita più importante, il principale mezzo con cui l’impresa si relaziona con il pubblico, con cui si mostra, si promuove e palesa la sua immagine. Questo è stato il punto di partenza nella definizione del mio ultimo, ambizioso progetto:
concedere in comodato d’uso gratuito un auto funebre Maserati per 6 mesi a quell’impresa funebre che ci segnala e ci fa prendere in gestione un sinistro mortale (oltre al pagamento del funerale, come da prassi consolidata)".
Perché un auto della casa Maserati?
"Consultandomi con le imprese ed effettuando ricerche sui mezzi top di gamma del settore, la scelta è ricaduta sulla Maserati ed in particolare su un’azienda costruttrice, autorizzata dalla casa madre, che si occupa dei migliori allestimenti sul mercato".
Il progetto è in fase di delineazione o è già stato messo in atto?
"Il progetto è già stato ampiamente avviato. Lo scorso aprile abbiamo effettuato la prima consegna ad un’onoranza funebre".
Ci ha accennato prima ad un “coinvolgimento digitale” nel settore funerario. Ci può spiegare meglio di che cosa si tratta?
“Nonostante permanga un certo scetticismo e una mentalità ancora legata alla carta stampata, le aziende si stanno convertendo sempre più all’informatizzazione delle pratiche e degli archivi. Abbiamo pertanto brevettato
un programma personalizzato e intuitivo relativo al servizio Successioni. È innovativo perché l’impresa può accedere dalla propria sede mediante un’area riservata che, con una procedura guidata, permette di compilare la pratica ed inoltrarla agli uffici competenti. Oltre ad essere un guadagno di tempo, rappresenta un'ulteriore possibilità di ritorno economico ed è un servizio utile per i propri clienti che avranno la certezza di un unico referente per la gestione dell’intera pratica con un abbattimento dei margini di errore".
Possiamo quindi affermare che gli affiliati sono coinvolti passo a passo nelle vostre iniziative…
“Certo! È proprio questo il valore aggiunto di un franchising: un unico metodo collaudato su tutto il territorio, un sistema di rete che si dirige verso un solo e valido punto di riferimento che riesce a supportare tutte le esigenze che ne derivano, con oltre 120 punti su tutto il territorio nazionale”.
Federica Di Lizia