- n. 4 - Aprile 2009
- L’editoriale
Carmelo Pezzino
L’attuale situazione economica internazionale è sotto gli occhi di tutti e sembrerebbe non portare ad essere eccessivamente ottimisti sugli sviluppi a breve termine. Riteniamo però che le nostre aziende abbiano sane e solide basi ed una grande voglia di riaffermarsi: saranno queste le qualità che consentiranno al sistema economico italiano di uscire fortificato da mesi certamente impegnativi.
Molte imprese del nostro Paese persistono nel proprio processo di internazionalizzazione, visto sempre più come fase necessaria di un percorso di crescita. Le modalità di tale processo possono essere diverse. Chi tende in primo luogo ad aumentare la propria competitività nel medio/lungo periodo persegue la riduzione dei costi iniziando a produrre all’estero per migliorare i margini economici e per recuperare quote sul mercato domestico e poi espandersi su quello internazionale con una presenza commerciale stabile. Altri, quelli dotati di strutture organizzative più consolidate, seguono spesso un percorso inverso, stabilendo prima una presenza solo commerciale e poi un insediamento produttivo.
Le ridotte dimensioni aziendali non hanno impedito alle aziende del nostro comparto di occupare posizioni di eccellenza a livello mondiale grazie al loro dinamismo, a mirati e intelligenti investimenti nella ricerca e nello sviluppo, alla flessibilità e alla capacità di innovazione di processo e di prodotto: così, l’effetto trainante del made in Italy si è dimostrato un formidabile elemento di vantaggio competitivo.
Il “sistema Italia” ha acquisito ulteriore forza attraverso aggregazioni, i così detti “distretti industriali”, che hanno consentito di superare i vincoli dimensionali e di realizzare, tramite economie esterne, efficienza collettiva, accumulazione di know-how e capacità di innovazione. Nei Paesi ospiti le imprese italiane svolgono un ruolo positivo nella diffusione di tecnologie e di conoscenze scientifiche e organizzative, nella formazione del capitale umano, nella promozione di un ambiente locale maggiormente competitive.
Le nostre aziende che vanno ad insediarsi sui mercati esteri godono di un importante vantaggio rispetto a quelle di altri Paesi, un approccio teso a rispettare e a valorizzare le risorse locali. Sono percepite come una presenza positiva non invadente, in grado di adattarsi alle specifiche realtà e di dare ad esse un impulso favorevole allo sviluppo dell’economia.
Veicolo di trasferimento tecnologico, spinta alla innovazione, sviluppo delle capacità organizzative: gli investimenti delle nostre imprese hanno impresso una accelerazione significativa ai processi di trasformazione economica.
Alla luce di tutte queste considerazioni è con concreto ottimismo che vogliamo guardare anche al grande evento internazionale sulla funeraria programmato in occasione dell’Expo 2015 il cui progetto sta velocemente prendendo corpo e del quale, nei prossimi mesi, potremo iniziare a rendervi conto dei contenuti.
Buona lettura a tutti!
Carmelo Pezzino