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Progetto Argeo by Benedetti

Esclusive opere d'arte

La posizione della Chiesa Cattolica nei confronti della cremazione è ormai chiara per tutti: tale pratica è riconosciuta ed ammessa purché la decisione in tal senso non sia stata assunta per motivi in conflitto con la dottrina cristiana e a spregio del corpo umano destinato alla resurrezione dei morti e alla vita eterna. La Commissione Episcopale per la Liturgia ha pubblicato un sussidio pastorale per accompagnare il Rito delle Esequie, “Proclamiamo la tua resurrezione”, in cui una trentina di pagine sono dedicate ai funerali in caso di cremazione. Una lunga introduzione offre una panoramica sulla situazione attuale, i riferimenti alla dottrina e alla prassi cristiana e le indicazioni pastorali. Il capitolo riporta le preghiere sul luogo della cremazione, gli orientamenti pastorali per la celebrazione esequiale in presenza dell’urna cineraria e le preghiere per la deposizione dell’urna.
Vivace è, invece, il dibattito interno al clero sulla posizione da assumere riguardo la dispersione delle ceneri. Se qualche voce isolata ne riconosce la facoltà “non avendo Dio difficoltà a recuperare gli elementi comunque si siano volatilizzati” (Monsignor Luciano Pacomio, Vescovo di Mondovì), la maggior parte dei religiosi è ancora convinta che i resti mortali frutto della incinerazione “debbano essere conservati in un luogo consacrato”. E, a parte il tradizionale cimitero, quale spazio consacrato può essere facilmente accessibile dalla maggior parte dei fedeli? La chiesa, naturalmente, la propria parrocchia o un altro luogo di culto presente sul territorio.
Da queste considerazioni ha avuto origine il Progetto Argeo, presentato recentemente da Benedetti a conferma dell’attenzione e dello spirito innovativo con cui l’azienda veneta sa cogliere con sensibilità ogni tendenza alla modernizzazione presente nel comparto funerario e cimiteriale italiano.
Oscar Rossi è l’artefice di questo suggestivo Progetto.
Argeo è una struttura destinata al deposito delle ceneri dei fedeli defunti. La dimora cineraria è progettata e realizzata per il settore ecclesiastico e rispetta il valore etico, culturale, artistico e religioso del luogo ospitante. Rappresenta una soluzione innovativa per la custodia delle urne. Posto all’interno delle chiese o di altri luoghi consacrati e impreziosito da immagini sacre con marmi e vetrate, offre uno spazio decoroso in cui far visita ai propri cari. Può essere collocato in cripte, in edicole annesse al corpo principale della chiesa o comunque in spazi non adibiti alla celebrazione dell’Eucarestia (ad esempio la navata centrale), meglio se dotati di accessi indipendenti. Trae origine dalla tradizione del colombario (dal latino “colombarium”, nicchia ricavata nella muratura con una apertura anteriore simile alle costruzioni per il ricovero e per l’allevamento dei colombi) e deve la propria denominazione a un personaggio legato ad Eracle, eroe della mitologia greca, che cremò il corpo dell’amico Argeo perito al suo fianco in battaglia riportandone poi, come promesso, le ceneri al caro padre.
Il progetto è nato dalla volontà di soddisfare il desiderio di un credente di fare riposare le proprie ceneri all’interno di un luogo consacrato facilitando così le visite dei familiari e consentendo loro di vivere intimamente un momento di raccoglimento e di preghiera. Ritenendo indispensabile testimoniare il massimo rispetto per il valore delle ceneri custodite e per la sacralità del luogo di conservazione, abbiamo voluto che Argeo fosse di altissimo livello artistico ed artigianale, con finiture marmoree nei rivestimenti esterni e con opere d’arte uniche per le facciate, realizzate con vetrate classiche o artistiche, con mosaici o con bassorilievi. Ogni singolo tassello della vetrata classica è ricavato da lastre di vetro soffiato artigianalmente. Le piccole imperfezioni presenti nel vetro elevano ancor di più il livello dell’opera.
Lo scheletro della struttura, interamente in acciaio inox, è stato studiato per durare a lungo e per garantire la massima robustezza, anche in considerazione del fatto che ogni singolo modulo avrà un peso superiore alla tonnellata. Può essere composto da 24, 48 o 72 celle ciascuna delle quali sarà in grado di ricoverare più urne diventando quindi una sorta di “tomba di famiglia”.
Benedetti gestirà, per ciascuna chiesa che ne farà richiesta, l’intero iter progettuale e burocratico presso la Commissione Diocesana di Arte Sacra proponendo anche una simulazione di struttura contestualizzata all’ambiente di destinazione. Non è previsto alcun impegno economico per le istituzioni ecclesiastiche. La dimora cineraria verrà fornita in uso alla Chiesa che provvederà ad attribuire le singole celle alle famiglie che ne faranno richiesta, acquisendo la proprietà dell’intera struttura una volta ultimato il processo di locazione per il quale forniamo al parroco affidatario anche un programma gestionale di facilissimo utilizzo”.
Progetto Argeo e l’intera gamma delle proposte Benedetti saranno grandi protagonisti a Tanexpo 2010 nel segno di quella eccellenza produttiva italiana di cui la rassegna bolognese è autorevolissima testimonial a livello internazionale.
 
Carmelo Pezzino

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