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Funerali, le scelte eccentriche dei vip

Tombe a forma di piramide, cerimonie officiate da vivi, video clip: i 1001 modi di esorcizzare l’ineluttabile.

La morte è l’unico episodio certo e ineluttabile nella vita di ogni essere umano. Eppure il proprio “addio”, che sia pensato come un funerale religioso, laico o una commemorazione, è l’unico evento di cui saremo protagonisti ma al quale non saremo presenti.

È questo paradosso a scatenare spesso riflessioni, pensieri e domande che portano poi a immaginare come sarà quell’ultimo addio. Chi sarà presente? I miei amici sarebbero addolorati da questa perdita o non verrebbero nemmeno al funerale? Come si svolgerà la cerimonia? Tutte queste domande senza risposta si trasformano in direttive e indicazioni, scritte o raccontate in confidenza a parenti o amici, su come vorremmo che fosse gestito il nostro addio e, in alcuni casi, in azioni preventive messe in atto per assicurarsi che tutto sarà esattamente come lo vogliamo anche quando non ci saremo più.
C’è però chi si spinge oltre semplici formalità o richieste scritte. L’effimerità della vita sembra colpire soprattutto chi è abituato a stare davanti ai riflettori, alla ribalta sotto occhi di fotografi e fan, quasi come se l’essere famosi o noti dovesse in qualche modo esonerare dall’essere mortali. Come può un individuo conosciuto e ammirato in tutto il mondo, che vanta una notorietà che rende il suo personaggio “eterno”, essere in realtà mortale come tutti gli altri? Ecco che tra le star di Hollywood, della musica e dello show biz la paura di essere dimenticati contribuisce alla scelta di anticipare e programmare quello che sarà il loro ultimo grande evento. La scelta di molti artisti, musicisti e attori ma anche di volti noti del mondo dell’imprenditoria, ricade quasi sempre su tombe sfarzose, imponenti o atipiche a sottolineare, in maniera granitica e persistente nel tempo, il grandeur dell’illustre defunto. Ma non solo. C’è chi, forse anche in un inconscio gesto scaramantico, inscena il proprio funerale in un video clip o… dal vivo.

Il caso Nicolas Cage

Nicolas Cage è uno degli attori più famosi e amati nel panorama della moderna Hollywood. Il suo talento nella recitazione e il suo fascino gli hanno fatto guadagnare numerosi ruoli importanti in film d’azione e romantici e lo hanno lanciato tra le star più conosciute del cinema. Ma l’attore americano è noto tra colleghi e fan anche per il suo lato eccentrico. Amante dell’horror e appassionato di storie dark, Nicolas Cage ha acquistato numerose case e oggetti particolari, come la villa appartenuta a un serial killer, un teschio di dinosauro e diversi animali esotici. Tra le eccentricità di Cage, c’è anche la sua tomba.
L’attore protagonista de Il mistero dei templari (film in cui, grazie a una serie di enigmi e messaggi cifrati il protagonista da lui interpretato riusciva a ritrovare il tesoro perduto dei templari) ha acquistato due dei pochi spazi ancora liberi nel Saint Louis Cemetery di New Orleans in Louisiana e su uno di essi ha fatto costruire una piramide mausoleo in pietra dove saranno custodite le sue spoglie. Imponente e maestosa, la piramide riporta l’iscrizione in latino Omnia ab uno e sovrasta le altre tombe vicine, scatenando le critiche di numerosi residenti che hanno parenti ed amici sepolti nello stesso cimitero. Cage non ha commentato la scelta di essere tumulato all’interno di una piramide ma, visti i significati che legano la forma piramidale da millenni al regno dell’aldilà e la sua passione per l’occulto, si direbbe che questa decisione ritenuta da molti bizzarra, sia perfettamente consona al suo stile di vita e di pensiero. Non si conosce invece il motivo dell’acquisto del secondo lotto di terreno all’interno dello stesso cimitero.

