Rotastyle

A Parigi, dal 19 al 21 novembre

Funeraire 2009

Paris vaut bien une messe!”. La famosa espressione attribuita a Enrico di Navarra (1553 - 1610), il futuro re di Francia Henri IV (quello della “poule” bollita e farcita, gloria della cucina francese del sud-ovest), indica come un piccolo sacrificio valga la pena d’essere fatto in vista di un vantaggio importante (ricordiamo che egli era calvinista e che per poter accedere al trono avrebbe dovuto convertirsi al cattolicesimo, qui rappresentato da una messa) e potrebbe essere applicata ai numerosi operatori italiani che hanno affollato le corsie del salone funerario francese. Costoro hanno in effetti potuto, in cambio del pellegrinaggio nel difficilmente raggiungibile sito dell’esposizione, godere di una Parigi smagliante e dal clima quasi primaverile. A conferma dei cambiamenti climatici in corso e dell’urgenza che misure serie siano prese a Copenhagen in occasione del prossimo vertice sul riscaldamento terrestre. Rimane il fatto che le condizioni quest’anno si sono rivelate ideali non solo grazie al bel tempo, ma anche per l’assenza di quegli scioperi che nel 2007 hanno fortemente compromesso il successo della manifestazione. Anche se la capitale francese può riservare sgradite sorprese, in termini di traffico, qualsiasi giorno dell’anno. Ne sappiamo qualcosa.
Talché i numerosi connazionali che hanno intrapreso il viaggio sulle rive della Senna sono parsi estremamente soddisfatti della loro trasferta. Se è vero che Parigi non rappresenta più il polo accentratore per la gioventù “in” (ormai proiettatasi in massa verso la nuova mecca, Berlino, dove, tra l’altro, i prezzi sono molto più accessibili), è altrettanto certo che la sua storia, l’atmosfera romantica che vi si respira e la rinomanza di certe istituzioni (come la prestigiosa “maison” Ladurée, produttrice dal 1862 del famoso “macaron” che non è una varietà di pasta, ma una squisitezza dolciaria) ne fanno una meta sempre gradevole da raggiungere.
La presenza italiana è stata significativa ed importante tanto come espositori quanto come visitatori. Tra i primi ricorderemo in particolare il Consorzio Tanexport, rappresentato in questa occasione da Pilla, con Roberto e Manuel, di Carrè con i suoi bronzi artistici che hanno riscosso un vivo successo di clientela così come i cofani di Stragliotto, con Giorgio ed Enrico, sobri, eleganti e della ben nota alta qualità di ebanisteria artistica che contraddistingue l’azienda di Rossano Veneto e che, come tali, ben si abbinavano alle sublimi imbottiture della 3 Bi-R.B. di Signoressa di Trevignano. La titolare Raffaella Bianchin, ben assecondata dalla figlia Marina, ci ha raccontato addirittura che una cliente francese si è commossa fino alle lacrime davanti alla emozionante bellezza di un manufatto di rose bianche interamente realizzate a mano. Guarda caso tutte e tre queste aziende provengono dal Veneto, il motore di quel nord-est che, nonostante la crisi, continua a sfornare prodotti innovativi e di alta qualità, quelli che, soli, potranno permettere alle imprese italiane, in un contesto mondiale sempre più concorrenziale a livello di costi di mano d’opera, non solo di sopravvivere, ma di prosperare. Grazie ancora alle aziende sopra citate per la loro perseveranza nel tenere alti i nostri colori.
