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la Francia sotto la lente

Analisi e statistiche riguardanti le pratiche funerarie in Francia

Una nuova rubrica prende l’avvio da questo primo numero di Oltre Magazine 2017. Si tratta di un osservatorio sulle pratiche funerarie in uso nei vari Paesi, sia europei che d’oltreoceano, tramite un’indagine dettagliata di dati statistici: una finestra aperta su quanto avviene nel mondo, un utile strumento di conoscenza da cui poter anche attingere stimoli e nuove idee per migliorare il proprio lavoro. Il nostro studio di analisi inizia dalla Francia, un territorio e una cultura a noi molto vicini che tuttavia, come si vedrà, presentano anche notevoli differenze.

Popolazione e mortalità

La Francia conta oggi quasi 67 milioni di abitanti di cui 2 nei Dipartimenti e Regioni d’Oltre Mare (Martinica, Guadalupa, St. Pierre e Miquelon, Réunion, Mayotte, Comore, Guyane  etc). Al tasso di mortalità del’8.9‰ i decessi nel 2016 sono stati 587.000. Di questi il 37% fanno oggetto di cremazione il resto viene inumato a parte qualche caso, rarissimo, in cui si usano altre procedure, quali risomazione, promessione, acquamazione e criogenizzazione. La tumulazione si fa solo in zone limitate del Sud Est dove vi sono affinità con le pratiche italiane (cappelle di famiglia o loculi verticali) ed ha una incidenza che si attesta sul 2%.

Religione

Dal punto di vista religioso la Francia è uno dei paesi più laici al mondo con un terzo delle persone che si afferma ateo, un altro terzo “non religioso” e solo il rimanente si dichiara chiaramente come appartenente ad una religione. Gli osservanti sono molto più numerosi nell’Islam; tra i cristiani  nemmeno un quarto vive pienamente la propria fede. Ricordiamo che la Francia è Stato laico sin dal 5 Dicembre 1905, data di entrata in vigore della legge di separazione tra Stato e Chiese.

Cremazione e conservazione delle ceneri

La cremazione, quasi sconosciuta mezzo secolo fa (nel 1970 la percentuale era dello 0.32%!!), anche se autorizzata dal 1887, viene oggi praticata in quasi 200 centri crematori, molti dei quali ancora non conformi alle norme sulle emissioni. Risulta più frequente nei funerali laici i quali, con 217.190 unità, rappresentano il 30% del totale, mentre quelli religiosi costituiscono il rimanente 70%. All’interno della prima categoria la percentuale dei cremati è del 53% mentre solo il 17% delle cerimonie religiose si traduce in un’incinerazione. 
Le ceneri vengono riposte in urne di varie dimensioni, materiali (pietra, marmo, legno, metallo, ceramiche, materie plastiche, cellulosa etc.) e foggia. Il volume minimo è di 2,5 litri.  In effetti il volume medio delle ceneri rappresenta un centoventottesimo di quello del corpo cioè 33cm³/kg. Le ceneri femminili normalmente si attestano su un volume di poco più di due litri, mentre quelle maschili risultano superiori di circa mezzo litro. Un’urna di tre litri è quindi adatta alla grande maggioranza dei defunti. Le ceneri vengono deposte in un contenitore (spesso un sacchettino di plastica) posto nell’urna che può essere inumata, posta in un colombario, oppure immersa in acque marine, lacustri o fluviali qualora sia biodegradabile. Le ceneri possono anche essere disperse in natura od in appositi spazi, come les Jardins du souvenir  (i Giardini del ricordo) che tutti i Comuni di più di 2.000 abitanti (circa 5.000 sui  36.680 che conta la Francia) dal 2013 devono predisporre per legge. Molti altri comuni più piccoli, pur non obbligati, hanno comunque realizzato tali spazi in seno ai loro cimiteri. È ammesso che piccole quantità di ceneri vengano poste in gioielli funerari o in contenitori speciali detti reliquaires. Dal 2013 è vietata la detenzione dell’urna in casa. Gli studi condotti dagli psicologi hanno evidenziato un forte ostacolo (in certi casi insuperabile) nel processo di elaborazione del lutto, mentre i tribunali si sono trovati molto spesso a dover giudicare contenziosi familiari dovuti al fatto che coloro che detenevano le ceneri non  consentivano ai parenti con cui avevano rapporti conflittuali (magari a causa dell’eredità, visto che è disgraziatamente frequente il caso in cui gli eredi si “sbranano” per questioni di vil denaro)  di raccogliersi presso il defunto.
La pratica della cremazione, ammessa da sempre dalle religioni orientali (induismo, buddismo, shintoismo...) dai protestanti (essenzialmente luterani di confessione augustana) e da poco (1963) dai cattolici, è vietata dall’Islam (5 milioni di fedeli - l’8% della popolazione -  provenienti non solo dal Maghreb ma anche dall’Africa nera subsahariana, tutte regioni già parte dell’impero coloniale francese) e dal giudaismo (500.000 di ebrei). In entrambe queste religioni, monoteiste, il funerale prevede rituali molto dettagliati. L’inumazione avviene senza bara,  avvolgendo il corpo in un sudario dopo un lavaggio rituale.

