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Carmelo Pezzino
La cosiddetta “legge di stabilità”, della quale, al momento in cui scriviamo, non conosciamo ancora i contenuti definitivi, potrebbe introdurre una aliquota iva del 10% sui servizi di onoranze funebri e di cremazione. Già in passato da alcune espressioni del comparto era stata avanzata l’ipotesi di assoggettare all’imposta sul valore aggiunto gli oneri relativi ai funerali che dal 1972, “per motivi sociali”, godono di una esenzione totale: ciò avrebbe dovuto consentire alle Imprese di poter detrarre oneri che al momento rappresentano esclusivamente dei costi, ma soprattutto avrebbe dovuto fungere da deterrente all’evasione fiscale avendo le stesse Imprese un interesse diretto ad emettere fattura. Temiamo, purtroppo, che non sia realmente così: in un momento di difficoltà e di crisi economica l’introduzione dell’iva, traslata a carico di coloro che acquistano un servizio o che richiedono una prestazione, comporterebbe un immediato aumento dei costi di un funerale inducendo gli operatori disonesti a proporre, come forma di risparmio, l’assenza di una fatturazione o una consistente riduzione della quota esposta nel documento fiscale.
Ben diversa sarebbe la situazione se, per le spese funebri, i cittadini potessero detrarre fra gli oneri deducibili, nella propria dichiarazione dei redditi, non gli attuali 1.549,37 euro, ma una somma decisamente superiore, diciamo i 10.000 Euro proposti dal Presidente EFI, Gianni Gibellini, che vorrebbe contemplate in tale cifra anche le spese relative all’acquisto dello spazio per la sepoltura e alla realizzazione della tomba. Se così fosse, sarebbe interesse del contribuente farsi rilasciare fattura per l’intero importo pagato in occasione del decesso di un proprio congiunto ponendo fine ad un fenomeno che genera non solo un danno all’erario, ma una vera e propria concorrenza sleale verso coloro che assolvono puntualmente ai propri obblighi. È una formula, il “contrasto di interessi”, che ha dimostrato di produrre ottimi risultati in molti Paesi e che, se supportata da adeguati e puntuali controlli, potrà finalmente ostacolare chi, grazie ad una contabilità parallela ed illegale e a gravi inadempienze sotto il profilo dell’inquadramento professionale e della previdenza, mette a repentaglio il futuro e la stessa sopravvivenza di tante Imprese virtuose.
Le stesse Imprese virtuose che subiscono, lo vediamo quotidianamente in tutta Italia, una politica commerciale aggressiva, talvolta addirittura sconfinante nell’illecito, di chi, poco o per nulla strutturato, può permettersi di livellare verso il basso le tariffe di un funerale fornendo però un servizio ben distante da quel concetto di “Onoranze Funebri” che appartiene alla nostra storia, alla nostra cultura e alle nostre tradizioni. Da troppo tempo, ormai, ogni fine d’anno vorremmo che i mesi successivi portassero con sé l’approvazione di una nuova legge quadro nazionale che detti finalmente regole chiare, innovative ed uniformi che sappiano adeguatamente rispondere alle rinnovate e più evolute richieste della collettività e alle esigenze della parte “sana” di una categoria che crede nella propria attività professionale e su di essa investe risorse e speranze. Chissà che la classe politica, alla quale, nonostante l’attuale stato di confusione e di incertezza, occorre guardare con rinnovata fiducia, dopo un lungo periodo di assoluto disinteresse per le nostre problematiche trovi infine l’occasione per stupirci positivamente!
Con questo auspicio, manifestiamo a voi ed alle vostre Famiglie l’augurio per un sereno Natale e per un Nuovo Anno ricco di prosperità, di successi e di gratificazioni.
Buona lettura a tutti!
 
Carmelo Pezzino


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