Tra gli altri espositori italiani ricorderemo, tra i carrozzieri, Intercar e Ellena. Quest’ultima estremamente soddisfatta della sua partecipazione che le ha permesso di realizzare vendite già durante il salone. Tra gli accessoristi Zorsol, con l’attivissimo Sergio Scanziani ben assecondato da Pierluigi Poledri (ottimo il salame di Pizzighettone da lui portato!), Artleva Italia col giramondo Giulio Colpani e L’Altra Maniglia alla sua prima uscita internazionale. Senza dimenticare, beninteso, la JVM dell’ingegner Raffa. Vezzani era presente sullo stand del suo distributore francese, Fury Diffusion, con tutta la sua vasta gamma di prodotti. Alfredo Vezzani, che è venuto a trovarci presso lo stand Tanexpo, ci ha tra l’altro annunciato che a giorni verrà emesso un comunicato stampa per rendere nota l’acquisizione di una importante azienda italiana leader sul mercato delle forniture alle municipalità. Tale iniziativa ben si inserisce nella strategia della ditta di Montecavolo, tutta volta ad estendere la propria offerta agli operatori del settore.
Continuando nella nostra rassegna citeremo Massimo Piraccini Treatment, che ha ormai consolidato le sue posizioni con un prodotto come il set per la manutenzione delle tombe, Radiv con gli inconfondibili arredi funebri di alta qualità, Rotastyle con la famiglia Rota al gran completo in uno stand curato in ogni dettaglio (anche olfattivo: ci riferiamo ad un cofanetto di cartone distribuito ai visitatori e contenente una preziosa essenza odorifera), Bosisio, presente sullo stand del suo distributore con un prodotto, i loculi, che ha suscitato una grande attenzione, Valbrenta New Design, egualmente presente con le sue urne artistiche presso i distributori (ci ha fatto piacere incontrare Laura Mocellin accompagnata dal nipote) ed ancora, per restare nel campo delle urne, la E.M. del Cavalier Tagliabue, di cui rivedremo l’eccellente produzione in legno a Tanexpo 2010. Ed infine la GEM-Matthews, i cui responsabili statunitensi Joe Bartolacci e Paul Rahill hanno fatto un viaggio lampo da Pittsburgh per assecondare Fabrizio Giust e per festeggiare il primo impianto dell’azienda in Francia, a Le Mans, ottenuto anche grazie al lavoro caparbio, bretone (i bretoni sono conosciuti come testardi, pertinaci ed ostinati, un po’ le nostre “cape toste” calabresi) del loro collaboratore locale Franck Houzé. Altri cantieri sono in avanzata fase di realizzazione.
Un Funéraire 2009 tutto sommato buono (anche perché quest’anno erano presenti i marmisti che a Parigi, come ben noto, espongono ogni quattro anni) e che ritrova colori vivi dopo gli anni bui dell’infausta gestione Renaud grazie anche alla competenza e alla professionalità dell’attuale organizzazione, uno dei più importanti gruppi mondiali. Agli antipodi, dunque, di quella precedente il cui titolare, ispirato forse da mestatori invidiosi provenienti d’oltralpe - in questo caso l’oltralpe è l’Italia -, non trovava nulla di meglio, per tentare di promuovere la sua fiera, che raccontare che Tanexpo, suo principale concorrente in Europa, era sull’orlo della bancarotta e stava per chiudere. Risibile! Tutti hanno visto com’è andata nel 2008. Adesso la storia ricomincia. Alcuni amici francesi ci hanno chiesto, un tantino preoccupati per noi, se è vero che Tanexpo avrebbe “beaucoup de difficultées” per l’anno prossimo. Nientepopodimenoché! Li abbiamo rassicurati invitandoli ad andare su internet per vedere a che punto stanno le prenotazioni, smascherando così i “soliti” detrattori vieppiù ingagliarditi dal progetto di una fiera “alternativa” di provincia. Ne abbiamo conosciute altre, anche recentemente. Auguriamo ai volenterosi organizzatori di tale “evento” i migliori successi, anche se ne dubitiamo viste le premesse (già tale “oggetto misterioso” doveva vedere la luce quest’anno, ma, per ragioni fin troppo evidenti, ha abortito). Diciamolo pure!