Tanatoprassi

I funerali si fanno, salvo deroga prefettoriale da applicare in casi particolari, non meno di 24 ore e non oltre 6 giorni dal decesso. In pratica i giorni sono 4/5. Il problema della conservazione per questo periodo è stato risolto per molto tempo con la refrigerazione. Le cose sono cambiate sostanzialmente con l’introduzione della tanatoprassi che non solo permette una conservazione temporanea bloccando il processo di decomposizione, ma risulta ovviamente estremamente utile dal punto di vista igienico ed offre ai dolenti una visione molto più “naturale”, e quindi rasserenante, del defunto. Il che non è poco per chi soffre. Oggi più del 50% dei corpi viene trattato con tecniche di tanatoprassi.
Vi sono in Francia varie centinaia, se non migliaia, di tanatoprattori che possono esercitare la loro professione solo se in possesso di un diploma di Stato rilasciato, dopo un esame teorico-pratico, in ossequio alla legge che dal 1993 regola tale attività. Il corso di studi dura tre anni con un piano di materie ed ore definito dai ministeri competenti (Salute, Interni, Giustizia) conformemente alla legge. Siamo purtroppo ben lontani dalla situazione italiana, dove la tanatoprassi non è contemplata dalla nostra legislazione; nell’attesa che anche il nostro Paese si adegui agli standard europei, a disposizione degli operatori vi sono solo brevi corsi, che, anche se non hanno certo la pretesa di poter essere equiparati a quanto si  fa in Francia, rappresentano un primo timido passo per poter apprendere tecniche di base per effettuare quantomeno una toilette sulla salma.

Funerali e materiali usati

Il prezzo medio di un funerale si aggira, attorno ai 4.000 euro e, in molti casi, le spese sono prese in carico dalla Previdenza Funeraria, abbastanza diffusa (circa 30%). Un funerale, ovviamente, non sarebbe tale in mancanza - parlando di materiali e non di personale - di cofano, autofunebre e arredi cimiteriali.
Cofani: i modelli più impiegati sono il parisien, in rovere o compensato, esagonale spallato, sobrio, spesso con coperchio piatto; il tombeau, esagonale solitamente in mogano con fregi  e coperchio abbastanza alto); il lyonnais, detto anche lorrain, sobrio, trapezoidale con coperchio rialzato con due spioventi laterali che si dipartono da una lama centrale piatta; ed ancora  l’américain, spesso in mogano. Lo spessore varia dai 22 ai 18mm in funzione dell’utilizzo, come previsto dalla legislazione che definisce nei dettagli (materiali, vernici, dimensioni, altri requisiti) gli elementi utili per ogni situazione (cremazione, malattie infettive, trasporti internazionali, esumazioni...).
I veicoli funerari sono estremamente sobri anche se negli ultimi anni si manifesta una tendenza verso modelli più sofisticati dal punto di vista estetico e delle rifiniture. L’influenza della vicina Italia si fa sentire anche se ancora molti sono i Vito od altri “furgoni”  in circolazione, usati per i servizi funebri.

Cimiteri

I cimiteri sono pubblici, di competenza comuni. A parte qualche cimitero monumentale come a Rouen, Parigi (Père Lachaise, Montmartre, Passy, Montparnasse..) la maggioranza è occupata essenzialmente da tombe. Negli ultimi tempi vengono utilizzate soprattutto quelle di importazione asiatica, già pronte e a dei prezzi molto bassi. Le iscrizioni sono realizzate ad incisione. Pochissime le lettere in bronzo ed ancor meno gli altri arredi dello stesso materiale (croci, vasi, cornici statue..). Molto diffuso l’utilizzo di fiori non naturali. L’ornamento più comune è costituito da placche con  diciture (del tipo: “al caro...Jean... da tua moglie, i tuoi figli, fratelli, gli amici del circolo cacciatori , i compagni del tennis etc.”) poste sulla tomba, talvolta anche molto numerose, spesso corredate da un’immagine, in bronzo o incisa, dell’attività del defunto: un pallone, un fucile, un cane, una moto … Nel nostro caso un buon salame con annessa bottiglia di vino andrebbe a meraviglia!
 
Il Viaggiatore

  • Nazione: Francia
  • Numero abitanti: 67.000.000
  • Decessi nel 2016: 587.000
  • Tasso mortalità:8/9 ‰
  • Religione:33% ateo, 24% “non religioso”,  43% circa si dichiara religioso (tra  cristiani, islamici ed ebrei)
  • Inumazione: 61%
  • Tumulazione: 2% (utilizzata solo nel Sud-Est del Paese)
  • Cremazione: 37%
  • Funerali con funzione religiosa:70%
  • Funerali con funzione laica: 30%
  • Prezzo medio di un funerale: € 4.000
  • Tanatoprassi: ammessa per legge ed effettuata sul 50% delle salme
  • Cimiteri: pubblici
  • Utilizzo formule di prevenzione funeraria:+/- 30%


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