- n. 9 - Ottobre 2002
- Psicologia
LA FORMAZIONE
dell'operatore funerario
ASPETTI PSICOLOGICI
Vorrei rispondere alle sollecitazioni che da più parti mi arrivano ormai da un po' di tempo sul tema della formazione come risposta ai profondi mutamenti che interessano il complesso mondo funerario (dalla nuova legge sulla cremazione, all'esigenza sempre più pressante di attendibili controlli di qualità dei servizi, fino alla istituzione, anche nel nostro paese, delle "funeral homes").
Risponderò naturalmente dal punto di vista del
Tanatologo di formazione prevalentemente psicologica quale sono, senza però trascurare l'insieme dei problemi che si affollano attorno al tema della formazione.
Comincerò con una notizia forse non nota a tutti i lettori di Oltre Magazine: si è appena avviato concretamente il lavoro del PROGETTO CARONTE, approvato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e finanziato anche dal Fondo Sociale Europeo. Il progetto è stato presentato da ESA.co (ente torinese accreditato nel campo della formazione professionale) e sarà realizzato dallo stesso ente in collaborazione con la Fondazione Fabretti di Torino, la Federcofit e l'Istituto di Tanatologia e Medicina Psicologica dell'Università di Bologna.
CARONTE è un progetto formativo complesso la cui articolazione non può essere indicata in dettaglio in questa sede. Mi limiterò qui a schematizzare senza semplificarle le dimensioni problematiche principali del progetto per approfondire un po' di più quanto attiene alla sua parte psico-sociale.
Le dimensioni nelle quali la formazione del personale dei servizi funerari risulta più avanzata, sebbene a pelle di leopardo sul territorio nazionale, sono la dimensione deontologico-legale e la dimensione economico-organizzativa.
Le dimensioni nelle quali la formazione del personale dei servizi funerari risulta oggettivamente più carente su tutto il territorio nazionale sono la dimensione etica, la dimensione antropologica e storica, la dimensione psico-sociale.
Il PROGETTO CARONTE si propone innanzitutto di tenere sempre attivo il collegamento tra le dimensioni che attengono all'esistente (normative, organizzazione e aspetti economici) e quelle che attengono alle modalità di gestione dell'esistente (etiche, contesti storico-antropologici e dinamiche psicologiche individuali e di gruppo).
Non si tratta di una banalità se si considera il fatto che nella maggior parte dei servizi funerari l'applicazione delle normative e l'organizzazione economico-gestionale avvengono nella quasi totale assenza della consapevolezza che possono incontrare ostacoli di valore, di contesto e di vissuto suscettibili di farle fallire.
Un esempio per tutti: si assiste a riorganizzazioni del lavoro che comportano la gestione di mansioni nuove (come può essere la gestione di un turno all'obitorio per chi mai c'era stato) senza alcuna preparazione etica, storico-antropologica e psicologica che consenta all'operatore di elaborare adeguatamente la nuova mansione e di poterla così gestire.
Il PROGETTO CARONTE si propone in conseguenza di individuare percorsi formativi in grado di rispondere alle esigenze poste dalle leggi e dall'organizzazione del lavoro, in un continuo feed-back tra proposte innovative di carattere legislativo e organizzativo e modalità gestionali, per essere in grado non solo di venire incontro efficacemente a queste esigenze, ma anche di proporre variamente ipotesi legislative ed organizzative a partire dall'esperienza.
Il Progetto Caronte si propone inoltre di individuare e validare esigenze formative attinenti a cambiamenti prevedibili nel breve periodo per poterle replicare e far sì che i servizi si confrontino con il nuovo con adeguati strumenti.
Gli esempi principali che sono stati indicati nel progetto sono: se le nuove normative promuoveranno la "tanatoprassi" e l'istituzione delle Case Funerarie gli operatori dovranno seguire un iter formativo che li metta in grado di attuare con perizia la tanatoprassi e di gestire adeguatamente le case funerarie; quando la nuova legge sulla cremazione permetterà l'istituzione in tutti i crematori di una sala del commiato, gli operatori dovranno essere messi in grado, da una adeguata formazione, di gestire le forme di ritualità che potranno incontrare.
Il PROGETTO CARONTE infine si propone di individuare e validare percorsi formativi in grado di aiutare gli operatori ad assumere l'atteggiamento psicologico più corretto per potersi mettere nei panni degli utenti in modo personalizzato e umano, ma senza rischiare di esserne emotivamente distrutti, cioè avendo gli strumenti per affrontare e superare le crisi nelle quali potrebbero incorrere.
L'esempio più chiaro è qui relativo al rischio che chi lavora nel settore funerario può correre di restare emotivamente coinvolto in eventi traumatici o in un processo di lutto difficile, con conseguenze indesiderabili per la sua salute psichica e per l'organizzazione del lavoro.
Mi fermerò qui in attesa di sollecitazioni da parte dei lettori che mi consentano di affrontare, più in dettaglio e con un più concreto riferimento all'esperienza, le problematiche schematicamente affrontate oggi.
Francesco Campione