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Carmelo Pezzino
Assistiamo, non senza stupore e sconcerto, a quanto da qualche tempo sta accadendo a Milano dove l’Amministrazione Comunale ha assunto decisioni che, oltre ad essere in palese contrasto con i regolamenti e con le normative vigenti, hanno determinato caos nei cimiteri cittadini e gravissimi disagi per le famiglie colpite da un lutto che non sono più in grado di ottenere risposte certe in merito allo svolgimento delle esequie per i propri defunti.
Due sono gli elementi di criticità: l’inagibilità pomeridiana dei cimiteri e una cattiva organizzazione dello sportello “Ufficio Funerali” che, a causa di un sistema di orari assolutamente imprevedibile, impedisce agli Operatori di svolgere le pratiche per i servizi funebri con la necessaria certezza di poterle espletare nei tempi previsti.
Anche le modalità di comunicazione con le Imprese sono quanto meno singolari: non esiste un dialogo diretto, né tantomeno un confronto collaborativo, ma ci si affida a comunicazioni affisse, giorno per giorno, nelle bacheche dei diversi cimiteri.
L’ultima “perla”, o per meglio dire la più recente poiché temiamo che altre ne potrebbero seguire: il Comune di Milano ha informato gli Operatori sul fatto che “per i servizi funebri del pomeriggio gli scarichi dei feretri presso il tempio crematorio di Lambrate dovranno essere fatti con personale privato”. Non ci siamo proprio! Norme e regolamenti recitano che:
A. la gestione dei cimiteri è regolata dalla disciplina pubblica demaniale e pertanto ogni attività lavorativa deve essere eseguita dal personale comunale formato, autorizzato e attrezzato per il suo svolgimento;
B. lo svolgimento delle operazioni all’interno dei siti cimiteriali da parte di personale esterno all’Amministrazione si configura come attività lavorativa in appalto e rientra interamente nelle previsioni dell’articolo 26 del D.Lgs. 81/2008 implicando l’adempimento di tutti gli obblighi ivi previsti.
Il personale delle Imprese private non può quindi essere coinvolto in qualsiasi attività cimiteriale senza essere formato, attrezzato e giudicato idoneo. Per stessa ammissione dell’Amministrazione Comunale il profilo di rischio nei cimiteri milanesi prevede e prescrive che lo scarico del feretro debba essere effettuato “da quattro operatori che procedono al sollevamento del feretro dal pianale del carro e al successivo posizionamento sul carrello”. Il che rende illegittima e causa di gravissimi danni per le Imprese l’ordinanza emessa.
Tante altre problematiche creano gravi disagi organizzativi agli Operatori del capoluogo lombardo rendendo la situazione davvero insostenibile. Le quattro Organizzazioni di categoria (Asnaf&AS, EFI – Eccellenza Funeraria Italiana, Federcofit e Feniof) stanno valutando di rivolgersi al Prefetto per sollecitare un tempestivo intervento volto al ripristino di condizioni idonee al normale svolgimento dei servizi funebri così da restituire tranquillità e serenità alle famiglie milanesi. E qualora il Comune si ostini a tenere atteggiamenti non in sintonia con i servizi essenziali che dovrebbe garantire, le Imprese private si riservano di attivarsi presso la competente Autorità Giudiziaria.
Approfondiremo meglio la vicenda, in futuro, analizzando le diverse criticità e valutando ogni possibile evoluzione di cui vi daremo, come sempre, tempestiva informazione.
Buona lettura a tutti!
 
Carmelo Pezzino


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