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Carmelo Pezzino
Continua, a macchia di leopardo sul territorio nazionale, l’attività normativa delle Regioni sulla materia funeraria e cimiteriale: sono di questi giorni la Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte, a parziale chiarimento del Regolamento emanato l’8 agosto 2012, e la nuova Legge Regionale dell’Abruzzo sull’iter di approvazione della quale vale forse la pena di soffermarsi per stigmatizzare le evidenti forzature lobbistiche messe in atto da più parti e che hanno portato all’adozione di un testo diverso da quello varato solo pochi giorni prima. È evidente che, con il passare di talune competenze alle Regioni, il sistema normativo è di fatto condizionato da spinte e da interessi economici corporativi che sempre più spesso non coincidono con le esigenze della collettività. In attesa che le “larghe intese”, qualunque esse siano, mettano forse mano ad una revisione del Titolo V della Costituzione, insistiamo sulla necessità che il Parlamento prenda al più presto in considerazione il varo di una nuova Legge quadro nazionale che ponga fine a situazioni di forte diseguaglianza territoriale e che sia costruita su una politica di settore in grado di rispondere correttamente alle necessità della società contemporanea e non a interessi di parte.
Le attività funebri sono un fondamentale servizio sociale. Non è possibile tollerare ancora che esse siano svolte da operatori improvvisati e non strutturati adeguatamente. La frammentazione della categoria, conseguenza di regole non sufficientemente rigorose e, soprattutto, della totale assenza di controlli da parte delle Istituzioni, nuoce gravemente alla qualità delle prestazioni e dei servizi erogati, all’etica e alla deontologia professionale, allo sviluppo di imprenditori che credono fermamente nel proprio lavoro e che investono in esso ingenti risorse umane ed economiche vedendo spesso messa a rischio la stessa sopravvivenza delle proprie aziende a causa di avventurieri e di approfittatori.
Definizione dell’attività funebre e dei requisiti per esercitarla, pari opportunità per operatori pubblici e privati con la liberalizzazione di crematori e di cimiteri privati, controlli rigorosi nelle acquisizioni dei funerali e nella gestione delle camere mortuarie ospedaliere, obbligatorietà di una formazione qualificata e verificata, nuove opportunità per una crescita professionale di tutte le categorie, una politica fiscale che faccia emergere fatturazioni sommerse e lavoro nero, elementi cardine di una sempre più marcata concorrenza sleale: sono tutti fattori dei quali abbiamo sovente parlato, ma è su questi pilastri che si dovrà fondare un reale processo di rinnovamento.
Sugli aspetti fiscali è incoraggiante la proposta di Disegno di Legge, presentata dal Senatore Stefano Vaccari, della quale vi riferiremo nelle pagine a seguire: ci auguriamo che altro non sia che un primo passo nella presa di coscienza, da parte della nostra classe politica, della necessità di fare davvero procedere il comparto funerario italiano sulla via del progresso e della modernizzazione.
Buona lettura a tutti!
 
Carmelo Pezzino


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