Tanto l’entrare in competizione con “colleghi” seri, preparati, competenti, “veri professionisti” della comunicazione insomma, ci stimola, tanto il dover perdere tempo per rispondere alle sciocchezze diffuse dagli invidiosi (o di chi vorrebbe venire a Bologna “gratis”, a spese dei concorrenti, solo per il suo bel nome o per la sua bella faccia!) ci fa rammaricare il tempo perso per stendere queste note. Buona fortuna e buon lavoro a questi signori (?) e ai loro “comunicatori”, spesso, diciamo così, fortemente “condizionati” da un rapporto vitale fornitore-cliente. E grazie per l’aiuto, non richiesto, offerto a Tanexpo in virtù di quell’assioma ben noto a chi possieda (ma non sembra essere il caso di questa gente) qualche elemento, pur rudimentale, di marketing: “L’importante non è che se ne parli bene o male; l’importante è che se ne parli”! Oddio, per parlarne se ne parla, eccome! Ed è proprio per questo che tali baggianate hanno l’effetto contrario di quello cercato. Esse, infatti, “aiutano” la manifestazione bolognese (la più importante al mondo, occorre ricordarlo a qualcuno?) anche se di tale non richiesto supporto essa può infischiarsene essendo, restiamo ai fatti, abbastanza grande per sbrigarsela da sola.
Tanexpo 2010 si annuncia sotto i migliori auspici. Le prenotazioni continuano ad arrivare. I rapporti con i nostri colleghi “veri organizzatori” sono eccellenti e portatori di sinergie. National Funeral Exhibition in Inghilterra, Funéraire a Parigi, Necroexpo a Kielce, Necropolis a Mosca, la NFDA negli Stati Uniti, Funermostra a Valencia, Hellenic Funer in Grecia, Funexpo a Buenos Aires, e tanti altri. Con tutti costoro lavoriamo con identici obiettivi di miglioramento della professione. Ciò è possibile solo grazie ad una concorrenza leale tra “gentlemen”. In quello spirito che (da vecchio giocatore di rugby, e cioè di quello “sport da canaglie giocato da gentlemen”, possiamo affermarlo positivamente; chi non conosce le atmosfere di fraterna complicità, tra rivali, del “terzo tempo”, dopo essersele date di santa ragione durante i primi due, avrebbe interesse ad aggiornarsi) permette a tutti, nel reciproco rispetto, di progredire.
Tutti verranno a Bologna accompagnati da importanti delegazioni dei rispettivi Paesi. Ad essi si affiancheranno le missioni organizzate dalle diverse Federazioni. Tra di esse quella di Alpar, la più importante associazione dell’America Latina che raggruppa, dal Messico all’Argentina, tutte le imprese funerarie più prestigiose dell’immenso continente dalle potenzialità esplosive. In segno di stima e considerazione per Tanexpo, Alpar ha deciso, qualche settimana addietro a Boston in occasione della NFDA, di tenere il proprio consiglio direttivo a Bologna. Incontri con invito nominativo riservati agli espositori saranno organizzati per permettere ai costruttori di definire i propri prodotti al fine di renderli vendibili su quei mercati di domani.
Tanexpo riconfermerà la propria leadership mondiale, giusta ricompensa al lavoro di fondo di tutta una “equipe” e agli investimenti di Conference Service. Vediamo male coloro i quali non vogliono pagare uno spazio espositivo e investire quattrini nell’organizzazione “seria” di una fiera. Al massimo potranno farsela pagare, la loro fiera, dai pochi ingenui che, volenti o nolenti, li seguiranno. “Cornuti e mazziati”, come dicono a Napoli. Anche perché molti di costoro sostengono che la frequenza biennale sarebbe troppo ravvicinata. Con quale faccia tosta gli stessi possono poi sostenere l’utilità di una manifestazione, una di più, che non farebbe che aumentare il numero di fiere anziché, come auspicato, ridurle? D’accordo che la coerenza è, dicono alcuni, la virtù degli imbecilli, ma arrivare a questo punto… Molto meglio sarebbe, invece, che ciascuno facesse il proprio mestiere.
Tanexpo continua a farlo e sempre meglio.
Appuntamento a Bologna, dunque, dal 26 al 28 marzo 2010.
Nel frattempo tanti sinceri auguri di buon lavoro e di buone feste di fine anno a tutti i lettori, ai loro cari e all’insieme dei loro collaboratori.
 
Il Viaggiatore


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