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La festa delle lanterne

Il viaggio antico attraverso il tradizionale festival giapponese dedicato ai defunti.

Obon, è una delle ricorrenze giapponesi più importanti e partecipate da tutta la popolazione; viene anche chiamata “festa delle lanterne” ed ha origine dalla cultura buddhista e confuciana.

È così sentita a livello sociale che la maggior parte delle persone può beneficiare di uno speciale congedo dal lavoro per poter prendervi attivamente parte. Nei giorni dedicati ci si riunisce e ci si prende cura delle tombe dei propri cari, cosa che non è sempre possibile fare in altri periodi dell’anno. Si passa del tempo con la famiglia ma anche con gli amici.

In Giappone la festa delle lanterne è un vero e proprio festival perché vi partecipano in molti dalle grandi città ai piccoli centri. Questa celebrazione è un’occasione non solo per commemorare i defunti: secondo un’ottica collettiva, infatti, in questi giorni vengono rinsaldati i legami familiari e i parenti che generalmente sono lontani hanno l’opportunità di riunirsi e passare del tempo insieme. In questo periodo dell’anno la maggior parte delle persone è in vacanza e quindi, se abita lontano, può tornare nella propria città natale. Il rispetto della tradizione e il legame con la famiglia sono gli elementi chiave intorno ai quali ruota la festa di Obon che si cerca di tramandare anche alle nuove generazioni.

Si dice che questo festival risalga al 657 d.C e che derivi da una tradizione antichissima. La leggenda narra che Shaka, il monaco buddista conosciuto per le sue visioni dall’aldilà, un giorno aveva visto l’anima sofferente della defunta madre. Per alleviare quella sofferenza le aveva offerto del cibo. Da qui nasce il culto degli antenati ed il legame tra cibo e ritualità funebre.

In questa festa la ritualità domestica e quella collettiva coesistono. Se il ruolo che hanno le anime dei defunti è quello di proteggere le proprie famiglie, le lanterne sono la guida attraverso cui ritrovare la strada di casa. Nell’ambito domestico vengono accese le lanterne e preparati gli altari con le offerte di cibo, in quello collettivo sulle strade vengono costruiti gli yaguras, piccole torri montate su palchi adornate da lanterne in cui vengono posizionati i taiko, i tipici tamburi che fanno da immancabile colonna sonora alle danze folcloristiche.

Le danze vengono chiamate Bon Odori e consistono nel formare un cerchio in movimento intorno allo Yaguras, cerchio che idealmente richiama proprio il ciclo della vita. L’abito tipico indossato durante questa festa è una sorta di kimono chiamato yukata, in cotone leggero e informale. È consuetudine che ogni zona del Giappone abbia le sue proprie musiche e danze tradizionali, le più famose sono quelle della città di Tokushima che sono un vero e proprio polo di attrazione per tantissimi turisti.

La ricorrenza delle lanterne si tiene in un periodo insolito, quando nell’emisfero boreale la maggior parte della gente è in vacanza, ossia dal 13 al 16 di agosto, nei giorni denominati Mukaebi, Obon e Okuribi.

I giorni di Mukaebi

(13 e 14 agosto). Durante queste due giornate vengono accese fiaccole, candele e lanterne. I luoghi della festa vengono adornati con frutta e piante sacre e viene bruciato l’incenso. Il cibo è un elemento sacro offerto alle anime dei defunti mentre si danza intorno al fuoco. Le candele e le lanterne sono un mezzo importantissimo attraverso il quale le anime dei defunti ritrovano la strada di casa e possono finalmente ricongiungersi alle proprie famiglie. Le famiglie, come farebbero per qualsiasi ospite, puliscono e decorano le loro case in loro onore.

Il giorno di Obon

(15 agosto). Questo è il giorno vero e proprio del festival: la ritualità vuole che le famiglie si riuniscano per visitare il cimitero, pregare e mangiare insieme. Anche qui il cibo assume una valenza sacra che è espressione del legame profondo con i defunti. Si mangiano fagioli rossi, dolci di riso e spaghetti tipici. Il cibo viene offerto anche alle anime dei defunti per aiutarli a sopportare il faticoso viaggio di ritorno a casa.

Il giorno di Okuribi

(16 agosto). È l’ultimo giorno del festival e ora le luci hanno il compito di aiutare i defunti a ritrovare la strada per tornare nell’aldilà. Per il loro viaggio di ritorno all’aldilà vengono accompagnati da piccole offerte posizionate su lanterne fluttuanti adagiate con cura sull’acqua del mare o di un fiume. Simili a “barchette”, sulle lanterne sono riportati i nomi delle famiglie o frasi scritte dai monaci. È un giorno velato da un po’ di tristezza perché le anime dei propri cari stanno lasciano le loro case, al contempo però c’è la felicità e la speranza di ritrovarsi l’anno successivo con altre danze e canti.

La festa delle lanterne è un evento rituale incentrato sul tema del fine vita e del lutto ma completamente avulso dalle ancestrali paure della morte e dal dolore per la perdita. È infatti una celebrazione allegra e colorata che ha lo scopo di ritrovarsi con i propri parenti, oltre che ringraziare i propri avi per l’importante protezione che offrono a coloro che sono ancora in vita.
 
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