Rosanna Salvato è una giovane architetto. Fin da piccolissima amava creare cose nuove, diverse, da ogni giocattolo. C’è chi la definisce un “vulcano” e forse lo è davvero. Attraverso il riciclo e il riuso di materiali di scarto Rosanna “ricrea” oggetti di design e decorazioni ecosostenibili: prima di buttare via qualcosa si cerca di riutilizzarla, restituendole nuova vita attraverso la creatività e la manualità.
Una passione giovanile che si è evoluta fino a trasformarsi in una realtà professionale.
“Ho sempre amato immaginare di poter dar vita a nuovi oggetti: mi permette di viaggiare con la mente e di scoprire materie, forme e colori sempre nuovi. Il Laboratorio Ricreando è nato quasi per gioco: insieme con la mia collega ed amica d’infanzia, Angela De Rosa, eravamo in spiaggia, al mare, e si parlava di come ci sarebbe piaciuto realizzare qualcosa utilizzando materiali di scarto. Detto, fatto! A settembre, appena rientrate dalle vacanze, abbiamo individuato uno spazio tutto nostro (il sottotetto della casa di Angela) e iniziato a raccogliere ogni genere di elemento.Così la nostra fantasia si è sbizzarrita a sviluppare nuove idee! Dall’unione fra creatività e capacità manuali abbiamo ritenuto opportuno cercare di contribuire alla soluzione di un problema che interessa tutti, l’eccessiva produzione di rifiuti: un dramma per noi che abitiamo nella provincia nord di Napoli, un problema molto sentito perché ci tocca da vicino. L’estro, l’inventiva e la conoscenza ci permettono il riuso e il riciclo di materiali classificati come “rifiuto” o “rifiuto speciale”, dando vita ad oggetti di design che in questo modo evitano di finire in discarica e di essere sottoposti a costosi processi di smaltimento. Ci proponiamo di mettere in atto un vero e proprio processo di 'upcycling'. Un esempio è certamente il riutilizzo dei residui della lavorazione delle pelli dei calzaturifici presenti sul territorio, un rifiuto speciale che viene considerato risorsa e reinterpretato in un’ottica 'glocal' (conferire una prospettiva di riuso globale a uno scarto locale). L’obiettivo è quello di prolungare la vita di beni che vengono scartati perché passati di moda, ma ancora “buoni”, e allo stesso tempo di promuovere forme di consumo più consapevole e sostenibile”.