Le disposizioni di Justin Bieber e gli altri

La star del pop ed ex bambino prodigio Justin Bieber, molto amato dai giovanissimi, sta già pianificando il proprio funerale. Nonostante Bieber abbia soltanto 28 anni, sembra sia rimasto profondamente colpito da numerosi episodi tragici che hanno visto protagoniste le star del mondo dello spettacolo nel 2016, tra cui la morte di David Bowie e Prince. Pare che abbia quindi già iniziato a progettare alcuni elementi del proprio ultimo addio già in quegli anni. Il cantante ha disposto che sulla sua tomba venga installato un sistema video e audio che riproduca le sue performance on stage e sta lavorando alla creazione di un suo ologramma 3D che consenta di poter realizzare dei live dei suoi concerti anche quando lui non ci sarà più.

David Bowie, stella della musica, artista e attore, è stato un personaggio eccentrico dentro e fuori dagli schemi durante la sua vita e la sua lunga carriera. Il suo funerale invece è stato semplice e in veste privata. Bowie ha scelto una cremazione diretta senza cerimonia e senza presenti; le ceneri dell’artista sono state disperse a Bali, in Indonesia.

Muhammed Alì, noto anche come Cassius Clay, uno dei più grandi campioni della storia del pugilato, aveva progettato il suo funerale come un imponente evento pubblico: la cerimonia si svolse con una lunga processione nella sua città natale Louisville, Kentucky, che ripercorse i luoghi importanti della sua vita passando davanti alla casa della sua infanzia, al museo e alla strada intitolati con il suo nome. L’elogio funebre fu tenuto da Bill Clinton in un’arena con 15mila persone e tra i portantini del feretro c’erano anche Will Smith e Mike Tyson. Per organizzare la cerimonia, Muhammed Alì impiegò dieci anni insieme ad alcuni amici intimi, scrivendo tutto all’interno di un quaderno chiamato The Book.

Måneskin, De Luca e i casi italiani

Se le star straniere sembrano egocentriche anche in merito alle proprie scelte per il dopo vita, gli italiani non sono da meno. Prendiamo ad esempio uno degli ultimi video dei Måneskin. Nel clip della canzone The Loneliest la band, vestita a lutto e con espressioni atterrite sui volti, partecipa al funerale di quello che si scopre essere proprio Damiano, il leader e cantante del gruppo. Tutto il video descrive e inscena un vero funerale, sotto la pioggia battente, tra parenti in lacrime e amici colpiti dalla triste notizia e lo stesso cantante che appare come il defunto, è anche presente al suo stesso funerale.
Riprendendo un’idea già sfruttata più volte nel mondo del rock, come ad esempio nel video di November Rain dei Guns n’ Roses del 1991, i Måneskin salgono sul carro dell’autocelebrazione per riprendere l’ipotetico addio di Damiano.

Prima dei Måneskin, l’artista Anthony De Luca aveva inscenato il proprio funerale con tanto di corteo, chiusura della bara e amici invitati, per provare a vivere un evento a cui non sarà presente. De Luca, spiegando quel gesto che lo aveva portato sui giornali di tutto il Paese, aveva dichiarato:«Il mio funerale è l’unico evento che non potrò mai godermi della mia vita. Volevo vedere come sarebbe stato». Ogni dettaglio era stato curato in modo realistico, compresi i cartelli e i santini con tanto di foto e date, distribuiti ai presenti. De Luca ha poi ringraziato tutti ed ha proseguito negli anni con altre installazioni artistiche sul tema.

Per chiudere questa incursione nel mondo dei vip e delle loro eccentricità funerarie, citiamo Paolo Pazzaglia, fondatore del locale La Capannina e tra i costruttori del Peter Pan di Rimini, che a ottobre dello scorso anno ha organizzato una festa per il suo funerale, festa a cui ha partecipato anche lui stesso. In questo caso però, il tema funebre sembra essere stato scelto più per motivi estetici che non artistici o per un reale interesse nella materia. Anche qui, invitati a lutto, amici inconsolabili e corone di fiori dissacranti con frasi allusive sulla vita godereccia del presunto defunto.

Il confronto con il pensiero di quello che sarà l’ultimo momento, il saluto finale, arriva per tutti: alcuni lo rifuggono, altri lo preparano, qualcuno lo inscena nel tentativo di esorcizzare la paura e la consapevolezza che resterà l’unico evento della propria vita di cui saremo protagonisti senza essere lì per viverlo e ricordarlo.
 
Tanja Pinzauti

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