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A Buenos Aires, dal 29 al 30 agosto

FUNEXPO 2012/2

Abbiamo così assistito a conferenze interessantissime come quella della dottoressa Isabel Cristina Arango Isaza, medico a Medellín in Colombia che, figlia dei proprietari della San Vicente, una delle più importanti imprese del Paese andino, ha dissertato sull’elaborazione del lutto e sul funzionamento di un centro che, appositamente creato, porta a centinaia di partecipanti, clienti e no (i concorrenti possono mandarvi i loro dolenti), un aiuto a 360 gradi determinante in situazioni sempre difficilmente vivibili e spesso assolutamente terribili sul piano personale. Si pensi agli assassinii violenti dei giovani. Oppure quella di Camilo Jaramillo, anch’egli della San Vicente e diplomato della American Academy McAllister Institute di New York (siamo a livelli universitari), che ha parlato della tanatoprassi. O ancora di quella di Dario Loinaz, consulente con clienti in tutto il mondo, che ha illustrato un caso di marketing funerario che a Ibarra, una città di 150.000 abitanti in Ecuador, ha permesso ad una azienda che appena creata navigava sui 12 servizi mensili (al limite della sopravvivenza visti gli investimenti e le spese correnti) di arrivare oggi ad una media di 42. Tutte queste sessioni formative si sono svolte in una sala con 200 sedie, personalmente contate, e quasi sempre sistematicamente occupate. Nel caso peggiore l’aula era riempita al 75%! Qui sta la differenza tra due modi di vedere uno dei quali, quello che evidentemente preferiamo, permette di crearsi un futuro migliore attraverso il miglioramento e l’accrescimento costante della propria professionalità.
La fiera, di dimensioni piuttosto limitate se la paragoniamo alla nostra, è stata molto ben organizzata da Jorge Bonacorsi, il Presidente della Fadedsfya, la federazione argentina, assecondato dalla vera anima operativa, Antonio Flores, imprenditore di Tucumàn che non ha smesso un attimo di correre a destra ed a manca per assicurare il successo della manifestazione. Al quale ha contribuito in modo determinante Tanexpo, sponsor della stessa ed in particolare di uno spettacolo teatrale in chiusura di evento. Si tratta di un atto unico (“Nos llegò la Hora”) sulla condizione femminile (nulla a che vedere con il mondo funerario tranne per coloro, abbastanza numerosi del resto, che vedono nel matrimonio un funerale di prima classe...), un quasi monologo magistralmente interpretato da Renata Loinaz, la moglie brasiliana dell’amico Dario raggiunta, alla fine, dalla figlia che quasi fatalmente si appresta, nell’opera presentata, a ripercorrere il percorso materno. La giovanissima Alana Assaf, di soli nove anni, ha dimostrato una padronanza stupefacente del soggetto calcando la scena con la facilità e con la disinvoltura di un’attrice consumata. Auguri per un futuro forse brillante nel mondo dello spettacolo. Se il buon giorno si vede dal mattino… Dopo la rappresentazione ci è stata offerta l’opportunità di presentare Tanexpo rispondendo alle numerose domande posteci dai presenti ed illustrando i programmi futuri, ambiziosi, della nostra manifestazione. Molti imprenditori di servizi funebri argentini ci raggiungeranno a Bologna nel 2014, ma già un gruppo di una decina di loro verrà in Italia a novembre per incontrare alcune aziende leader nelle diverse filiere. D’altra parte anche i produttori sud americani iniziano a pensare di affacciarsi ai mercati europei. Senza anticipare, per discrezione, i nomi, possiamo tuttavia comunicare che due aziende, tra quelle presenti in fiera, ci hanno assicurato la loro presenza nel 2014. Altre, è probabile, se ne aggiungeranno.
Per quanto riguarda i prodotti esposti abbiamo notato un miglioramento considerevole della qualità dei cofani, soprattutto quelli proposti da Fiori, impresa fondata da piemontesi della regione di Alessandria che ha festeggiato il secolo di vita. Anche la Heccar, che ha offerto a tutti un sontuoso asado (il piatto nazionale argentino consistente in carne di manzo arrostita) nella sua fabbrica a una quarantina di chilometri dalla capitale, ha presentato modelli interessanti in cui predomina, peraltro, la forma ovale tradizionalmente impiegata nel Paese.
Da ricordare, infine, la presenza di due produttori locali di forni crematori, Incol e TKN, che stanno affilando le armi nella prospettiva, a medio termine, di sbarcare in Europa. Uno di loro ha del resto già conquistato un mercato in una città spagnola non distante da Madrid e famosa, oltre che per l’acquedotto romano, anche per il cochinillo (tenerissimo maialino da latte, cotto lentamente allo spiedo). Tutti i lettori che avranno identificato il luogo entro il 15 ottobre riceveranno una bottiglia di vino del Duero da ritirare a Bologna in occasione di Tanexpo 2014! È importante segnalare che non solo in Argentina, ma anche in tutto il Sud America la pratica crematoria si sta diffondendo più o meno rapidamente. Lenta in Brasile, essa progredisce costantemente in Colombia, paese che possiamo a giusta ragione definire il più avanzato, in tema funerario, di tutto il continente.
Tra gli amici incontrati ci piace ricordare, oltre a quelli già citati, Debbie Andres con la quale abbiamo effettuato la visita alla Chacarita e che si trova in piena preparazione della NFDA di Charlotte (North Carolina, 7-10 ottobre). In tale sede, alla spedizione abituale di Tanexpo si aggiungerà quella del Consorzio Tanexport che, qualche giorno dopo, sarà presente anche a Mosca in occasione di Necropolis. Di tutto ciò avremo occasione di parlare ampiamente nei prossimi mesi. A presto!
 
Il Viaggiatore


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